Camminare fa bene, ormai lo sappiamo.
Ma camminare nella natura—in un parco, in un bosco, anche solo in un viale alberato—fa ancora meglio.
Non è solo una sensazione: la scienza conferma che le passeggiate in ambienti naturali hanno effetti unici sul cervello, sull’umore e perfino sulla nostra capacità di concentrazione.
E bada che non si tratta di piccoli effetti: in alcuni casi si vedono cambiamenti reali nella struttura del cervello, visibili anche con la risonanza magnetica!
Cosa succede nella testa quando camminiamo nel verde?
- Alcune aree del cervello legate allo stress si “spengono” o si rilassano.
- Altre, come l’ippocampo (legato alla memoria e alla regolazione emotiva), si attivano o crescono di volume.
- Migliora la capacità di prestare attenzione, filtrare le distrazioni e rimanere concentrati.
E tutto questo succede molto di più nella natura che in ambienti urbani (anche se una camminata in città resta comunque benefica!).
Meno stress, più equilibrio emotivo
Dopo una passeggiata nel verde:
- L’amigdala, una delle centraline dello stress nel cervello, riduce la sua attività (Sudimac et al., 2022).
- Nell’ippocampo, si osservano cambiamenti strutturali (aumento del volume del subiculum), segno di maggiore plasticità cerebrale. Questo effetto non si verifica dopo una camminata in città (Sudimac & Kühn, 2024).
Più attenzione, memoria e controllo mentale
Chi cammina nel verde:
- mostra migliori risultati nei test di attenzione e memoria di lavoro;
- attiva di più le aree cerebrali legate al controllo esecutivo (misurabili con EEG o altri strumenti)
(Bailey et al., 2018; McDonnell & Strayer, 2024; Boere et al., 2023).
Inoltre il senso di benessere mentale e relax che si prova è più intenso e dura più a lungo dopo una camminata nella natura rispetto a una in città o su tapis roulant (Gidlow et al., 2016; Bailey et al., 2018).
Tutto vero?
Alcuni studi in realtà non hanno rilevato grandi differenze in funzioni cognitive più complesse tra chi cammina nel verde e chi lo fa in città, questo potrebbe significare ad esempio che gli effetti possono variare da persona a persona, in base allo stato mentale, al tipo di attività o al livello di stress preesistente (Scott et al., 2023; Trammell et al., 2024).
Ma attenzione: il punto più importante in assoluto è la costanza.
Tutti gli studi, anche quelli che confrontano ambienti naturali e urbani, concordano su un fatto: i benefici cognitivi e psicologici arrivano solo se ci si muove regolarmente. Che si tratti di una passeggiata in un parco o di una camminata tra i palazzi del quartiere, l’attività fisica è la vera chiave. L’ambiente può forse potenziare gli effetti, ma senza movimento regolare, non ci sono benefici duraturi.
E se poi hai la fortuna di avere un parco, una collina o un bosco vicino casa, approfittane il più spesso possibile: non è solo una pausa, è una vera e propria medicina per la mente.