Introduzione
Il tracoma è un’infezione batterica che coinvolge gli occhi, in particolare la congiuntiva e la cornea.
È una malattia contagiosa, causata dal batterio Chlamydia trachomatis, che si diffonde attraverso il contatto con gli occhi, le palpebre e le secrezioni di naso o gola delle persone infette. Può essere trasmesso anche attraverso oggetti infetti, come fazzoletti o asciugamani oppure mediante dei vettori animali come la mosca (Musca sorbens è l’insetto maggiormente responsabile di tale infezione).

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Inizialmente può causare solo un lieve prurito, accompagnato da irritazione agli occhi e alle palpebre e conseguente gonfiore; successivamente, se non trattato, può portare alla perdita irreversibile della vista.
Il tracoma è la principale causa prevenibile di cecità in tutto il mondo, tanto che l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che quasi 2 milioni di persone abbiano perso la vista a causa di questo batterio; l’infezione è più diffusa nelle zone aride vicino all’equatore, con il maggior numero di casi che si registra nell’Africa sub-sahariana e in particolare nei bambini di età inferiore ai 5 anni.
Cause
Il batterio responsabile del tracoma è la Chlamydia trachomatis, di cui ne esistono di diversi tipi:
- quelli associati all’infezione oculare da tracoma sono gli A, B, Ba e C,
- mentre quelli che vanno da D a K sono associati all’infezione da Chlamydia a trasmissione sessuale.
L’infezione oculare si trasmette attraverso il contatto personale (tramite mani, vestiti o biancheria da letto) e mediante mosche che siano state in contatto con secrezioni prodotte dagli occhi o dal naso di una persona infetta.
Nelle aree endemiche (Africa, America centrale e meridionale, Asia, Australia e Medio Oriente) l’infezione è particolarmente comune tra i bambini in età prescolare, con tassi di prevalenza che possono raggiungere il 60-90%, per poi diventare via via meno frequente e di durata più breve con il trascorrere degli anni; la famiglia è l’ambiente principale dove si verifica la trasmissione.
Fattori di rischio
I fattori che aumentano il rischio di contrarre il tracoma includono:
- povertà: è principalmente una malattia tipica delle popolazioni estremamente povere nei Paesi in via di sviluppo
- condizioni di vita affollate: le persone che vivono a stretto contatto hanno un rischio maggiore di diffondere l’infezione
- scarsa igiene: mani o viso sporchi, permettono una maggior proliferazione e diffusione del batterio
- età: è più comune nei bambini tra i 4 e 6 anni
- sesso: in alcune aree, il tasso di contrarre la malattia da parte delle donne è da due a sei volte superiore a quello degli uomini
Segni e sintomi
Nelle fasi iniziali i segni e sintomi più comuni sono:
- irritazione e prurito
- gonfiore delle palpebre
- fotofobia (eccessiva sensibilità alla luce)
- dolore all’occhio
- lacrimazione
Il sistema immunitario di un individuo sano è in grado di attivarsi e liberarsi del microrganismo, ma nelle comunità endemiche è purtroppo molto comune andare incontro a frequenti episodi di re-infezione, a seguito dei quali, nel corso degli anni, le ciglia possono risultarne modificate fino ad arrivare a sfregare sulla superficie dell’occhio, con dolore, disagio e danni permanenti alla cornea.
Con l’avanzare della malattia, che progredisce lentamente, il materiale infiammatorio viene sostituito da tessuto cicatriziale che coinvolge la cornea e la congiuntiva, causando gravi disturbi all’occhio fino alla perdita permanente della vista.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha creato una classificazione per definire le 5 fasi del tracoma, sulla base dei segni clinici mentre la malattia progredisce:
- Infiammazione tracomatosa – follicolare: il primo segno è la presenza di follicoli, che sono agglomerati di linfociti che si estendono fino alla porzione superiore dell’occhio. Solitamente sono presenti più 5 di follicoli di dimensioni superiori agli 0.5 mm
- Infiammazione tracomatosa – intensa: la fase successiva è il gonfiore della congiuntiva che ne oscura i vasi sanguigni più profondi
- Cicatrici tracomatose: una base di tessuto cicatriziale si forma livello della congiuntiva palpebrale superiore
- Trichiasi tracomatosa: si formano delle vere e proprie fasce di tessuto cicatriziale, facendo ruotare il margine della palpebra verso l’interno dell’occhio (entropion); in questo contesto anche le ciglia sfregheranno sulla superficie oculare, irritando l’occhio (trichiasi). Col tempo questo sfregamento provocherà abrasioni della cornea
- Opacità corneale: le abrasioni corneali possono portare col tempo allo sviluppo di ulcere infettive e, infine, a cicatrici opache che impediscono alla luce di penetrare nell’occhio, portando alla cecità. Se le fasi precedenti potevano essere considerate reversibili, arrivati a questo punto, il danno risulta essere permanente
Complicanze
Un episodio isolato di tracoma, se viene diagnosticato e trattato precocemente, ha una prognosi ottima con la risoluzione completa della malattia. Viceversa, in assenza di una diagnosi tempestiva, può andare incontro a complicanze tra cui:
- cicatrici a livello della palpebra interna
- deformità palpebrale
- cicatrici a livello della cornea
- perdita della vista parziale o completa
Diagnosi
Sebbene esistano dei test microbiologici per identificare i batteri, generalmente è sufficiente la clinica per formulare una diagnosi di tracoma. L’esame dell’occhio per la ricerca di segni clinici comporta un’attenta ispezione della palpebra e della congiuntiva ricercando i segni descritti precedentemente.
I follicoli, che non sono altro che una risposta del tessuto congiuntivale a molti disturbi infiammatori acuti e cronici, sono caratteristici del tracoma ma si possono, quindi, anche riscontrare in altre patologie dell’occhio che possono essere batteriche, virali o allergiche.
Cura e prevenzione
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito che il numero di persone a rischio di contrarre questa malattia è passato da 1.5 miliardi nel 2002 a poco più di 142 milioni nel 2019.
Attualmente non esiste alcun vaccino per il tracoma.
Nuovi programmi sono stati messi in atto per la prevenzione e l’eliminazione globale del tracoma che si basa sul cosiddetto SAFE:
- S (surgery): attraverso la chirurgia è possibile correggere il danno palpebrale (entropion) e alle ciglia (trichiasi). Se si sviluppano cicatrici corneali significative, è necessario un trapianto di cornea per ripristinare la vista
- A (antibiotics): utilizzo di antibiotici per trattare l’infezione. L’azitromicina è il più utilizzato
- F (facial cleanliness): pulizia costante del viso per ridurre la trasmissione umana
- E (environmental improvement): miglioramento delle condizioni ambientali tra cui le acque pulite (una fonte di acqua sorgente nelle vicinanze può aiutare molto), il corretto smaltimento dei rifiuti (può ridurre la riproduzione delle mosche, in particolare la Musca sorbens, l’insetto maggiormente responsabile dell’infezione)
L’implementazione comunitaria della strategia SAFE ha migliorato la prognosi di milioni di individui a rischio. Se il tracoma viene diagnosticato e trattato precocemente, prima dello sviluppo delle cicatrici a livello della palpebra e della cornea, la vista viene conservata e la prognosi, di conseguenza, è eccellente.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Francesco Netto
Medico ChirurgoIscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Trieste n. 4639