Lavanda vaginale, le domande più frequenti

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Cos’è una lavanda vaginale?

Con il termine lavanda vaginale, o lavanda interna, si fa in genere riferimento a farmaci o dispositivi medici per l’igiene intima che hanno l’obiettivo di detergere il tratto interno della vagina e/o la somministrazione di medicinali.

Lavanda vaginale interna

By Shattonbury~commonswiki – Self-photographed, CC BY-SA 1.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24077

Come “si fa” una lavanda interna?

Benché le modalità esatte possano leggermente variare da una lavanda all’altra, in genere all’interno della confezione è possibile trovare uno o più flaconi contenenti il principio attivo o la soluzione detergente.

Ciascun flacone è monouso, a meno di specifiche indicazioni contrarie non deve cioè essere riutilizzato una seconda volta.

  1. Se indicato sul foglietto illustrativo, agitare il prodotto prima dell’uso per uniformare il contenuto della soluzione/sospensione.
  2. A seconda del tipo di dispositivo è possibile dover estrarre la cannula dal flacone, oppure applicarla di volta in volta, avvitandola od incastrandola sulla sommità del flacone.
  3. Mettersi in posizione distesa, avendo magari cura di porre un asciugamano tra le natiche e le cosce per evitare di bagnare il letto. In altri casi, qualora sia previsto un contatto del principio attivo più breve, è possibile che la somministrazione sia consigliata direttamente sul servizio igienico).
  4. Introdurre delicatamente la cannula in vagina, per la lunghezza prevista (a seconda del medicinale è possibile che sia indicato il limite di inserimento).
  5. Comprimere il flacone fino a svuotarlo completamente.
  6. Il liquido va trattenuto in vagina per alcuni minuti, dopodiché è possibile alzarsi e far fuoriuscire il residuo per poi gettarlo via.
  7. Dopo la lavanda non è consigliabile lavarsi per evitare alterare l’efficacia del principio attivo.

Per alcune formulazioni è prevista la possibilità di scaldare il liquido ponendo il flacone sotto l’acqua calda per qualche minuto.

A cosa serve la lavanda vaginale?

Il curante o più spesso il ginecologo possono ricorrere alla prescrizione di lavande vaginali in occasione di specifiche patologie, tipicamente infezioni vaginali (vaginosi, candida, …); l’azione della lavanda è paragonabile a quella dell’applicazione di una crema vaginale interna, in cui il principio attivo agisce solo localmente e tipicamente non viene assorbito.

È consigliabile effettuare periodiche irrigazioni vaginali?

Assolutamente no, al di fuori delle occasioni in cui il farmaco sia espressamente prescritto dal medico/ginecologo, il ricorso a lavande vaginali non solo non apporta benefici, ma può esporre al rischio di effetti indesiderati anche gravi (vide infra).

Effetti indesiderati

L’irrigazione vaginale può modificare il delicato equilibrio della flora vaginale, composta da batteri ed altre specie di microrganismi che vivono nella vagina, contribuendo al mantenimento del corretto pH (acido nella donna in età fertile, più vicino alla neutralità nelle bambine e dopo la menopausa).

La naturale flora batterica rappresenta un’efficace prevenzione verso lo sviluppo di infezioni e/o irritazioni, mentre la somministrazione di lavande vaginali può impoverire il microambiente e favorire uno squilibrio delle specie coinvolte, permettendo a quelle patogene di prendere il sopravvento.

Nel caso di infezioni vaginali in corso, l’uso di lavande non prescritte può essere causa di spostamento del microrganismo responsabile più in profondità, mettendo a rischio l’utero, le tube di Falloppio e le ovaie, esponendo la donna alla cosiddetta malattia infiammatoria pelvica, un’infezione in grado di causare danni permanenti.

Più in generale le donne che ricorrono almeno una volta alla settimana alla somministrazione di lavande corrono un rischio di 5 volte superiore di sviluppare vaginosi batterica; in gravidanza è stato rilevato un aumento del rischio di complicazioni (gravidanza ectopica e parto pretermine), aumento del rischio di contrarre malattie sessualmente trasmesse (la flora batterica vaginale è di ostacolo all’invasione da parte di microrganismi esterni).

Aumenta infine il rischio di disturbi legati alla secchezza vaginale.

È importante notare che in caso di prescrizione medica questi rischi sono bilanciati dall’effetto farmacologico cercato e soprattutto mitigati dall’occasionalità dell’applicazione; il ricorso sistematico e/o periodico a lavande vaginali (anche se a bassa frequenza, ad esempio mensilmente) non è trova invece alcuna giustificazione scientifica perché totalmente privo di benefici.

È utile nel caso di cattivo odore vaginale o sviluppo di perdite?

Qualsiasi sia il sintomo il ricorso all’automedicazione con lavande vaginali è considerato controindicato, come ad esempio nel caso di:

Ciascuno di questi disturbi dev’essere immediatamente segnalato al medico.

Come si lava internamente la vagina?

L’organismo femminile è dotato di specifici meccanismi in grado di procedere alla necessaria pulizia del canale vaginale, senza interventi manuali, che vanno invece limitati all’igiene intima dei genitali esterni con un detergente a pH corretto in base all’età (non dovrebbe essere usato il normale bagno schiuma).

Il muco vaginale naturalmente prodotto è sufficiente mantenere pulita la vagina, anche da tracce di sangue, sperma o altre perdite.

Le lavande vaginali sono utili a ridurre il rischio di malattie sessualmente trasmesse?

No, sono causa di un AUMENTO del rischio, perché in grado di alterare la naturale flora batterica vaginale.

È utile a ridurre il rischio di gravidanza in caso di rapporto non protetto?

No, anzi, in alcuni casi il liquido immesso potrebbe favorire lo spostamento degli spermatozoi verso l’utero. In caso di fallimento del metodo contraccettivo scelto si raccomanda di valutare il ricorso alla contraccezione di emergenza (pillola del giorno dopo).

Benché un uso sistematico delle lavande vaginali sia associato ad un maggior tasso di infertilità, anche da questo punto di vista NON garantisce alcun reale beneficio ed espone alla possibilità degli effetti indesiderati visti in precedenza.

In caso di violenza posso procedere alla somministrazione di una lavanda vaginale?

Anche se comprensibilmente molto difficile, gli specialisti raccomandano di evitare non solo il ricorso a lavande vaginali, ma anche al solo lavaggio esterno; oltre alle ragioni esposte in precedenza (in merito a malattie sessualmente trasmesse e gravidanza) esiste il rischio di compromettere la possibile rilevazione di prove decisive. Si raccomanda pertanto di avvertire immediatamente il numero unico delle emergenze (112) sia per denunciare l’accaduto che per ottenere immediata assistenza medica e psicologica, oppure recandosi immediatamente in Pronto Soccorso.

È utile quando si cerca una gravidanza?

No, l’uso è fortemente controindicato, soprattutto se sistematico; un’alterazione del microambiente vaginale potrebbe

  • avere ricadute negative sulla sopravvivenza degli spermatozoi aumentando il rischio di infertilità,
  • aumentare il rischio di gravidanza ectopica.

Fonti e bibliografia

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