Insonnia in neonati e bambini: Aiuto! Il mio bimbo non riesce ad addormentarsi

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Introduzione

  • Alcuni bambini dormono molto di più di altri.
  • Alcuni dormono tutta la notte, altri riescono a fare solo riposini più o meno lunghi.
  • Alcuni riposano fino a tardi, altri si svegliano presto.

Ogni bambino ha un proprio ritmo del sonno che può andare incontro a diversi cambiamenti nell’arco degli anni, con abitudini che potrebbero essere anche molto diverse da quelle della maggior parte dei suoi coetanei. Spesso questo può diventare causa di problemi in famiglia, perché talvolta le abitudini acquisite mal si conciliano con le esigenze di mamma e papà.

In caso di difficoltà si raccomanda di fare riferimento al pediatra, che potrebbe eventualmente rinviare a specialisti la gestione di casi particolari (da un punto di vista generale è il neurologo che si occupa dei disturbi del sonno), ma è importante ricordare che la maggior parte delle famiglie trova infine un equilibrio che possa essere soddisfacente (o almeno sopportabile) da tutti i membri.

Fotografia di una mamma stanca nel letto accanto al neonato addormentato

iStock.com/SolStock

Quanto deve dormire un bambino

Il riposo è importante per la crescita e il benessere di un bambino tanto quanto una sana alimentazione e l’attività fisica; dormire troppo poco espone a un aumentato rischio di manifestare

  • obesità (perché di giorno si tende in questo caso a consumare più zuccheri per rimanere svegli),
  • irritabilità,
  • iperattività.

Le tempistiche relative al numero di ore di riposo necessarie, suggerite dalla Sleep Foundation, variano con il passare dei mesi e degli anni:

    • 0-3 mesi: 14-17 ore
    • 4-11 mesi: 12-15 ore
    • 1-2 anni: 11-14 ore
    • 3-5 anni: 10-13 ore
    • 6-13 anni: 9-11 ore.

È importante ricordare che

  • si tratta di indicazioni di massima, comprensive delle ore di riposo notturne e dei sonnellini durante il giorno;
  • non è raro che si rilevino scostamenti fino ad un’ora rispetto agli intervalli indicati (in più, od in meno);
  • ad oggi non sono note conseguenze di un eventuale riposo notturno scarso e frammentato, mentre risulta più importante per un corretto sviluppo il numero totale di ore nell’arco dell’intera giornata;
  • I bambini nati prematuramente necessitano tipicamente di più sonno rispetto ai bambini nati a termine (non è raro che trascorrano circa il 90% del loro tempo dormendo).

Quando iniziano a dormire senza interruzioni tutta la notte?

In generale i neonati iniziano a consolidare il loro periodo di riposo notturno intorno ai sei mesi, ma con variazioni individuali anche molto significative.

Neonati

È molto importante aiutare il neonato a comprendere fin da subito la differenza tra giorno e notte, per esempio:

  • Durante le ore di luce:
    • tenere le tende aperte,
    • favorire il gioco,
    • non preoccuparsi troppo per il rumore durante i riposini del bimbo;
  • durante la notte:
    • abbassare le luci,
    • parlare poco e a voce bassa,
    • mettere a letto il neonato dopo averlo allattato e cambiato,
    • non cambiare il bimbo se non necessario,
    • non giocare.

Per i primi sei mesi il neonato dovrebbe dormire giorno e notte nella stessa camera della mamma (ma non nello stesso letto, anche e soprattutto per motivi di sicurezza).

I principali segnali indicativi del fatto che il bimbo è pronto per essere messo a letto sono:

  • azione di stropicciarsi gli occhi,
  • sbadigliare,
  • guardare lontano.

Tuttavia è chiaro che non tutti i bambini sono in grado inizialmente di mettersi a dormire da soli e spesso li si abitua ad essere cullati o allattati; il principio di costruire una routine è condivisibile e consigliabile, ma è opportuno che venga pianificata correttamente per favorire l’acquisizione di un corretto ritmo sonno-veglia, oltre a garantire un piccolo arco di tempo esclusivo dedicato solo a lui/lei.

La routine può per esempio comprendere:

  • bagnetto,
  • cambio del pannolino
  • lavaggio dei denti,
  • messa a letto,
  • lettura di una storia,
  • abbassamento delle luci,
  • bacio e abbraccio della buona notte,
  • ninna-nanna.

Con il passare dei mesi e degli anni sicuramente subentreranno dei cambiamenti, ma l’idea è accompagnarlo a letto riducendo le attività stimolanti ed eccitanti, per farlo invece rilassare con qualcosa di più tranquillo.

Si consiglia infine di far passare sempre un pochino di tempo tra il pasto e il sonno, per evitare di creargli la necessità di essere allattato per addormentarsi.

Nei primi mesi di vita è del tutto normale che il neonato vada incontro a frequenti risvegli e il papà può sicuramente essere d’aiuto per dare sollievo alla mamma.

Bambini

Molti bambini faticano ad addormentarsi alla sera e vanno incontro a frequenti risvegli notturni, vediamo quindi alcuni possibili suggerimenti per affrontare le difficoltà.

Il mio bimbo non vuole andare a dormire

  1. Decidere l’ora di messa a letto.
  2. Quando si avvicina l’orario in cui normalmente il bimbo si addormenta, avviare una routine della durata di circa 20 minuti con cui accompagnarlo nel sonno; nelle settimane successive anticipare la routine di 5-15 minuti a settimana fino a raggiungere l’orario prefissato.
  3. Impostare un limite sul tempo da passare con lui prima di dormire, per esempio il necessario a leggere una storia, dopodiché dare la buonanotte e lasciarlo riposare.
  4. Permettere l’uso del succhietto o lasciargli tenere il suo peluche o gioco preferito.
  5. Lasciargli un bicchiere d’acqua a portata di mano e una lucina se necessario.
  6. Se il bambino si alza riaccompagnarlo a letto, la coerenza è tutto (potrebbero essere necessarie diverse notti).

Il mio bimbo vuole dormire con me

Da notare che:

  • può servire molto tempo e tanta pazienza,
  • al posto del bacio si possono usare abbracci e/o carezze.

Questa tecnica può aiutare i bambini dai 12 mesi in poi ad abituarsi a dormire da soli e può essere utilizzata anche se il bambino si sveglia nel cuore della notte.

  1. Impostare una routine che lo tranquillizzi prima di coricarlo.
  2. Mettere a letto il bimbo quando inizia ad avere sonno, dandogli il bacio della buona notte.
  3. Promettergli di tornare dopo pochi istanti per dargli un altro bacio.
  4. Ritornare quasi subito.
  5. Fare qualche passo verso la porta, poi tornare immediatamente per un altro bacio.
  6. Promettergli di tornare dopo pochi istanti per dargli un altro bacio.
  7. Mettere qualcosa in ordine in camera per poi dargli un bacio.
  8. Finché il bambino rimane a letto, continuare a tornare per baciarlo.
  9. Fare qualcosa fuori dalla sua cameretta e poi tornare per un altro bacio.
  10. Se il bambino esce dal letto promettergli un altro bacio se torna nel letto da solo.
  11. Tornare spesso per dare baci fino a quando non si addormenta.

Ripetere ogni volta che il bambino si sveglia durante la notte.

Adolescenti

È ormai un dato di fatto, gli adolescenti dormono meno del necessario e probabilmente in questo periodo storico ancora meno rispetto al passato; stanno nascendo a questo proposito diversi interrogativi su possibili collegamenti tra carenza di sonno e patologie come l’obesità e le malattie cardiovascolari e la ricerca in questo campo riveste quindi un’importanza sempre maggiore.

I cambiamenti fisici, le pressioni sociali e fattori esterni di vario genere contribuiscono di fatto a un riposo notturno insufficiente e alterazioni del tono dell’umore, che si ripercuotono anche sull’educazione scolastica attraverso un peggioramento di memoria e capacità di concentrazione.

Per ovviare a questi problemi nel caso degli adolescenti l’approccio necessario è sicuramente diverso, più maturo rispetto a quanto visto nei paragrafi precedenti, e in particolare l’NHS inglese consiglia:

  1. Parla con tuo figlio dei problemi legati al riposo notturno, delle difficoltà a prendere sonno la sera o quelle legate al risveglio del mattino.
  2. Parlagli apertamente dei benefici e dell’importanza di dedicare il giusto tempo al riposo notturno, sia in termini di benessere, che di attenzione e memoria durante il giorno.
  3. Le prove scientifiche ormai non si contano più, la pratica regolare di una qualche attività fisica migliora la qualità del sonno e lo stato di salute generale. Gli adolescenti dovrebbero praticare almeno un’ora al giorno di attività fisica.
  4. Ridurre la quantità di caffeina consumata, si pensi per esempio alle bevande a base di cola e/o agli energy drink.
  5. È molto importante andare a letto dopo una giusta cena, né troppo abbondante, né troppo scarsa.
  6. Mantenere una buona routine, o almeno una certa coerenza negli orari migliora il riposo notturno.
  7. Costruire il giusto ambiente è essenziale per un riposo rigenerante; la camera deve essere buia, fresca, silenziosa e comoda.
  8. È opportuno evitare l’esposizione alla luce artificiale di televisori, monitor per PC, tablet e smartphone prima di dormire, in quanto in grado di alterare il ritmo sonno veglia.
  9. È importante che il materasso sia comodo.
  10. Poiché le abitudini sullo stile di vita acquisite in adolescenza vengono spesso mantenute anche da adulti, è molto importante lavorarci con efficacia per goderne dei benefici negli anni che seguiranno.

Melatonina

La melatonina è un ormone prodotto quotidianamente dalla ghiandola pineale (epifisi), che trova posto alla base del cervello; viene rilasciata in circolo soprattutto di notte e la funzione principale è quella di indicare all’organismo che è tempo di dormire.

Da diversi anni è possibile acquistarla in forma d’integratore e, se fino a qualche anno fa il suo utilizzo era limitato principalmente agli adulti nel trattamento del disturbo da jet-lag, è oggi prescritta sempre più spesso anche a bambini e neonati.

È importante sottolineare che NON si tratta di un sonnifero, ma di una sostanza in grado di favorire un corretto ritmo sonno-veglia; per trarre il massimo beneficio si consiglia di:

  • usarla solo dopo averne parlato con il pediatra,
  • associarla ad una corretta igiene del sonno (come descritto nel resto dell’articolo),
  • farvi ricorso solo a breve termine, per stabilire una corretta routine/orari del riposo notturno,
  • iniziare con il dosaggio più basso possibile ed aumentare gradualmente solo se necessario,
  • pianificare con attenzione anche l’orario di somministrazione, per allinearlo a quello della produzione fisiologica, che aumenta nelle ore serali.

L’utilizzo è considerato generalmente sicuro e solo raramente associato allo sviluppo di effetti collaterali di minore entità, che potrebbero comprendere ad esempio sonnolenza durante la giornata, ma l’uso sempre più diffuso ha suscitato più di una perplessità fra i pediatri.

Ad oggi non ci sono invece sufficienti studi relativi alla sicurezza a lungo termine, per esempio relativamente allo sviluppo, per questa ragione si raccomanda esclusivamente un utilizzo sul breve periodo.

Fonti e bibliografia

Articoli in evidenza
Domande e risposte
  1. Si può dare la melatonina ai bambini?

    1. Dr. Roberto Gindro

      La melatonina è considerata un rimedio ragionevolmente sicuro per i bambini, anche neonati, ma prima della somministrazione si raccomanda sempre il preventivo parere del pediatra.