E tu sai cosa fanno i lamponi alla tua glicemia e al tuo colesterolo?

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I lamponi, piccoli frutti rossi dal gusto dolce-acidulo, possono indurre qualche preoccupazione per l’impatto sul proprio metabolismo, ma la buona notizia è che, secondo la letteratura scientifica più recente, i lamponi non solo non fanno male alla glicemia e al colesterolo, ma possono addirittura migliorarli, se consumati nel contesto di una dieta equilibrata.

Cosa contengono i lamponi?

Lamponi su sfondo bianco

Shutterstock/2477620395

I lamponi (Rubus idaeus) sono frutti di bosco appartenenti alla famiglia delle Rosacee, con un profilo nutrizionale estremamente favorevole:

  • Solo 49 kcal per 100 g
  • 6,5 g di carboidrati totali
  • 7,4 g di fibre (tra i frutti più ricchi in assoluto)
  • 1,0 g di proteine
  • Buone quantità di vitamine e minerali, tra cui potassio, ferro e vitamina C
  • Flavonoidi, antociani, ellagitannini (potenti antiossidanti)

Indice glicemico (IG): molto basso (~25)
Carico glicemico di una porzione da 150 g: circa 3 (quindi bassissimo)

I lamponi fanno male alla glicemia?

Assolutamente no. I lamponi sono tra i frutti più “glicemia-friendly” in assoluto.

Questo è dovuto a tre fattori principali:

  1. Zuccheri presenti molto contenuti
  2. Elevatissimo contenuto di fibre (che rallentano l’assorbimento del glucosio)
  3. Presenza di polifenoli (soprattutto antociani e ellagitannini) con effetti benefici sulla sensibilità insulinica

Cosa dice la letteratura scientifica?

Studi condotti su soggetti con insulino-resistenza o prediabete hanno mostrato che:

  • Il consumo di lamponi riduce la glicemia post-prandiale
  • Gli antiossidanti dei lamponi modulano l’infiammazione di basso grado associata al diabete tipo 2

 

E per il colesterolo?

Anche qui, le evidenze sono assolutamente favorevoli, probabilmente grazie alla presenza di:

  • Fibra solubile: contribuisce a ridurre l’assorbimento intestinale del colesterolo e promuove l’eliminazione degli acidi biliari
  • Polifenoli (soprattutto ellagitannini): modulano l’attività dei recettori epatici coinvolti nella sintesi e nel riciclo del colesterolo
  • Effetto antiossidante: limita l’ossidazione delle LDL, che è un passaggio chiave nello sviluppo dell’aterosclerosi

Studi disponibili

Alcuni studi sperimentali e clinici hanno rilevato che il consumo regolare di frutti di bosco (inclusi i lamponi) è associato a una riduzione del colesterolo totale e delle LDLin pazienti con iperlipidemia e/o sindrome metabolica. Alcuni studi suggeriscono un modesto effetto di riduzione sui valori di pressione arteriosa.

Anche se i dati specifici sui lamponi sono meno numerosi rispetto a quelli pubblicati su altri frutti, i risultati disponibili sono coerenti e promettenti.

Lamponi: ci sono controindicazioni?

In generale, i lamponi freschi sono sicuri per la quasi totalità della popolazione, anche per chi ha diabete o dislipidemia. Ovviamente i lamponi processati (es. marmellate, succhi, snack) sono da considerarsi come alimenti differenti.

Conclusione

I lamponi non solo non fanno male a chi ha la glicemia o il colesterolo elevati, ma possono avere effetti protettivi e migliorativi, grazie al loro contenuto straordinario di fibre e antiossidanti.

Come sempre l’efficacia e l’effetto dipende tuttavia dal contesto della dieta e dello stile di vita: i lamponi non sono una “cura”, ma un ottimo alleato metabolico in una strategia nutrizionale ben costruita.

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