Introduzione
Gli esercizi di Kegel consistono in semplici contrazioni volontarie e ripetute dei muscoli che fanno parte del pavimento pelvico; l’area pelvica è la parte del corpo compresa fra le ossa del bacino e racchiude i muscoli e i legamenti che delimitano e sostengono gli organi dell’apparato urinario e riproduttivo (la parte più esterna è il perineo, la zona anatomica compresa tra vagina ed ano).
Sul fondo della pelvi, si contraggono diversi strati muscolari, posti tra le gambe. I muscoli si inseriscono davanti, dietro e ai lati del bacino.
Sono utili per:
- ridurre l’incontinenza urinaria nelle donne (soprattutto dopo il parto) e negli uomini,
- negli uomini provare a ridurre la severità dei disturbi di eiaculazione precoce e, secondo alcuni autori, ad aumentare la dimensione e l’intensità delle erezioni.
Gli esercizi devono essere eseguiti più volte ogni giorno, per diversi minuti alla volta e per un periodo di almeno tre mesi per iniziare ad avere un effetto, ma il vantaggio è che per eseguire gli esercizi di Kegel è sufficiente stringere i muscoli del pavimento pelvico.
Trovare i muscoli
Il primo è passo è quello di individuare i muscoli corretti da esercitare, per farlo è possibile procedere con uno dei seguenti metodi:
- Provare a pensare di bloccare una flatulenza. Stringere i muscoli che si userebbero. La sensazione di “tirare” conferma che si sta effettivamente stringendo i muscoli da esercitare.
- Nelle donne è anche possibile sdraiarsi e infilare delicatamente un dito in vagina. Stringere come per arrestare l’emissione di urina. Se la vagina si richiude sul dito, si stanno usando i muscoli pelvici.
- Per individuarli si potrebbe anche sforzarsi di interrompere il flusso urinario durante la minzione, ma è da notare che farlo regolarmente in questo contesto potrebbe diventare causare di cistite e altre infezioni delle vie urinarie.
Medico, personale infermieristico o fisioterapico sono in grado di aiutare in caso di difficoltà, in quanto molte donne non riescono a identificare subito i muscoli giusti. Un personale sanitario esperto può inoltre controllare che gli esercizi siano svolti adeguatamente. Gli esercizi possono anche essere eseguiti con speciali pesi o biofeedback. Informarsi su tali ausili consultando il personale sanitario.
Come si fanno?
- Praticare gli esercizi, ma senza eccedere. All’inizio, cercarsi un posto tranquillo in cui esercitarsi (bagno o camera da letto), in modo da concentrarsi. Sdraiarsi sul pavimento. Tirare in dentro i muscoli pelvici e trattenerli contando fino a 3. Rilasciare e contare fino a 3. Ripetere l’esercizio 10 – 15 volte a ogni sessione.
- Eseguire gli esercizi almeno tre volte al giorno. Usare quotidianamente tre posizioni: sdraiate, sedute e in piedi. Per esempio, si possono fare gli esercizi sdraiate sul pavimento, sedute alla scrivania o in piedi in cucina. Praticare gli esercizi nelle tre posizioni rinforza ulteriormente i muscoli.
- Non stringere altri muscoli durante gli esercizi. Fare attenzione a non contrarre i muscoli di stomaco, gambe o altri distretti. Queste contrazioni possono aumentare la pressione sui muscoli che controllano la vescica. Stringere solo i muscoli pelvici. Non trattenere il respiro.
- Essere pazienti. Non arrendersi. Bastano 5 minuti, tre volte al giorno. È possibile che ci vogliano oltre 3-6 settimane prima di notare miglioramenti del controllo vescicale. Comunque, la maggior parte delle donne ottiene un miglioramento nell’arco di qualche settimana.
Fonte principale
Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
Mi vergogno un po’ a chiederlo, ma una mia amica mi ha detto che permettono un aumento del piacere per entrambi, è vero?
Verissimo, oltre ai benefici in termini di prevenzione descritti nell’articolo consentono un maggior appagamento di coppia.
Sono gli stessi esercizi che vengono consigliati dopo il parto?
Sì, esatto (ovviamente da praticare nei giorni successivi, non immediatamente dopo il parto).