- Avvertenza
- Vaccinazione COVID-19 autunno-inverno 2025/2026:
- Note pratiche
- Possibili aggiornamenti futuri
- Cosa sono i nuovi vaccini anti COVID?
- Quanto dura la protezione?
- È pericoloso vaccinarsi per il COVID da positivi?
- È necessario un tampone prima del vaccino?
- I vaccini possono causare febbre?
- I vaccini causano l’ADE?
- Troppi anticorpi sono controproducenti?
- I vaccini sono sicuri?
- I vaccinati possono trasmettere comunque l’infezione?
- Posso vaccinarmi anche dopo essere stato contagiato?
- Le donne in gravidanza si possono vaccinare?
- Le donne che allattano possono essere vaccinate?
- Bambini e ragazzi possono essere vaccinati?
- È possibile sottoporsi a vaccinazione COVID e antinfluenzale insieme?
- Fonti e bibliografia
Avvertenza
Nonostante gli sforzi per mantenere la pagina aggiornata, s’invita il lettore a verificare eventuali dubbi, annunci e aggiornamenti con il proprio medico curante o sui siti ufficiali degli organismi nazionali e internazionali.
Vaccinazione COVID-19 autunno-inverno 2025/2026:
I vaccini contro il COVID-19 vengono aggiornati periodicamente per rispondere alle nuove varianti del virus SARS-CoV-2 in circolazione. Questo processo si basa sull’analisi continua dei dati epidemiologici e delle evidenze scientifiche relative all’efficacia dei vaccini disponibili.
Per la campagna vaccinale 2025/2026, le principali agenzie internazionali e gli organismi di sanità pubblica raccomandano un aggiornamento della composizione del vaccino alla variante LP.8.1, attualmente una delle più diffuse a livello globale.
Tra i vaccini adattati a questa nuova variante, è già stato approvato dalle autorità regolatorie europee (EMA) e italiane (AIFA) il Comirnaty LP.8.1, prodotto da Pfizer-BioNTech. Questo vaccino sarà disponibile per la distribuzione a livello nazionale grazie a un contratto già attivo con il Ministero della Salute.
Note pratiche
In relazione al quadro epidemiologico attuale e alle caratteristiche delle nuove varianti virali, sono state definite le seguenti indicazioni per la campagna vaccinale anti COVID-19 prevista per l’autunno-inverno 2025/2026:
- Il vaccino utilizzato sarà il Comirnaty LP.8.1, specificamente aggiornato per offrire una protezione mirata contro la variante LP.8.1 del SARS-CoV-2.
- Una singola dose di richiamo sarà offerta attivamente ogni anno alle categorie considerate a maggiore rischio, elencate in dettaglio nell’allegato 2. Tra queste rientrano in genere persone anziane, soggetti con fragilità cliniche, operatori sanitari e persone immunocompromesse.
- L’infezione naturale da SARS-CoV-2 non rappresenta una controindicazione alla vaccinazione, anche se avvenuta di recente. La somministrazione della dose di richiamo resta comunque indicata per garantire una protezione ottimale.
- È possibile la co-somministrazione del vaccino anti COVID-19 con altri vaccini, in particolare con il vaccino antinfluenzale. Eventuali controindicazioni specifiche saranno valutate caso per caso dal personale sanitario.
- Si raccomanda di attenersi alle buone pratiche vaccinali, valutando sempre il rapporto beneficio/rischio in relazione all’età, al genere e alle condizioni cliniche individuali.
- Ogni sospetta reazione avversa deve essere segnalata tempestivamente al sistema nazionale di farmacovigilanza, tramite il portale dell’AIFA, da parte degli operatori sanitari o direttamente dai cittadini: https://www.aifa.gov.it/web/guest/content/segnalazioni-reazioni-avverse
Possibili aggiornamenti futuri
Le indicazioni qui riportate potranno essere modificate o integrate in base all’evoluzione della situazione epidemiologica, alla comparsa di nuove varianti o all’emergere di nuove evidenze scientifiche. Le autorità sanitarie continueranno a monitorare con attenzione l’efficacia e la sicurezza dei vaccini, aggiornando le raccomandazioni in modo tempestivo e trasparente.
Cosa sono i nuovi vaccini anti COVID?

Getty/Cavan Images
Il vaccino utilizzato per la stagione 2025/26 è un vaccino a mRNA aggiornato alla variante LP.8.1, attualmente la più rilevante a livello globale. Si tratta di un vaccino che veicola un piccolo segmento di RNA messaggero contenente le istruzioni per produrre temporaneamente la proteina Spike del coronavirus. L’mRNA si degrada naturalmente pochi giorni dopo la somministrazione.
Gli effetti indesiderati sono generalmente lievi e transitori, e possono includere: dolore al sito di iniezione, febbre, stanchezza, mal di testa, brividi, dolori articolari e muscolari.
Eventi avversi più gravi sono rari, e vengono monitorati attraverso la farmacovigilanza attiva.
Quanto dura la protezione?
Non è possibile determinare con precisione la durata della protezione.
Studi osservazionali indicano una riduzione dell’efficacia nel prevenire l’infezione sintomatica dopo 5-6 mesi, mentre la protezione dalle forme gravi sembra durare più a lungo. In Italia si suggerisce un richiamo annuale nelle categorie a rischio.
È pericoloso vaccinarsi per il COVID da positivi?
No.
Non è pericoloso vaccinarsi se si è positivi al virus, anche se idealmente si preferisce attendere alcune settimane dalla guarigione per massimizzare l’efficacia. L’infezione naturale non rappresenta una controindicazione alla vaccinazione.
È necessario un tampone prima del vaccino?
No, non è richiesto né un tampone né un test sierologico prima della vaccinazione. In caso di sintomi persistenti o rilevanti, sarà il medico a valutare l’opportunità di eseguire un test diagnostico.
I vaccini possono causare febbre?
Sì, la febbre è tra gli effetti collaterali comuni (oltre 1 su 10 persone). Compare in genere entro 48 ore dalla somministrazione, è di entità lieve-moderata e si risolve in 1-2 giorni.
I vaccini causano l’ADE?
No. L’ADE (Antibody-Dependent Enhancement) è un fenomeno noto in altre infezioni virali (es. Dengue), ma non è stato osservato nei vaccini anti-COVID approvati.
Troppi anticorpi sono controproducenti?
No. Non esiste alcuna evidenza che un livello elevato di anticorpi indotto dalla vaccinazione possa essere dannoso o inficiare la risposta immunitaria. Il cosiddetto “effetto Hook”, quando si manifesta, ha rilevanza solo in ambito diagnostico di laboratorio.
I vaccini sono sicuri?
Secondo i dati raccolti dall’AIFA e le sorveglianze internazionali, i vaccini anti-COVID-19 sono considerati sicuri. Gli eventi avversi gravi sono molto rari e vengono costantemente monitorati. È possibile segnalare eventuali reazioni avverse tramite il portale AIFA https://www.aifa.gov.it/web/guest/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
I vaccinati possono trasmettere comunque l’infezione?
Sì, anche i vaccinati possono contrarre e trasmettere il virus, ma solitamente con una carica virale inferiore e per un tempo più breve rispetto ai non vaccinati, riducendo la probabilità di contagio.
Posso vaccinarmi anche dopo essere stato contagiato?
Sì, è possibile. Anche dopo un’infezione recente, la vaccinazione può rinforzare la risposta immunitaria, senza rischi per la salute.
Le donne in gravidanza si possono vaccinare?
Sì. La gravidanza è una condizione in cui il COVID-19 può avere decorso più grave, quindi la vaccinazione con vaccini a mRNA è raccomandata in ogni trimestre.
Le donne che allattano possono essere vaccinate?
Sì. I vaccini sono sicuri durante l’allattamento e consentono il passaggio di anticorpi al neonato attraverso il latte materno.
Bambini e ragazzi possono essere vaccinati?
Sì. È prevista la vaccinazione anche per i bambini a partire dai 6 mesi di età, con formulazioni pediatriche a dosaggio ridotto.
È possibile sottoporsi a vaccinazione COVID e antinfluenzale insieme?
Sì. È possibile la somministrazione simultanea, salvo diversa indicazione clinica. Non è necessaria alcuna distanza tra i due vaccini, eccetto nei casi di vaccini vivi attenuati (rari), per i quali è raccomandato un intervallo di 14 giorni.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.