Cannella: proprietà, benefici e (poche) controindicazioni

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Cos’è la cannella?

La cannella è una spezia che si ricava dalla corteccia interna degli alberi del genere Cinnamomum. Il suo impiego, radicato da secoli nelle tradizioni culinarie e medicinali di numerose culture, ne testimonia il valore inestimabile.

Due sono le varietà principali di questa spezia:

  • la cannella di Ceylon, rinomata per la sua qualità superiore e il sapore delicato,
  • e la cannella cassia, più diffusa e caratterizzata da note più intense e piccanti.

È interessante notare che, in assenza di specifiche indicazioni sulla confezione, è plausibile presumere si tratti della varietà cassia.

La storia millenaria della cannella, come riportato da Wikipedia, affonda le sue radici nell’antichità: menzionata già nella Bibbia e impiegata dagli antichi Egizi nelle pratiche di imbalsamazione, questa spezia ha lasciato tracce significative anche nelle civiltà greca e latina. Originaria dello Sri Lanka, la sua coltivazione si è successivamente estesa ad altre regioni tropicali, tra cui Madagascar, Malaysia e Antille.

Una peculiarità della cannella risiede nel suo metodo di estrazione: a differenza di molte altre spezie, non si ricava dal seme o dal frutto, bensì dal fusto e dai ramoscelli della pianta. Questi, una volta privati del sughero esterno e opportunamente lavorati, assumono la caratteristica forma di pergamena color nocciola. Sul mercato è possibile reperire la cannella sia in questa forma originale, da sminuzzare al momento dell’utilizzo, sia in polvere. La versione in stecche offre il vantaggio di una conservazione più duratura.

Ragazza che usa un bastoncino di cannella al posto dei baffi

Shutterstock/Denis OREA

 

Proprietà e benefici

La cannella si distingue per la sua capacità di suscitare reazioni decise nei consumatori, dividendoli nettamente tra estimatori e detrattori. Questa polarizzazione è attribuibile all’intensità e alla peculiarità del suo aroma e sapore, che raramente lasciano spazio all’indifferenza. Ma cosa si può dire a proposito delle sue proprietà di salute?

Il Dr. Greger evidenzia come la categoria delle erbe aromatiche e delle spezie primeggi in termini di contenuto di antiossidanti. In questo contesto, la cannella si distingue non solo per l’elevata concentrazione di queste sostanze, ma anche per l’ottimo rapporto tra benefici e costo, risultando più accessibile rispetto ad altre spezie di pregio.

È degno di nota che la maggior parte degli studi scientifici, inclusi quelli relativi agli effetti sulla glicemia, si siano focalizzati sulla cannella cassia, la varietà meno pregiata. Sorprendentemente, l’effetto positivo osservato non si riscontra con l’utilizzo della più costosa cannella di Ceylon. Questa discrepanza è particolarmente rilevante considerando che la cannella di Ceylon non sembra mostrare la stessa capacità di ridurre la glicemia.

Gli studi condotti su pazienti diabetici hanno rivelato risultati promettenti, evidenziando miglioramenti non solo nella glicemia a digiuno, ma anche in altri parametri ematici, come la resistenza all’insulina misurata mediante test HOMA.

Risultati preliminari suggeriscono inoltre potenziali benefici sui livelli di colesterolo.

Tuttavia, è importante sottolineare che la qualità degli studi pubblicati presenta una certa variabilità. Di conseguenza, prima di trarre conclusioni definitive, si rende necessaria l’attesa di evidenze più solide, anche per quanto riguarda la cannella cassia.

Questa cinica cautela si estende anche ad altri presunti benefici attribuiti alla cannella, quali le proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e digestive. Tali proprietà, al momento, sono supportate principalmente da studi in vitro o dall’uso popolar-tradizionale, piuttosto che da sperimentazioni cliniche robuste, pertanto si evidenzia la necessità di ulteriori ricerche per confermare e quantificare questi potenziali effetti benefici.

Controindicazioni ed effetti collaterali

L’impiego culinario della cannella come spezia è generalmente considerato sicuro, con rare segnalazioni di reazioni gastrointestinali o allergiche, solitamente associate a un utilizzo eccessivo della polvere.

Merita tuttavia una certa attenzione un potenziale rischio legato alla cannella cassia, la varietà che sembra esercitare effetti positivi sulla glicemia. Questa contiene cumarina, una sostanza potenzialmente epatotossica (interessante notare che la cumarina è assente nella varietà Ceylon, portando alcuni ricercatori a ipotizzare che potrebbe essere proprio questa sostanza a contribuire all’effetto ipoglicemizzante).

La valutazione precisa dei rischi associati alla presenza di cumarina rimane complessa. L’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) non ha ancora espresso una posizione definitiva in merito, mentre alcune autorità nazionali europee, tra cui Francia e Germania, hanno adottato un approccio più cauto.

In considerazione di queste informazioni, si consiglia particolare prudenza soprattutto in presenza di patologie epatiche o predisposizioni specifiche. Per la popolazione generale, un consumo moderato non dovrebbe comportare rischi significativi.

È invece opportuno prestare maggiore attenzione nel caso dei bambini, sia per la loro minore tolleranza dovuta al peso corporeo inferiore, sia per la possibile esposizione inconsapevole attraverso prodotti industriali come merendine e simili.

È importante sottolineare che non si tratta di pericoli drammatici, quanto piuttosto di un’ulteriore evidenza dell’importanza di una dieta equilibrata, caratterizzata da semplicità e ampia varietà di alimenti, che naturalmente riduce l’esposizione a potenziali sostanze tossiche. Per coloro che consumano cannella quotidianamente, potrebbe essere prudente considerare l’adozione della varietà Ceylon, eliminando così la necessità di preoccuparsi eccessivamente del dosaggio.

Questa situazione sottolinea l’importanza di un approccio informato e equilibrato nell’uso delle spezie, valorizzandone i potenziali benefici senza trascurare eventuali rischi associati a un consumo eccessivo o prolungato.

Il rapporto rischio beneficio della cannella

In ultima analisi è opportuno riconsiderare la prospettiva sulla cannella e, più in generale, sull’approccio alla salute e al benessere.

Sebbene l’entusiasmo iniziale per le proprietà della cannella possa essere stato moderato dalle informazioni presentate, è essenziale cogliere l’insegnamento più ampio che emerge da questa analisi. Spesso, nella ricerca di alternative naturali ai prodotti farmaceutici convenzionali, si rischia di cadere nell’illusione di trovare una soluzione semplice e universale ai problemi di salute.

La realtà è più complessa: non esiste un singolo rimedio miracoloso capace di annullare gli effetti di uno stile di vita poco salutare. Cercare una tale soluzione equivale a perpetuare lo stesso errore di fondo, ovvero la credenza in una soluzione rapida e senza sforzo.

Esiste tuttavia una strategia che, pur non essendo miracolosa, può rivelarsi straordinariamente efficace: uno stile di vita attivo, caratterizzato da costanza, equilibrio e varietà nella dieta. Il vero valore della cannella, in questo contesto, risiede nella sua capacità di arricchire il gusto di alimenti salutari, come un porridge di avena e mela. L’effetto benefico sui valori di colesterolo e glicemia non deriva solo dalla combinazione degli ingredienti, ma anche, e forse soprattutto, dalla scelta di consumare questi alimenti in sostituzione di opzioni meno salutari.

La cannella può anche contribuire a rendere più piacevole l’esperienza di attività fisiche salutari, come una camminata in montagna, associandosi al piacere di gustare al ritorno una fetta di torta di mele calda, accompagnata da una tazza di tè verde, in compagnia di amici e familiari. In questo scenario, l’effetto benefico deriva dalla combinazione di diversi fattori: lo sforzo fisico, le proprietà nutritive degli alimenti consumati, e il benessere psicologico derivante dalla condivisione di momenti piacevoli con persone care.

È importante mantenere la cannella nella propria dispensa, ma senza attribuirle proprietà miracolose. Il concetto di “cibo come medicina” va interpretato in senso più ampio: non sono i singoli alimenti a fare la differenza, ma piuttosto la varietà, la rotazione degli ingredienti, la costanza nelle abitudini salutari e la disponibilità a compiere scelte talvolta impegnative ma benefiche per la salute.

In definitiva, la chiave per il benessere risiede in un approccio olistico alla salute, che integri alimentazione equilibrata, attività fisica e benessere psicologico, piuttosto che nella ricerca di soluzioni semplicistiche o di singoli alimenti “miracolosi”.

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