Mal di schiena solo da seduti… ma cosa succede?

Ultima modifica

Introduzione

Se avverti mal di schiena quando ti siedi potrebbe venirti spontaneo cercare un riposo maggiore, magari in posizione sdraiata, ma sarebbe come provare a disfarsi del dolore con un boomerang: dopo un primo momentaneo sollievo, il problema potrebbe peggiorare.

Il movimento è spesso, forse controintuitivamente, la migliore medicina quando si tratta di alleviare il dolore alla schiena.

Dolore alla schiena da seduti

Shutterstock/sebra

Sedersi su una sedia non è naturale

Una sedia, una poltrona… il divano! … mobili che diamo spesso per scontati, anzi, di più, associamo il riposo alla posizione seduta… ma se analizziamo l’evoluzione dell’essere umano nell’arco dei millenni scopriamo che si tratta di innovazioni estremamente recenti. Lo studio delle ormai residue popolazioni di cacciatori-raccoglitori (come gli Hadza africani) dimostra che la fisiologia umana non solo non si è sviluppata per periodi di inattività fisica prolungati come quelli tipici dei lavori d’ufficio (ed i conseguenti rischi cardiovascolari), ma questi si riflettono anche a breve termine sulla salute muscolare.

La schiena è una complessa e sofisticata struttura composta tra l’altro da colonna vertebrale, vari gruppi muscolari ed una miriade di terminazioni nervose e proprio da un punto di vista anatomico non si può fare a meno di notare come il corpo umano sia in realtà costruito per stare in piedi, perché è in questa posizione che il peso della parte superiore dell’organismo è distribuito in modo più uniforme.

Sedersi su una sedia costringe la colonna ad assumere un allineamento innaturale.

Se ci pensi questi rischi per la salute associati all’inattività sono in qualche modo paradossali, perché le pressioni evolutive tendono a favorire strategie di risparmio dell’energia: l’essere umano non si è evoluto per fare attività fisica, ma per riposarsi dopo la necessaria attività fisica indispensabile per trovare il cibo. È una differenza sottile, ma sostanziale.

Nel contesto del dolore alla schiena è tuttavia la posizione a fare la differenza, perché per millenni il corpo era costretto a posizioni di riposo “attive”: non seduto su una sedia, ma ad esempio accovacciato (magari attorno al fuoco), nella cosiddetta posizione di squatting.

Hadza, posizione seduta

By kiwiexplorer – https://www.flickr.com/photos/kiwiexplorer/3223750345/, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15327801

Questa posizione costringe a mantenere un’attività muscolare residua degli arti inferiori sicuramente meno rilassata rispetto a quella consentita da una sedia, ma più naturale da un punto di vista evolutivo.

Sedia nuova come soluzione? No, una scrivania nuova

Quindi se è la posizione la causa del mal di schiena da seduti, magari serve semplicemente una schiena ergonomica con supporto lombare? In realtà la risposta è no, le prove derivanti da studi epidemiologici non supportano un’associazione tra le curve assunte dalla schiena ed il dolore, quindi una sedia con supporto lombare che assecondi la normale curvatura della colonna vertebrale non sembra essere d’aiuto.

Sembra invece poter esistere un legame più stretto tra tempo trascorso in posizione seduta e rischio di sviluppare dolori, tant’è che il ricorso alle cosiddette scrivanie per lavorare in piedi ha mostrato risultati interessanti.

Una strategia a lungo termine

In realtà l’uso di una scrivania “in piedi” è semplicemente un trucco per muoversi di più, che è il vero rimedio a molti casi di mal di schiena; se in passato il primo consiglio per un paziente affetto da dolore lombare era il riposo, l’evidenza spinge ora i medici ad offrire il consiglio opposto, ovvero continuare con le normali attività quotidiane per evitare un ulteriore impoverimento del tessuto muscolare già indebolito dallo stile di vita occidentale.

Su questa stessa strada si pone la strategia per prevenire nuovi episodi di dolore, ovvero una ricerca attiva di movimenti (ed attività fisica in genere) in grado di rinforzare la muscolatura della schiena, che riveste un ruolo di primaria importanza nel garantire la necessaria stabilità alla colonna vertebrale ed alle spesso inevitabili patologie che negli anni possono interessarla, come protrusioni, ernie del disco ed artrosi.

Schema dei principali disturbi del disco intervertebrale

iStock.com/normaals

Altri rimedi utili

Se la strada da percorrere è chiara, cosa fare nell’immediato per trovare sollievo?

Gli antinfiammatori ed antidolorifici da banco (ibuprofene, ketoprofene, aspirina, paracetamolo, …) rappresentano senza dubbio una possibilità allettante, ma il loro utilizzo non dovrebbe essere preso alla leggera: tutti i farmaci possono essere causa di effetti indesiderati e complicazioni, ma soprattutto si tratterebbe di un rimedio sintomatico e non diretto alla causa del problema.

Un’alternativa più condivisibile è invece rappresentate dalla fisioterapia, che nei casi più severi può rappresentare una buona soluzione ponte prima di intraprendere veri e propri percorsi di rafforzamento dei gruppi muscolari della schiena e del core.

Gli esercizi dovrebbero concentrarsi sull’aumento della forza e sul miglioramento della gamma di movimenti, perché in alcuni casi i dolori possono essere innescati da uno squilibrio alla schiena possono iniziare quando un lato del corpo è più forte dell’altro.

Le possibili cause

Tra le cause più comuni di mal di schiena è possibile annoverare:

  • Ernia del disco, condizione in cui un disco intervertebrale (una sorta di cuscinetto che si trova tra due vertebre) è stato compresso fino a fuoriuscire dalla propria sede (ernia); sono comuni anche altre condizioni che affliggono il disco, come protrusioni e degenerazione discale.
  • Sciatica, dolore spesso particolarmente invalidante causato dalla compressione del nervo omonimo (nervo sciatico), in 9 pazienti su 10 a causa di un’ernia del disco. Il dolore nasce in genere nella parte bassa della schiena, per poi correre lungo la gamba del lato interessato.
  • Stiramento o strappo muscolare, il cui dolore tende a peggiorare a muscolo freddo (come in posizione seduta).
  • Coccigodinia, termine che indica un generico dolore al coccige, l’ultimo osso della colonna vertebrale, avvertito quindi in prossimità dei glutei; peggiora non solo in posizione seduta, ma anche nel movimento fatto per alzarsi/sedersi, piegandosi in avanti, defecando, durante i rapporti sessuali e durante il flusso mestruale.

Sebbene nella maggior parte dei casi sia possibile identificare la causa sottostante il dolore, a volte il mal di schiena può essere aspecifico senza una causa identificabile (idiopatico).

E se il dolore affligge le gambe?

Un recente e magari improvviso dolore alle gambe merita sicuramente attenzione medico; ovviamente le cause possono essere numerose, ma se peggiora dopo aver mantenuto a lungo una specifica posizione (in piedi o seduti) la causa potrebbe avere origine circolatoria, ovvero un possibile accumulo di liquido nelle vene delle gambe (insufficienza venosa cronica).

Il dolore, spesso accompagnato da gonfiore, è tipicamente descritto come una sensazione di bruciore o crampi, avvertiti principalmente al polpaccio.

 

Fonti e bibliografia

Articoli Correlati
Articoli in evidenza

Contenuto sponsorizzato: The Wom presenta prodotti e servizi che si possono acquistare online su Amazon e/o su altri e-commerce. Ogni volta che viene fatto un acquisto attraverso uno dei link presenti in pagina, The Wom potrebbe ricevere una commissione da Amazon o dagli altri e-commerce citati. Vi informiamo che i prezzi e la disponibilità dei prodotti non sono aggiornati in tempo reale e potrebbero subire variazioni nel tempo, vi invitiamo quindi a verificare disponibilità e prezzo su Amazon e/o su altri e-commerce citati.