Amminoacido selenocisteina: tutto quello che c’è da sapere

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Cos’è la selenocisteina

La selenocisteina è un aminoacido un po’ unico: spesso definito il “ventunesimo aminoacido”, è incorporato in alcune proteine specifiche, chiamate selenoproteine, che ricoprono ruoli essenziali nel corpo umano.

La sua particolarità sta nel fatto che contiene selenio, un minerale essenziale che non può essere sintetizzato dall’organismo e deve pertanto essere introdotto tramite la dieta.

In questo senso appare quindi naturale il fatto che la selenocisteina sia strutturalmente simile alla cisteina, un altro aminoacido essenziale, ma con un atomo di zolfo al posto del selenio.

A cosa serve la selenocisteina

Uomo con sguardo dubbioso

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La selenocisteina è fondamentale per il funzionamento di vari enzimi, tra cui la glutatione perossidasi e la tireodossina reduttasi, coinvolti nella protezione delle cellule dallo stress ossidativo, un processo che può danneggiare le cellule e contribuire allo sviluppo di malattie croniche.

La selenocisteina gioca inoltre un ruolo nella regolazione della funzione tiroidea, essendo una componente chiave degli enzimi che trasformano l’ormone tiroideo inattivo in quello attivo.

In quali alimenti si trova?

La selenocisteina non si trova direttamente negli alimenti, ma il selenio, il suo componente fondamentale, è presente in diversi cibi.

Gli alimenti ricchi di selenio comprendono le noci brasiliane, il pesce (come il tonno e il salmone), le carni (soprattutto fegato e reni), le uova e i cereali integrali (si noti che la quantità di selenio negli alimenti vegetali può variare notevolmente a seconda del contenuto di selenio nel suolo in cui sono coltivati).

Benefici ed effetti

La presenza di selenocisteina nelle selenoproteine garantisce numerosi effetti benefici per la salute, tra questi il supporto del sistema immunitario, la protezione contro i danni cellulari indotti dai radicali liberi e il mantenimento della salute tiroidea.

Studi recenti suggeriscono che un adeguato apporto di selenio possa anche contribuire a ridurre il rischio di alcune malattie croniche, tra cui tumori e malattie cardiovascolari.

Integratore

Per chi non riesce a ottenere abbastanza selenio dalla dieta gli integratori possono essere un’opzione, ma è importante prestare attenzione alla dose, poiché il selenio ha una stretta finestra terapeutica (dosi eccessive possono essere tossiche).

La maggior parte degli integratori di selenio sono disponibili sotto forma di selenometionina o selenito di sodio, che il corpo può convertire in selenocisteina.

Effetti collaterali, controindicazioni e interazioni

Un eccesso di selenio può portare a una condizione chiamata selenosi, caratterizzata da sintomi come perdita di capelli, problemi gastrointestinali, stanchezza e irritabilità.

È quindi fondamentale non superare le dosi raccomandate (che per gli adulti sono generalmente di 55 microgrammi al giorno).

Inoltre il selenio può interagire con alcuni farmaci, come quelli chemioterapici, e con altri integratori minerali. Prima di iniziare un’integrazione è quindi sempre consigliabile consultare un professionista della salute.

Domande frequenti

Quali sono le differenze principali tra selenocisteina e cisteina?

Sebbene la selenocisteina e la cisteina siano simili strutturalmente, differiscono per un atomo chiave: la selenocisteina contiene un atomo di selenio, mentre la cisteina ne contiene uno di zolfo. Questa sostituzione conferisce alla selenocisteina proprietà chimiche diverse, rendendola un mattone essenziale per il funzionamento di specifiche selenoproteine coinvolte in processi come la protezione dallo stress ossidativo.

Come viene incorporata la selenocisteina nelle proteine?

La selenocisteina viene incorporata nelle proteine attraverso un meccanismo unico di traduzione del codice genetico. Questo processo coinvolge un codone di stop UGA che, invece di terminare la sintesi proteica, viene reinterpretato grazie a una sequenza specifica di mRNA per inserire la selenocisteina nella catena proteica.

Quali sono le condizioni di salute associate a una carenza di selenocisteina?

Una carenza di selenocisteina può compromettere la funzione degli enzimi che proteggono le cellule dallo stress ossidativo, aumentando il rischio di danni cellulari. Inoltre può influenzare negativamente la funzione tiroidea e il sistema immunitario, aumentando la suscettibilità a malattie croniche e infezioni.

Qual è il ruolo del selenio nella salute tiroidea?

Il selenio è essenziale per la salute tiroidea poiché è un componente chiave degli enzimi che trasformano l’ormone tiroideo inattivo (T4) in quello attivo (T3). Questa conversione è cruciale per regolare il metabolismo e la crescita cellulare. Una carenza di selenio può portare a disfunzioni tiroidee e condizioni come l’ipotiroidismo.

Come influisce il contenuto di selenio nel suolo sulla nutrizione umana?

Il contenuto di selenio nel suolo varia geograficamente e influenza direttamente la quantità di selenio presente nei prodotti agricoli coltivati in quella regione. Questo può portare a variazioni significative nell’apporto di selenio nella dieta, rendendo importante il monitoraggio e la gestione del selenio nelle aree con suoli poveri di questo minerale.

Come viene assorbito il selenio nel corpo umano?

Il selenio viene assorbito nel tratto gastrointestinale, principalmente nell’intestino tenue.

La sua biodisponibilità dipende dalla forma chimica, con le forme organiche come la selenometionina generalmente assorbite più efficacemente rispetto alle forme inorganiche come il selenito di sodio.

Una volta assorbito viene trasportato dal sangue verso varie cellule del corpo dove è necessario.

Il selenio influisce su altre vitamine e minerali?

Sì, il selenio può interagire con altri nutrienti.

Ad esempio, dosi elevate di zinco, ferro o rame possono interferire con l’assorbimento del selenio.

Al contrario il selenio può potenziare l’effetto antiossidante della vitamina E.

È quindi importante mantenere un equilibrio tra questi nutrienti per evitare interferenze negative.

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