Un nuovo studio, pubblicato su una delle più autorevoli riviste di nutrizione clinica (The Journal of Nutrition), ha dimostrato che mangiare un avocado al giorno può migliorare la gestione della glicemia in persone con insulino-resistenza, una condizione che precede spesso il diabete di tipo 2.
L’insulino-resistenza è una situazione in cui le cellule del nostro corpo diventano “sorde” all’insulina, l’ormone che regola l’assorbimento del glucosio (zucchero) nel sangue. Quando questo accade il pancreas è costretto a produrne di più, con il rischio di affaticarlo e di aprire la strada allo sviluppo del diabete.
Tra i fattori che possono aiutare a contrastare questo processo, l’alimentazione gioca un ruolo centrale: numerose ricerche hanno dimostrato che una dieta ricca di grassi insaturi (i cosiddetti “grassi buoni”) e fibre aiuta a migliorare la sensibilità all’insulina e a mantenere i livelli di glucosio più stabili.
E qui entra in gioco l’avocado (ma leggi fino in fondo l’articolo, perché potrebbe esserci un colpo di scena finale…).
Lo studio: meno carboidrati, più avocado

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I ricercatori dell’Illinois Institute of Technology hanno condotto uno studio clinico su 97 adulti sovrappeso o obesi con insulino-resistenza: i partecipanti sono stati divisi in due gruppi:
- uno ha introdotto quotidianamente un avocado nella dieta per 12 settimane,
- l’altro ha consumato un alimento di controllo con lo stesso contenuto calorico, ma ricco di carboidrati e povero di grassi e fibre.
Ecco cosa hanno osservato:
- Controllo glicemico migliorato: il gruppo “avocado” ha mostrato una migliore regolazione del glucosio nel sangue.
- Stile alimentare più sano: le persone che mangiavano avocado tendevano ad assumere più verdure, fibre e grassi buoni.
- Tendenza alla riduzione dell’infiammazione: alcuni marcatori infiammatori, come la proteina C-reattiva, erano significativamente più bassi nel gruppo avocado.
- Effetti positivi su colesterolo e vasi sanguigni: sono emersi miglioramenti anche in alcuni parametri lipidici e nella funzione vascolare.
Da notare che il peso corporeo non è cambiato in modo significativo: questo significa che i benefici sono avvenuti a prescindere da un’eventuale perdita di peso.
Perché l’avocado?
L’avocado è uno degli alimenti più completi dal punto di vista nutrizionale. Contiene:
- Grassi mono- e polinsaturi (MUFA e PUFA): benefici per il cuore e la sensibilità all’insulina
- Fibre: rallentano l’assorbimento degli zuccheri e migliorano la salute intestinale
- Micronutrienti come potassio, magnesio, folati e vitamine del gruppo B
Un limite importante: il confronto con alimenti “povero-nutrizionali”
È importante sottolineare un importante limite metodologico dello studio: il gruppo di confronto non ha consumato un alimento neutro o standardizzato dal punto di vista nutrizionale, ma una combinazione di cibi ad alto contenuto di carboidrati semplici e poveri di fibra e grassi sani (come mini bagel, pierogi, succhi di frutta, waffle e fiocchi d’avena istantanei).
Questo tipo di confronto può esagerare i benefici apparenti dell’avocado, poiché il paragone non è stato fatto con un alimento “salutare”, ma con una selezione di cibi noti per essere associati a un profilo metabolico sfavorevole. Non è chiaro se gli stessi effetti positivi si sarebbero osservati confrontando l’avocado con altri alimenti ricchi in fibre e grassi insaturi (ad esempio frutta secca o legumi) e per questo motivo, pur restando promettenti, i risultati devono essere interpretati con cautela e in attesa di studi comparativi più rigorosi.
Del resto, lo studio è stato finanziato dalla Hass Avocado Board: difficile immaginare che avessero scelto come confronto un piatto di broccoli e salmone selvaggio… ?