Scotomi: cause, sintomi e rimedi

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Cosa sono gli scotomi?

Con il termine “scotoma” si indica, in termini medici, un’area di cecità parziale o completa presente nel campo visivo e generalmente attribuibile a varie patologie, lesioni nel tessuto nervoso o a effetti indesiderati correlati all’utilizzo di alcuni farmaci (come per esempio l’antibiotico streptomicina).

Gli scotomi appaiono come macchie scure, colorate o sotto forma di lampi luminosi (scotomi scintillanti) e possono riguardare uno o entrambi gli occhi, interferendo con la visione.

I rimedi variano a seconda della patologia di base; in molti casi la loro comparsa è indicativa di una patologia già sviluppata, per questa ragione è importante ricorrere tempestivamente ad una valutazione medica.

Rappresentazione grafica dello scotoma scintillante

Esempio di scotoma scintillante (Di KronosOpera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento)

Cenni di fisiologia oculare

Tre componenti principali garantiscono il funzionamento dell’occhio:

  • Cornea e cristallino: sono posizionati nella porzione frontale del bulbo oculare e hanno il compito di concentrare la luce proveniente dall’esterno, consentendo la proiezione delle immagini sulla retina.
  • Retina: è costituita da un tessuto fotosensibile a luce e colore e si trova nel fondo dell’occhio; svolge la funzione di convertire gli impulsi visivi in segnali elettrici, permettendone la trasmissione nervosa. La zona centrale della retina è detta macula e ne rappresenta la porzione principale.
  • Nervo ottico: trasmette i segnali elettrici dalla retina al cervello, il quale li interpreterà e consentirà la comprensione delle informazioni su luci e colori, ricevute dall’occhio.
Semplificazione dell'anatomia dell'occhio e della visione

iStock.com/normaals

Quali sono le cause?

Gli scotomi possono essere causati da differenti patologie, tra cui:

  • patologie della macula,
  • distacco di retina,
  • retinopatia diabetica,
  • retinoblastoma,
  • alterazioni del nervo ottico (glaucoma, otticopatie, neuriti),
  • lesioni che coinvolgono le vie ottiche (dalla retina ai centri visivi corticali),
  • problemi di natura vascolare (spasmi dell’arteria retinica, emorragie retiniche),
  • emicrania,
  • assunzione di alcuni farmaci (ad esempio la streptomicina),
  • cataratta nucleare (opacità centrale del cristallino).

Nelle donne incinta gli scotomi si possono presentare come sintomo di una grave preeclampsia, una pericolosa forma di pressione alta indotta dalla gravidanza.

Classificazione

Gli scotomi si presentano nel campo visivo quando la retina perde di sensibilità e possono essere di due tipi:

  • Scotomi negativi: si presentano come macchie nere che non permettono la visione nitida delle immagini, o la consentono solo in parte.
  • Scotomi positivi: appaiono come aree di colore variabile o zone del campo oculare dotate di luminosità intermittente.

A seconda della patologia che ne è causa, possono poi essere classificati in:

  • Scotoma fisiologico: (detto anche macchia cieca di Mariotte) corrisponde ad una zona priva di visione localizzata in corrispondenza del nervo ottico;
  • Scotoma centrale: coinvolge la zona centrale del campo visivo, ossia quella che si utilizza per fissare gli oggetti; si può presentare in caso di una degenerazione maculare legata all’età (ADM) oppure per situazioni infettive come la toxoplasmosi, focolai di corioretinite oppure, ancora, in caso di alterazioni della conduzione nervosa (otticopatie);
  • Scotoma paracentrale: interessa l’area paracentrale, ossia la porzione situata intorno alla macula che può essere interessata da una riduzione parziale o completa della sensibilità luminosa; si presenta in caso di patologie che coinvolgono la macula o il nervo ottico;
  • Scotoma periferico: è in genere correlato a patologie retiniche o corioretinopatie;
  • Scotoma centrocecale: è uno scotoma inizialmente piccolo, ma che gradualmente si allarga, coinvolgendo la macula e la macchia cieca; si manifesta nelle patologie del nervo ottico e nelle patologie metaboliche da accumulo;
  • Scotoma anulare: è dovuto generalmente ad una retinite pigmentosa e si presenta sottoforma di un’area circolare cieca del campo visivo;
  • Scotoma arciforme: corrisponde ad un’area cieca del campo visivo di forma arcuata a causa di un problema del nervo ottico;
  • Scotoma scintillante: si presenta davanti agli occhi con una macchia scura che causa la percezione di strisce colorati o scintillanti, tipicamente nell’emicrania.

Come si manifestano?

A seconda dei casi gli scotomi possono determinare la percezione di

  • macchie scure,
  • macchie colorate,
  • scintille luminose,

In grado di interferire notevolmente con la visione.

Di norma alla sintomatologia visiva non si associano altri disturbi, tanto che in alcune patologie (come ad esempio il glaucoma), ci si rende conto della sua presenza solo nei casi di grave compromissione e restringimento del campo visivo.

Per limitare l’eventuale comparsa di danni permanenti è opportuno consultare un medico già agli esordi di questo disturbo.

Scotomi scintillanti

Gli scotomi scintillanti sono manifestazioni tipiche dell’aura, una sindrome che in alcuni pazienti precede la comparsa dell’emicrania.

Possono presentarsi in modi variabili, ma tipicamente si manifestano come scie di luce che interferiscono con la vista; colpiscono di norma entrambi gli occhi e, a differenza degli scotomi negativi, l’area interessata non è scura.

Quando rivolgersi al medico?

Si raccomanda di segnalare tempestivamente al medico la percezione di scotomi, perché spesso sono la manifestazione di danni progressivi causati da una malattia in stato più o meno avanzato, che può beneficiare di una diagnosi il più rapida possibile.

Fanno eccezione gli scotomi scintillanti legati all’emicrania che, una volta riconosciuti e diagnosticati con certezza, non sono legati a complicazioni specifiche (salvo ovviamente l’impatto sulla visione durante la loro presenza, che potrebbe esporre il paziente a rischi nel caso di guida, uso di strumenti pericolosi, …).

Diagnosi

La presenza dello scotoma è in genere confermata durante una visita oculistica nel corso della quale è eseguito un esame del campo visivo, condotto appoggiando il mento e la fronte del paziente ad uno strumento che invia uno stimolo visivo e consente in tal modo la misurazione della visione dello spazio che circonda l’occhio.

A questo esame potrebbero seguire ulteriori accertamenti, come:

  • OCT (tomografia ottica computerizzata) papilla e macula: è un esame non invasivo che fornisce immagini ad elevata risoluzione delle strutture oculari e fornisce informazioni sulle alterazioni strutturali della retina, identificandone con precisione la sede,
  • visita neurologica.

Rimedi e cura

Il trattamento è correlato alla cura della patologia di base, ad esempio:

  • Nel glaucoma è opportuno l’utilizzo di colliri che abbassano la pressione dell’occhio, prevenendo in tal modo la comparsa di lesioni al nervo ottico.
  • Quando la causa degli scotomi è attribuibile ad una patologia del cristallino (come una cataratta), può essere indicato un intervento chirurgico per applicare una lente artificiale intraoculare.
  • Farmaci anticoagulanti, antiaggreganti e trombolitici possono essere utilizzati, sotto consiglio medico, in caso di patologie vascolari retiniche (come occlusioni vascolari arteriose o venose); eventuali terapie laser sono invece da impiegare in caso di complicanze.
  • In caso di emicrania potrebbero essere impiegati, a seconda dei casi: FANS (per controllare principalmente il dolore), ergotamina e triptani (soprattutto in caso di emicrania oftalmica attribuibile a vasodilatazione), beta-bloccanti e farmaci calcio-antagonisti (per favorire il rilassamento dei vasi cerebrali), farmaci antidepressivi o anticonvulsionanti (in profilassi, per ridurre l’insorgenza delle crisi).
  • Nelle patologie retiniche come la degenerazione maculare senile (ADM) è fondamentale stabilire la forma di maculopatia (seccaatrofica o umidaessudativa) per elaborare una terapia opportuna (potrà infatti variare e comprendere iniezioni intravitreali e terapia fotodinamica nelle forme essudative e l’utilizzo di integratori a base di luteina, zeaxantina, acidi grassi polinsaturi omega-3 e vitamine per migliorare l’apporto nutritivo nelle forme atrofiche).
  • Nel distacco di retina, infine, l’approccio è chirurgico e viene utilizzato per riportare la retina nella sua posizione originaria.

Fonti e bibliografia

 

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