Fuoco di Sant’Antonio: la saliva è contagiosa?

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Il fuoco di Sant’Antonio (herpes zoster) è una patologia virale che suscita spesso preoccupazioni riguardo alla sua trasmissibilità, in particolare attraverso la saliva, ma la risposta è no, non si può essere contagiati in questo modo.

Tuttavia è importante comprendere il razionale che ne sta alle spalle per adottare alcune altre (piccole) preoccupazioni.

Cos’è il Fuoco di Sant’Antonio?

Il fuoco di Sant’Antonio è un’infezione causata dalla riattivazione del virus varicella-zoster (VZV), lo stesso virus responsabile della varicella.

Dopo la guarigione dalla varicella il virus rimane dormiente nei gangli nervosi e può riattivarsi anni dopo, causando l’herpes zoster; si tratta cioè di una riattivazione e non di un nuovo contatto/contagio con il virus.

Il paziente che sviluppa l’infezione potrebbe tuttavia diventare fonte di contagio per chi gli sta accanto.

Modalità di contagio

Lesioni del fuoco di Sant'Antonio

Shutterstock/Suriyawut Suriya

  1. Trasmissione diretta attraverso la saliva: Il fuoco di Sant’Antonio non si trasmette direttamente attraverso la saliva, perché iIl virus non è presente in quantità significative nella saliva delle persone affette.
  2. Rischio di contagio dal fluido delle vescicole: Il vero rischio di contagio proviene dal fluido contenuto nelle vescicole caratteristiche dell’eruzione cutanea. Questo liquido contiene infatti particelle virali attive, che se respirate da chi non ha mai contratto la varicella (e/o non è vaccinato) potrebbe sviluppare proprio la malattia esantematica.

Rischi per Categorie Specifiche

Serve particolare cautela, ad esempio coprendo con una garza le lesioni e lavandosi le mani dopo averlo fatto, soprattutto in caso di contatti con:

  1. Neonati: I neonati sono particolarmente vulnerabili poiché il loro sistema immunitario non è completamente sviluppato e potrebbero non aver ancora ricevuto la vaccinazione contro la varicella.
  2. Donne in gravidanza: Devono prestare particolare attenzione per evitare il contagio, che potrebbe avere conseguenze sul feto.
  3. Individui immunocompromessi: Hanno un rischio maggiore di sviluppare complicazioni se esposti al virus.

Prevenzione del Contagio

  1. Evitare il contatto diretto: La persona affetta dovrebbe evitare il contatto fisico diretto, specialmente nell’area delle lesioni, fino alla completa guarigione.
  2. Igiene personale: Lavarsi frequentemente le mani e mantenere le lesioni coperte sono misure fondamentali.
  3. Vaccinazione: Il vaccino contro l’herpes zoster è raccomandato per gli adulti sopra i 50 anni e per le persone a rischio.

Gestione del Paziente con Fuoco di Sant’Antonio

  1. Terapia antivirale: Farmaci come aciclovir, valaciclovir o famciclovir sono prescritti per ridurre la durata e la severità dei sintomi.
  2. Gestione del dolore: Analgesici e, in alcuni casi, farmaci per il dolore neuropatico possono essere necessari.
  3. Cura delle lesioni: Mantenere le lesioni pulite e asciutte non accelera il processo di guarigione, ma riduce il rischio di infezioni secondarie.
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