Esame PSA libero (free) e ratio: valori alti e normali

Ultima modifica

Cos’è il PSA?

PSA è un acronimo derivante dall’inglese che sta per antigene prostatico specifico, ossia una particolare proteina secreta dalle cellule della prostata che può essere utilizzata come marcatore oncologico per alcuni tipi di neoplasia.

Le metodiche impiegate per l’analisi in laboratorio consentono di distinguere nel sangue due diverse forme di antigene prostatico:

  • frazione libera, conosciuta come PSA free
  • frazione legata, ossia la parte di PSA che circola nel sangue trasportata da altre proteine

Sommando la quantità relativa di queste due diverse forme di PSA si ottiene invece il cosiddetto PSA totale.

Studiare separatamente le due frazioni consente di indagare con maggiore sicurezza la condizione sottostante: per esempio

  • nel caso di ipertrofia prostatica benigna la quota di PSA che aumenta è quella libera,
  • mentre in corso di carcinoma prostatico tende ad aumentare la frazione legata alle proteine.

Indice di fondamentale importanza in questo senso è il cosiddetto PSA ratio, un valore ottenuto dividendo la frazione libera di PSA sul PSA totale; il risultato viene indicato in forma percentuale.

È molto importante sottolineare che in nessun caso il PSA free possa essere considerato uno strumento diagnostico!

Provetta con la scritta Free PSA - Test

iStock.com/jarun011

Cos’è la prostata?

La prostata è una ghiandola impari e mediana situata nella piccola pelvi maschile tra la vescica, il retto e la sinfisi pubica. Presenta una tipica forma “a castagna”, con apice rivolto verso il pavimento pelvico e base rivolta verso l’alto. Nel suo volume è attraversata interamente dall’uretra, il condotto che trasporta l’urina e lo sperma: è per questo motivo che un ingrossamento della ghiandola (ipertrofia prostatica) può determinare sintomi di natura disurica (difficoltà ad urinare).

Anatomia semplificata della prostata

iStock.com/ttsz

Le funzioni di questa ghiandola sono legate al sostentamento degli spermatozoi, in quanto responsabile della secrezione di sostanze che consentono lo sviluppo e la maturazione dei gameti. La composizione del liquido prostatico è di natura eterogenea; sono infatti presenti:

  • Proteine
  • Lipidi
  • Prostaglandine
  • Acido citrico
  • Fruttosio
  • Vitamina C
  • Zinco
  • Carnitina

Ognuna di queste componenti ha una funzione specifica nel garantire la funzionalità spermatica, che nel complesso è assolutamente imprescindibile dalla corretta attività della prostata.

Perché si misura la sua concentrazione nel sangue?

Misurare la concentrazione di PSA nel campione di sangue di un paziente consente di valutare se questa proteina sia presente in eccesso, al fine di evidenziare possibili situazioni patologiche della prostata, tra cui una neoplasia prostatica. Una delle caratteristiche di questo tumore è infatti la tendenza a produrre PSA in eccesso, che può essere misurato e che a sua volta può fungere da “spia d’allarme” per il Medico.

L’esito dell’esame, tuttavia, non va considerato come diagnostico: al contrario, sono diverse le condizioni (anche benigne) che possono innalzare i livelli di PSA senza che vi sia una sottostante patologia neoplastica. Tra queste spiccano per frequenza l’ipertrofia prostatica benigna (un ingrossamento della ghiandola assolutamente benigno e privo di carattere canceroso) e la prostatite (condizione infiammatoria della prostata).

Perché il PSA non è da considerarsi un esame affidabile per la valutazione delle neoplasie prostatiche?

Le ragioni sono molteplici; quelle in assoluto più rilevanti sono:

  • In una percentuale di casi non indifferente l’aumento del PSA totale non è associato ad un tumore una volta effettuata la biopsia.
  • In circa il 20% dei tumori della prostata accertati alla biopsia è stato rilevato un valore di PSA inferiore ai cut-off di riferimento.
  • La concentrazione del PSA totale non può discernere tra patologie maligne e patologie benigne.
  • La concentrazione del PSA può variare – entro certi limiti – con cadenza periodica rendendo difficile evidenziarne un aumento oggettivo.

Per tali motivi il PSA va considerato un punto di partenza, utile nella diagnosi precoce del tumore alla prostata come primo approccio; tuttavia, tale esame andrà integrato in caso di esito positivo con metodiche più accurate e specifiche come la biopsia prostatica.

Valori normali

Il valore-limite di PSA totale oltre al quale si rendono necessari accertamenti è solitamente 4 ng/mL.

Nel caso in cui si riscontri un valore di PSA elevato (quindi superiore a 4 ng/mL) può risultare dirimente studiare il PSA ratio; in particolare, in tabella è riportata la correlazione tra età e PSA ratio in termini di probabilità che si tratti di tumore (valori più elevati indicano un rischio maggiore).

Rapporto PSA libero / totale 50-59 anni 60-69 anni > or =70 anni
Minore o uguale a 0.10 49.2% 57.5% 64.5%
Compreso tra 0.11 e 0.18 26.9% 33.9% 40.8%
Compreso tra 0.19 e 0.25 18.3% 23.9% 29.7%
Superiore a 0.25 9.1% 12.2% 15.8%

Nei casi di valori di PSA totale inferiore al limite di 4 ng/mL il valore di PSA free e PSA ratio non ha invece significato clinico.

Valori alti di PSA

Maggiore è il valore di PSA ratio, minore è la probabilità che si tratti di tumore.

Valori bassi

Valori di PSA inferiori al cut-off del proprio laboratorio di riferimento sono da considerarsi fisiologici.

Fattori che influenzano l’esame

Il valore misurato di PSA free non è influenzato dai farmaci comunemente impiegati in corso di ipertrofia prostatica, come ad esempio la dutasteride o la finasteride. L’eiaculazione recente (nelle 6 ore precedenti al prelievo), tuttavia, può determinare un innalzamento fittizio dei livelli; pertanto, è consigliabile astenersi da ogni tipo di attività sessuale prima dell’esame.

Quando viene richiesto l’esame

Lo studio dell’antigene prostatico riveste un ruolo fondamentale nella diagnosi precoce delle neoplasie della prostata; può essere pertanto prescritto come parte di un programma di screening, oppure contestualmente al riscontro clinico di un reperto suggestivo di neoplasia in corso.

Secondo alcuni autori misurare i valori di PSA dovrebbe essere una prerogativa di tutti i maschi adulti di età superiore ai 50 anni, a prescindere dal fatto che sussista una sintomatologia o meno.

L’esame del PSA può essere richiesto direttamente come pannello contenente sia il PSA free che quello legato oppure può essere prescritto soltanto il totale, a seconda dei casi.

Preparazione richiesta

Nei giorni che precedono l’esame è importante evitare di svolgere sforzi fisici intensi che potrebbero alterare la normale funzionalità prostatica. Il prelievo inoltre dovrebbe avvenire prima di intervenire con manovre di esplorazione rettale o – soprattutto – di biopsia prostatica. Infine, è raccomandata l’astensione da ogni tipo di atti sessuali in quanto l’eiaculazione può innalzare i livelli di PSA circolante (non c‘è differenza tra masturbazione e rapporto completo).

 

A cura del Dr. Marco Cantele

Articoli Correlati
Articoli in evidenza