Muscolo ileopsoas infiammato? Dolore, altri sintomi e rimedi

Ultima modifica

Che cos’è l’ileopsoas?

L’ileopsoas è un muscolo che si sente nominare poco e a cui, nella migliore delle ipotesi, non riconosciamo la reale importanza; in realtà si tratta di un attore fondamentale nei movimenti della gamba e nella stabilizzazione del dorso, anche grazie alla sua localizzazione anatomica tra anca e colonna vertebrale.

Muscolo ileopsoas

Shutterstock/Chu KyungMin

Questo suo ruolo centrale espone l’ileopsoas ad un elevato rischio di infortuni e condizioni patologiche in grado di manifestarsi dolorosamente, compromettendo potenzialmente la nostra capacità di movimento nel quotidiano.

Richiami di anatomia

Il nome “ileopsoas” deriva dall’unione dei muscoli

  • iliaco
  • grande psoas.
Muscolo grande e iliaco

Shutterstock/Drp8

Ciascuno di questi origina da diverse regioni in maniera indipendente e più in particolare:

  • il muscolo iliaco dalla faccia interna delle ossa iliache e da quella laterale dell’osso sacro,
  • mentre il grande psoas dalla colonna vertebrale, dall’ultima vertebra toracica fino alla quarta lombare.

Dopo un breve tratto in cui decorrono separati, i due ventri muscolari si uniscono e continuano assieme, terminando inserendosi nella faccia interna e superiore del femore.

In altre parole, si potrebbe immaginare l’ileopsoas come un ventaglio che, partendo dalla porzione iniziale della gamba e decorrendo poi nella cavità circoscritta dal bacino (cavità pelvica) si apre occupando un’area che dalla superficie interna del bacino si estende fino alla colonna vertebrale.

Quali sono le funzioni dell’ileopsoas?

Come si può immaginare dalla peculiare distribuzione anatomica, il muscolo ileopsoas entra in gioco tanto nei movimenti della gamba quanto in quelli della schiena.

  1. Si configura come il più potente flessore dell’anca. Questo significa che ad una sua contrazione corrisponde un innalzamento della gamba frontalmente – movimento che si attua ad esempio quando si vuole salire un gradino. L’ileopsoas non è l’unico muscolo ad avere questa azione – esiste infatti un intero gruppo di muscoli detti flessori dell’anca – ma il suo contributo è il più significativo.
  2. D’altra parte, non bisogna dimenticare che il muscolo giunge anche alla colonna vertebrale, e questo ha un risvolto importante sia in termini fisiologici che – come si vedrà in seguito – patologici. In primis, l’ileopsoas è essenziale nel mantenimento della postura. Ricordando infatti che la colonna vertebrale non è rettilinea, bensì caratterizzata da curve, quelle a livello toracico e lombare sono garantite proprio dalla tonicità dell’ileopsoas.
  3. Infine il muscolo svolge anche un’azione sul movimento della colonna, consentendo il piegamento in avanti, se a contrarsi sono gli ileopsoas di entrambi i lati, e di lato se invece se ne contrae solo uno.

A conti fatti, quindi, l’ileopsoas costituisce un attore fondamentale nelle attività quotidiane più semplici, dall’atto della stazione eretta al vero e proprio esercizio fisico.

Ileopsoas infiammato: dolore e altri sintomi

L’infiammazione dell’ileopsoas è una delle condizioni che sempre più di frequente viene riportata ad ortopedici e fisioterapisti, con una presentazione clinica di tipica rigidità e tono.

Una delle cause più comuni è il sovraccarico meccanico legato all’eccessiva attività fisica, ma anche dall’esecuzione scorretta degli esercizi e, paradossalmente, dal mantenimento prolungato della posizione seduta – se pensiamo infatti che il muscolo si accorcia per sollevare la gamba, è intuitivo come mantenere la gamba flessa per gran parte del giorno ne avvicini le due estremità, comportando via via un accorciamento e quindi una rigidità sempre maggiore.

In considerazione della centralità del ruolo dell’ileopsoas nella vita di tutti i giorni, è tuttavia facile comprendere come i disturbi derivanti da una sua infiammazione possano essere piuttosto fastidiosi.

A seconda della componente del muscolo che presenta il maggior grado di infiammazione, possono presentarsi differenti forme di dolore:

  • quando viene interessato il tratto terminale del muscolo, prima dell’attacco al femore, i movimenti dell’anca diventano dolorosi e più limitati – soprattutto al mattino, manifestandosi spesso in forma di una vera e propria rigidità; si potrebbero inoltre percepire dei piccoli rumori nel corso del movimento stesso;
  • se ad essere infiammato è invece il resto del muscolo, il dolore viene percepito più in alto e posteriormente, spesso vicino all’osso sacro.

In aggiunta, visto che il muscolo passa anche all’interno della cavità pelvica e quindi in stretta vicinanza con gli organi situati in questa regione, non è raro per le donne lamentare un aumento del dolore durante la mestruazione.

In relazione invece all’azione che il muscolo svolge sulla colonna vertebrale, alcuni studi hanno dimostrato una connessione tra l’irrigidimento del muscolo, che può essere conseguenza di un sovraccarico meccanico, e il dolore lombare. Ciò deriverebbe dal fatto che, nel movimento di accorciamento, a livello lombare la curvatura in avanti verrebbe accentuata in una condizione detta iperlordosi, che per la sua innaturalità determina l’insorgenza di lombalgia. D’altra parte, va sottolineato che per determinare l’insorgenza di una sintomatologia così importante probabilmente è necessaria l’azione di più muscoli come gli altri flessori dell’anca.

Cosa fare se l’ileopsoas è infiammato? Esercizi e altri rimedi

Qualora si presentino segni e sintomi compatibili con l’infiammazione dell’ileopsoas è consigliabile rivolgersi ad uno specialista qualificato nella diagnosi di condizioni dell’apparato muscoloscheletrico (tipicamente il medico ortopedico, oppure ad esempio uno specialista in medicina sportiva nel caso di infortuni legati all’allenamento).

Il muscolo infiammato è tendenzialmente più rigido e contratto, di conseguenza,un primo tentativo terapeutico può essere tentato con l’allungamento attraverso esercizi di stretching dedicati, cercando in un certo senso di annullare la curva lombare con un movimento di retroversione e di estensione dell’anca.

Qualora la fisioterapia non fosse sufficiente esistono dei tutori che, offrendo un supporto all’anca, possono favorire il processo di guarigione.

Si ricorda infine come alla base della cura vi sia in realtà la prevenzione: rafforzare adeguatamente i muscoli profondi che fanno parte del core e svolgere l’attività fisica sotto la supervisione di personale esperto garantisce una ragionevole sicurezza circa la corretta attivazione del gruppo muscolare desiderato.

Articoli Correlati
Articoli in evidenza