Monuril: per quanti giorni prenderlo?

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Monuril, nome commerciale della fosfomicina trometamolo, è un antibiotico ampiamente utilizzato nel trattamento delle infezioni del tratto urinario (UTI), in particolare delle cistiti acute non complicate (per approfondimenti sul farmaco fare riferimento alla scheda dedicata: Monuril).

Il medicinale agisce inibendo un enzima batterico essenziale per la sintesi della parete cellulare, portando alla morte dei batteri. La sua efficacia contro i patogeni urinari più comuni, come l’Escherichia coli, è ben documentata, ma il farmaco è noto per la breve durata della terapia e il rapido sollievo dai sintomi che è in grado di garantire nella maggior parte dei casi.

Dosaggio standard di Monuril: 1 giorno solo

Polvere sciolta in un bicchiere

Immagine di archivio, la polvere non è necessariamente Monuril (Shutterstock/Light Stock)

Nella maggior parte dei casi di cistite acuta non complicata nelle donne, il dosaggio raccomandato di Monuril è una singola dose di 3 grammi. Questa monodose è sufficiente per:

  • Raggiungere rapidamente concentrazioni urinarie elevate
  • Mantenere livelli antibatterici efficaci per 24-48 ore
  • Eradicare la maggior parte delle infezioni batteriche sensibili

La monodose offre diversi vantaggi:

  • Facilità di assunzione e aderenza al trattamento
  • Riduzione del rischio di effetti collaterali
  • Minore pressione selettiva sui batteri, riducendo il rischio di resistenza antimicrobica

Come si prende?

Poiché il cibo può ritardare l’assorbimento del principio attivo, si consiglia l’assunzione della bustina a stomaco vuoto (almeno 2-3 ore prima o almeno 2-3 ore dopo un pasto); la polvere dev’essere sciolta accuratamente in un mezzo bicchiere d’acqua e poi bevuta immediatamente.

È preferibile che l’assunzione avvenga prima di andare a letto, dopo lo svuotamento della vescica (dopo aver fatto pipì); questa indicazione è volta alla massimizzazione dell’efficacia del farmaco in quanto:

  • Lo svuotamento della vescica prima di assumere il farmaco assicura che il Monuril non venga diluito o espulso immediatamente con l’urina già presente. Questo permette di avere una concentrazione più alta del farmaco nella nuova urina che si formerà durante la notte.
  • Assumendo il farmaco prima di andare a letto si aumenta il tempo in cui il Monuril rimane nella vescica senza essere espulso attraverso la minzione.
  • Durante il sonno, la produzione di urina rallenta, permettendo al farmaco di rimanere più a lungo in contatto con le pareti della vescica e con i batteri presenti.
  • Eventuali effetti collaterali lievi come nausea o disturbi gastrointestinali possono essere meno fastidiosi durante il sonno.
  • L’assunzione prima di andare a letto può essere più facile da ricordare, migliorando l’aderenza al trattamento, soprattutto considerando che spesso si tratta di una singola dose.

È importante notare che, sebbene questa sia la raccomandazione generale, in alcuni casi specifici il medico potrebbe consigliare un orario di assunzione diverso in base alle esigenze individuali del paziente o alla natura specifica dell’infezione.

Quando considerare un trattamento più lungo

Sebbene la monodose sia efficace nella maggior parte dei casi, esistono situazioni in cui il medico potrebbe considerare la necessità di prolungare il trattamento, ad esempio in caso di:

  • Infezioni ricorrenti: In pazienti con infezioni frequenti potrebbe essere consigliabile una seconda dose dopo 24-48 ore.
  • Infezioni complicate: In presenza di fattori complicanti come anomalie anatomiche o calcoli, potrebbe essere necessario un trattamento di più giorni giorni.
  • Profilassi: in alcune pazienti selezionate, affette da cistiti ricorrenti, potrebbe essere utile valutare un’assunzione ciclica in forma di prevenzione.

Attenersi sempre alle indicazioni del medico

Per la maggior parte dei casi di cistite acuta non complicata nelle donne una singola dose di Monuril è sufficiente ed efficace, tuttavia, la durata del trattamento deve essere personalizzata in base alle caratteristiche del paziente, alla gravità dell’infezione e alla presenza di fattori complicanti. Come sempre in medicina, il giudizio clinico e la valutazione individuale del paziente rimangono fondamentali per determinare la durata ottimale del trattamento.

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