Un gesto innocente, un diluvio calorico
C’è chi cucina con amore, chi con il burro, e chi con l’olio extravergine d’oliva come se fosse in una pubblicità degli anni ’90: bottiglia in mano, polso piegato con eleganza, e via, una generosa colata dorata direttamente sull’insalata, sulla pasta, sulla pizza, …
Sembra innocuo, quasi poetico. E invece è un agguato lipidico travestito da tradizione mediterranea.
Sì, perché l’olio d’oliva è buono, fa bene, ha gli antiossidanti, i polifenoli, l’oleocantale con il suo effetto antinfiammatorio e antipertensivo. Ma ha anche 9 calorie per grammo.
E tu, caro amante del condimento libero, con quel “veloce giro d’olio” stai versando sul piatto l’equivalente di due chilometri di corsa.
Il cucchiaio: l’eroe che non ci meritiamo
Ecco quindi il consiglio che con tanta umiltà mi permetto di darti: usa un cucchiaio per dosare l’olio. Un cucchiaio da minestra, colmo, sono circa 10 mL. Tradotto: circa 80 calorie.
Non male, non male davvero considerando che sei comunque riuscito a dare sapore al piatto senza trasformarlo in un lubrificante per arterie.
Il cucchiaio è democratico, preciso, implacabile perché ti costringe a guardare in faccia la realtà: ogni cucchiaiata conta, ogni goccia pesa… in tutti i sensi.
È il piccolo misuratore che ti salva dall’autosabotaggio calorico travestito da “dieta mediterranea”… ci sono casi in cui il solo iniziare a prestare attenzione alla quantità di condimento permette di perdere peso…
Oh, tra parentesi, un cucchiaino da tè, è poco meno della metà del cucchiaio da minestra, ma ovviamente dipende dal cucchiaino.
Obiezioni da tavola
Lo so, lo so, lo so: “Tua nonna ha sempre condito così e campa ancora a 122 anni!”
Bene per nonna. Ma magari tua nonna non mangia anche biscotti, pizza surgelata e gelato industriale ogni tre giorni. E magari cammina dieci chilometri al giorno per andare a comprare il pane. E magari cura ancora da solo l’orto…
Il punto è che oggi l’olio non è più l’unico lusso calorico della giornata, ma solo uno dei tanti ospiti fissi nel party metabolico che ci organizziamo quotidianamente. Sommalo ai cracker “light”, allo yogurt senza grassi ma zuccherato come neanche un compleanno di terza elementare, al biscotto rigorosamente “integrale” che di integrale ha solo il senso di colpa dopo, ed ecco che l’olio diventa un suo malgrado un complice perfettamente integrato in una dieta che fa acqua — e burro — da tutte le parti.
L’olio extravergine d’oliva è un alimento straordinario, ma purtroppo le calorie non fanno sconti a nessuno, nemmeno a lui.
Le linee guida, per un soggetto normopeso, indicano dai 2 ai 4 cucchiai al giorno complessivi, aggiungo io meglio a crudo, ma bisogna contare anche quello che si usa per cucinare… poi ovviamente questa quantità va declinata a seconda del proprio fabbisogno, dello stile di vita e dal resto della dieta.
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.