Ah, le fette biscottate. Quelle placide mattonelle da colazione che galleggiano tra i sogni infranti del pane fresco e le illusioni di una dieta equilibrata.
Ma saranno davvero sane?
O ci stiamo solo prendendo in giro con un croccante autoinganno mattutino?
Anatomia di una fetta biscottata
Partiamo dalla base: cosa sono?
Le fette biscottate non sono altro che fette di pane cotte due volte (da qui il nome “biscottate”), per renderle più secche, più dure (o croccanti, a seconda dei punti di vista) e soprattutto molto più durevoli.
Hanno il fascino di un alimento minimalista, ma sotto quella crosta sobria si nasconde una composizione tutt’altro che trasparente.
La maggior parte delle fette biscottate industriali contiene:
- Farina raffinata (quella che fa alzare l’indice glicemico come la velocità di una Ferrari in autostrada)
- Zuccheri aggiunti (che nel pane vero non dovrebbero esserci…)
- Grassi vegetali (difficilmente di buona qualità)
- Conservanti e aromi
E no, non importa quanto la confezione urli “INTEGRALE” o “RICCA DI FIBRE”: spesso basta girarla e leggere l’etichetta per scoprire che la farina integrale è al terzo posto nella lista ingredienti, dopo la farina 00 e l’aria fritta.
Idealmente la lista degli ingredienti dovrebbe invece essere qualcosa del genere:
- farina integrale,
- olio extra vergine di oliva,
- lievito,
- sale (non troppo!).
Sono dietetiche?
Il grande mito delle fette biscottate è questo: “Mangiale, sono leggere!”.
Certo, pesano poco, ma il peso non è l’unico parametro per misurare un alimento.
L’indice glicemico è generalmente alto, il potere saziante ridicolo, e la tentazione di mangiarne una dietro l’altra è molto reale.
E dal punto di vista nutrizionale, spesso non sono molto meglio di un biscotto. Solo più tristi.
E allora vanno eliminate?
Aspetta a buttarle nel cestino (o a darle al cane – poverino). Le fette biscottate possono avere un senso in certi contesti, ad esempio se:
- scegli quelle
- realmente integrali,
- senza zuccheri aggiunti,
- con oli buoni (idealmente EVO)
- e con poco sale
- le abbini a grassi sani (burro di arachidi naturale, avocado) e/o proteine (ricotta, uova), che possano complementarle nutrizionalmente e ridurre l’impatto glicemico
- o magari sei in viaggio e hai bisogno di qualcosa che non ammuffisca in 12 ore.
Il verdetto
No, le fette biscottate comuni NON sono granché… Non sono il male, ma nemmeno il bene assoluto. Sono l’equivalente alimentare di quel compagno di scuola che non disturbava mai, prendeva sei politico e non veniva mai invitato alle feste. Oneste, sì. Ma non certo memorabili.
C’è di meglio… ma possono comunque trovare spazio in una dieta equilibrata se ti piacciono (però smettiamola di considerarli l’apice della colazione salutista).
D’altra parte, se le scegli con attenzione e le accompagni con altrettanta cura ad ingredienti sani… non miglioreranno necessariamente i tuoi esami del sangue, ma possono essere molto meglio della merendina confezionata… Una fetta biscottata integrale, possibilmente senza zuccheri aggiunti, se la trovi preparata con olio EVO e magari spalmata con un velo di burro di arachidi 100%, può rappresentare una colazione equilibrata e più dignitosa della maggior parte delle colazioni dell’italiano medio.
E come sempre attenzione alle quantità e, soprattutto, all’equilibrio complessivo della dieta.