Definizione
La fuoriuscita di sangue dal pene in termini di medici viene indicata come uretrorragia, perché “uretra” è il nome del canale che consente la fuoriuscita di liquidi all’esterno (fisiologicamente urina e sperma).
L’uretrorragia dev’essere distinta da:
- sangue nell’urina (ematuria)
- sangue nello sperma (emospermia)
- perdite non ematiche (ovvero non di sangue) dal pene.
Per definizione il sangue ha quindi origine dall’uretra stessa e viene in genere osservata soprattutto in forma di macchie di sangue sulla biancheria intima e sull’abbigliamento, oppure con la fuoriuscita di alcune gocce di sangue rosso vivo dopo un flusso di urina trasparente e normalmente gialla, o ancora direttamente dal foro da cui normalmente fuoriesce l’urina.
Uretrorragia nei bambini
La condizione si manifesta principalmente nei bambini e negli adolescenti, in modo occasionale ed autolimitante, ovvero senza la necessità di interventi o terapie di alcun tipo. In questi casi anche le indagini di imaging come l’ecografia non evidenziano anomalie.
Le cause sono ad oggi sconosciute ed il piccolo paziente non lamenta in genere ulteriori sintomi.
Può essere utile mantenersi correttamente idratati (bere molto) per mantenere le urine diluite e ridurre così l’effetto infiammatorio sulle pareti dell’uretra.
Uretrorragia negli adulti
Negli adulti è un sintomo ancora più raro, che può essere correlato a:
- Traumi uretrali: per ragioni anatomiche si verificano molto più spesso negli uomini (nelle donne l’uretra è sostanzialmente protetta all’interno dell’organismo, mentre nel senso maschile è più esposto nel suo tratto termine all’interno del pene); tra le cause più comuni si annoverano fratture pelviche e lesioni a cavallo del perineo, l’area compresa tra lo scroto (sacchetto che contiene i testicoli) e l’ano. Può inoltre accidentalmente venire danneggiata da interventi chirurgici, procedure diagnostiche e terapeutiche di tipo urologico (ad esempio cistoscopia e cateterismo) o traumi differenti come colpi d’arma da fuoco. Può inoltre essere il risultato di un consapevole inserimento di corpi estranei all’interno dell’uretra o conseguenza di una frattura peniena. Anche l’espulsione di calcoli renali può causare lesioni delle pareti del canale, ma questo si traduce in genere in ematuria (presenza di sangue nell’urina).
- Rottura di una vena peniena, che tuttavia in genere si manifesta in forma di ematoma.
- Sanguinamenti spontanei a causa di difetti di coagulazione (ad esempio emofilia).
- Tumore dell’uretra: Si tratta di un cancro raro per entrambi i sessi, che può manifestarsi in seguito alla proliferazione di cellule maligne a partire dal tessuto uretrale. Tra i fattori di rischio noti si annovera il tumore alla vescica che, oltre al sanguinamento, è spesso accompagnato da disuria (difficoltà ad urinare). Si rileva inoltre una possibile correlazione con malattie sessualmente trasmesse (tra cui l’HPV virus) ed una storia di frequenti infezioni del tratto urinario.
- Stenosi uretrale: condizione caratterizzata da un restringimento dell’uretra, che può essere congenito od acquisito (traumi, infezioni, tumori). È accompagnata da sintomi urinari.
Nelle donne è tanto essenziale, quanto talvolta complicato, differenziarlo dallo spotting vaginale (perdita di sangue dalla vagina).
Quando rivolgersi al medico
Un occasionale episodio può tranquillamente essere riferito e valutato con il curante (medico o pediatra), mentre in caso di persistenza dei sintomi (o quando la fuoriuscita di sangue sia accompagnata da altri disturbi anomali o rilevanti) si consiglia di rivolgersi ad un urologo, lo specialista che si occupa dell’apparato genito-urinario.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.