Introduzione
La tricotillomania, o disturbo da strappamento di peli, è una malattia conosciuta sin dal IXX secolo ma introdotta nel DSM, il Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, solo nel 1987.
Dal greco
- thrìx -‘capello’,
- tìllō – ‘strappare’
- e manìa – ‘ossessione’,
questa condizione fa parte dei “disturbi correlati al disturbo ossessivo-compulsivo” (insieme a dismorfismo corporeo, disturbo da accumulo, e disturbo da escoriazione) e si contraddistingue per il comportamento ripetitivo focalizzato sul corpo.
Le caratteristiche principali sono:
- strappamento ripetuto di peli o capelli,
- perdita di peli o capelli (alopecia),
- tentativi di ridurre o interrompere il comportamento.
È importante ricordare che il disturbo ossessivo-compulsivo e la tricotillomania presentano importanti differenze riguardo alla diagnosi e alla terapia.
Lo strappamento di peli o capelli:
- Non è scatenato da ossessioni (tipiche del disturbo ossessivo-compulsivo),
- È preceduto o accompagnato da stati di tensione, ansia oppure noia,
- È seguito da un senso di distensione e gratificazione, nel momento in cui i peli o capelli sono strappati.
Chi soffre del disturbo può essere più o meno consapevole riguardo al proprio comportamento:
- Alcuni si dimostrano maggiormente attenti e coscienti delle proprie azioni: riconoscono la tensione o l’ansia precedenti, la sensazione che peli o capelli “non vadano bene”, e infine il sollievo successivo.
- Altri agiscono in maniera più “automatica”: si strappano i peli o i capelli senza un’apparente causa scatenante o una consapevolezza dei meccanismi sottostanti, e se ne accorgono solo dopo aver notato un mucchietto di peli o capelli accanto a loro.
È frequente anche una combinazione fra i due stati di consapevolezza e si è rilevato che il tipo “automatico” è diffuso nei più giovani (che a causa dell’età non hanno ancora sviluppato delle capacità introspettive sufficienti).
Cause
Diffusione
La prevalenza della tricotillomania nella popolazione generale (persone colpite in un dato periodo) è dello 0,5-2%.
L’esordio coincide con la pubertà o comunque con la giovane età (10-13 anni) e se la malattia insorge prima, solitamente si risolve con lo sviluppo.
Il disturbo colpisce in maniera uguale bambini maschi e femmine, mentre nell’età giovane-adulta è più comune nelle femmine; questa differenza potrebbe riflettere un fatto culturale, per le femmine il diradarsi dei capelli fino alla loro assenza non è un fatto socialmente accettato come lo è per i maschi, questo potrebbe spingerle a ricercare aiuto e quindi a essere diagnosticate in maniera maggiore rispetto alla controparte maschile.
Fattori di rischio
Nonostante la malattia sia conosciuta da tempo, gli studi sulle possibili cause sono limitati e poco ancora si padroneggia sui meccanismi sottostanti.
Poiché I comportamenti motori ripetuti della tricotillomania condividono delle similitudini con le compulsioni del disturbo ossessivo-compulsivo, si potrebbe essere indotti a ipotizzare l’esistenza di cause in comune fra le due malattie, tuttavia le evidenze scientifiche dimostrano che esse sono in realtà due entità distinte.
Sono invece stati individuati alcuni fattori che possono conferire una predisposizione allo sviluppo del disturbo:
- Fattori genetici e familiari: La malattia è più comune:
- Nei parenti di I grado dei pazienti stessi, insieme a ansia e disturbi dell’umore.
- Nelle persone sofferenti di disturbo ossessivo-compulsivo e nei loro parenti di I grado.
- Alterazioni dei circuiti cerebrali: Alcuni studi sul cervello dei pazienti hanno dimostrato delle alterazioni in certe aree cerebrali che potrebbero indicare una disfunzione nella regolazione motoria ed emotiva.
- Fattori psicologici: Le persone colpite mostrano delle difficoltà nella regolazione delle emozioni negative frutto di situazioni stressanti e lo strappamento di peli o capelli potrebbe regolare questa tensione emotiva. Il conseguente sollievo fungerebbe poi da rinforzo positivo, promuovendo la ripetizione del comportamento. Anche la noia può innescare il ciclo. Sembra che il tratto comune di personalità presente sia il perfezionismo, caratterizzato da frustrazione, impazienza e insoddisfazione ogniqualvolta non si soddisfino determinati standard e aspettative, soprattutto se si è annoiati e improduttivi.
Sintomi e conseguenze
I sintomi principali della tricotillomania sono:
- Urgenza incontrollabile di strapparsi i peli o i capelli in maniera ripetuta. Lo strappamento può avvenire in qualsiasi area del corpo ma frequentemente è a livello di:
- Cuoio capelluto (la corona e le aree temporali),
- Sopracciglia,
- Ciglia.
Le aree invece meno colpite sono quelle:
- ascellari,
- facciali,
- pubiche,
- perianali.
Non è escluso che le zone colpite possano variare nel tempo. Lo strappamento può avvenire in brevi periodi e diverse volte in una giornata, oppure meno frequentemente ma con una durata maggiore (anche fino a diverse ore).
- Perdita di peli o capelli (alopecia). Questa può essere ben visibile oppure meno evidente (zone diradate di minore densità capillare) in base alla gravità e alla distribuzione della perdita di peli o capelli.
- Tentativi di camuffamento. Si cerca di nascondere la perdita di peli o capelli tramite trucco, sciarpe, parrucche e trattamenti.
- Tentativi ripetuti di ridurre o interrompere il comportamento.
- Compromissione delle attività quotidiane (lavorative, relazionali, sociali e in altri ambiti rilevanti) fino all’evitamento delle situazioni pubbliche a causa del forte disagio, imbarazzo, vergogna e sensazione di perdita di controllo.
Caratteristiche dello strappamento
Esistono delle caratteristiche tipiche del comportamento motorio focalizzato sul corpo presente nella tricotillomania e riguardano:
- Qualità del capello strappato: a volte si prediligono particolari tipi di peli o capelli (ad esempio in base al colore, trama, spessore, lunghezza e sede).
- Comportamento motorio. Si seguono delle regole di strappamento piuttosto che altre ad esempio:
- si estraggono i capelli o peli con la radice intatta,
- si esaminano i capelli visivamente,
- si manipolano,
- si mordicchiano,
- si ingeriscono,
- si strappano i peli o capelli dalle bambole, animali, tessuti (maglioni, sciarpe, tappeti).
La maggioranza delle persone poi presenta altri comportamenti ripetitivi come stuzzicarsi la pelle, mangiarsi le unghie o morsicarsi labbro.
- Stimoli scatenanti lo strappamento:
- Emotivi: ansia, noia, tensione, rabbia (in particolar modo immediatamente prima di strappare o se si tenta di resistere all’impulso). L’azione sfocia poi in una gratificazione che ben presto si trasforma in vergogna e imbarazzo. Infatti, il comportamento ripetuto tende a non essere compiuto in pubblico ma attuato di nascosto.
- Sensoriali: sensazioni simili al prurito o al formicolio innescano il comportamento.
- Cognitivi: pensieri particolari sui capelli e sull’apparenza (i capelli “non vanno bene”, “sono in disordine”).
Decorso e complicazioni
Se non trattata la tricotillomania può avere un decorso:
- cronico (della durata di diversi anni),
- intermittente (caratterizzato da ricadute),
- con oscillazioni sintomatologiche (sintomi lievi, moderati o gravi).
In una minoranza di casi si assiste a una completa scomparsa della malattia entro pochi anni dall’esordio, senza ricadute.
Le conseguenze della tricotillomania non trattata sono tutt’altro che irrilevanti e possono consistere in:
- Compromissione nella vita di tutti i giorni:
- ritiro sociale,
- evitamento delle situazioni pubbliche e delle relazioni,
- perdita del lavoro,
- difficoltà economiche per la ricerca di interventi di camuffamento e trattamento dell’alopecia.
- Danni irreversibili alla crescita e qualità di peli o capelli.
- Conseguenze mediche (fortunatamente rare):
- infezioni cutanee,
- danni muscolo-scheletrici dovuti ai movimenti ripetuti (sindrome del tunnel carpale, dolore alla schiena, alle spalle e al collo),
- blefarite (infiammazione delle palpebre),
- lesioni dentali a causa del mordere o spezzare i peli o capelli con i denti,
- tricobezoari: ammasso di peli o capelli che si forma in seguito alla loro ingestione (tricofagia) e localizzato nell’intestino; in rari e gravi casi possono diventare rischiosi per la vita e richiedono l’intervento chirurgico.
Diagnosi
La diagnosi di tricotillomania è clinica e in alcuni casi strumentale.
- Clinica: raccolta dei sintomi ed esame fisico (soprattutto in presenza di tricofagia).
- Laboratorio: se si sospetta un’anemia da emorragia intestinale.
- Strumentale:
- Biopsia e dermatoscopia per differenziare altre cause dermatologiche di alopecia,
- TAC se si sospetta un tricobezoaro (ammasso di capelli/peli nell’intestino a seguito dell’ingestione degli stessi).
Diagnosi differenziale e comorbidità
La diagnosi permette di escludere le patologie che condividono con la tricotillomania alcuni tratti:
- disturbo ossessivo-compulsivo,
- disturbi del neurosviluppo,
- psicosi,
- altre condizioni dermatologiche.
La tricotillomania è infine spesso accompagnata da altri disturbi mentali, ma che ne seguono quasi sempre l’esordio:
- depressione,
- ansia,
- disturbo da escoriazione,
- disturbo ossessivo-compulsivo e disturbi correlati,
- disturbi del comportamento alimentare,
- abuso di sostanze.
Cura
Come per le cause sono necessari ulteriori studi che convalidino le basi della tricotillomania e di conseguenza le terapie mirate.
Purtroppo molte persone non cercano l’aiuto necessario per via della vergogna e lo stigma che come sempre colpiscono le malattie mentali, spingendo chi ne soffre all’emarginazione.
Come per altre malattie psicologiche sembra che la combinazione fra psicoterapia e farmaci sia la più promettente.
- Psicoterapia: l’approccio più utilizzato è quello cognitivo-comportamentale, che permette di focalizzarsi sui pensieri e apprendere nuove strategie di gestione degli eventi. L’Habit Reversal Therapy, o HRT (“inversione dell’abitudine”) è quella che fornisce buoni risultati ma purtroppo soggetta anche a ricadute. Gli aspetti fondamentali dell’HTR sono:
- controllo degli episodi (ad esempio monitorare e scrivere quanti episodi si hanno),
- incremento della consapevolezza riguardo ai comportamenti,
- controllo degli stimoli scatenanti l’episodio,
- messa in atto di comportamenti incompatibili con lo strappamento appena insorge l’urgenza.
- Farmaci: non esistono farmaci specifici per la malattia e, benché ne siano stati studiati alcuni, sono necessarie ulteriori evidenze scientifiche che li convalidino.Tra i più comuni ricordiamo:
- antidepressivi serotoninergici,
- glutaminergici (n-acetilcisteina),
- antipsicotici (olanzapina),
- agonisti oppioidi (naltrexone).
Fonti e bibliografia
- DSM V – Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, V edizione
- Franklin ME et al., Trichotillomania and its treatment: a review and recommendations. Expert Rev Neurother. 2011; 11(8): 1165-1174. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3190970/
- Grany JE. Et al., Trichotillomania. Am J Psychiatry. 2016; 173(9):868-874. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5328413/
Autore
Dr.ssa Roberta Kayed
Medico chirurgoSpecializzanda in Psicoterapia e Medical Writer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bologna n. 17114.