Parto naturale dopo un taglio cesareo: quando è possibile?

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Introduzione

Una donna che partorisce con un parto cesareo, nella gravidanza successiva si troverà di fronte a due opportunità:

  1. programmare un altro cesareo,
  2. provare a partorire con un parto naturale (VBAC, dall’inglese “vaginal birth after cesarean”).

In passato dopo un taglio cesareo non c’era più alcuna possibilità di partorire naturalmente mentre oggi, soprattutto grazie ai miglioramenti delle tecniche chirurgiche, il parto naturale dopo un cesareo è possibile in più della metà dei casi; secondo le linee guida 2017 pubblicate dall’American College of Obstetricians and Gynecologists fino all’80% delle donne che tentano un travaglio naturale riescono a partorire con successo, sottolineando tuttavia l’esigenza di valutare caso per caso.

Il parto naturale dopo un taglio cesareo non è infatti consigliabile per tutte le donne: in alcune pazienti è una complicazione della gravidanza ad impedirlo, in altre potrebbe essere non praticabile a causa delle ridotte risorse ed esperienza dell’ospedale scelto per il parto.

Il problema principale è che l’utero della donna che ha già subito un taglio cesareo in passato presenta ovviamente una cicatrice in cui si rileva una riduzione dell’elasticità rispetto al tessuto uterino sano, questo è causa di un aumento del rischio di rottura dell’utero durante le contrazioni del travaglio.

Proprio a causa della presenza della cicatrice il parto non verrà indotto farmacologicamente, per evitare un’improvvisa ed eccessiva sollecitazione dei tessuti attraverso le contrazioni uterine.

Nessuno meglio del proprio ginecologo potrà valutare se e quando sia appropriato tentare questa strada (si noti il verbo tentare, in quanto lo staff medico che segue la paziente dovrà essere costantemente pronto a intervenire con un nuovo taglio cesareo in caso di complicazioni).

Indicativamente circa 3 donne su 4 (con una buona gravidanza) riescono a partorire naturalmente dopo un cesareo, la percentuale sale a 9 su 10 quando prima del cesareo ci sia stata almeno un altro parto naturale.

I fattori materni che rendono rischiosa la scelta del parto naturale dopo un cesareo sono essenzialmente quattro:

  • età avanzata,
  • sovrappeso od obesità,
  • peso elevato del feto,
  • cesareo eseguito in assenza di dilatazione cervicale.

C’è ancora grande discussione in merito alla possibilità di partorire naturalmente dopo un taglio cesareo; un recente lavoro canadese sottolinea per esempio un aumento del rischio (sia materno che fetale) rispetto a un nuovo parto cesareo, ma da un punto di vista assoluto la probabilità di complicazioni è comunque bassa (salvo fattori di rischio specifici). A fare la differenza spesso è il livello di esperienza e di possibilità d’intervento della struttura, fattore che quindi dovrebbe essere presa in considerazione al momento della scelta.

Fotografia della cicatrice di un taglio cesareo

iStock.com/spukkato

Vantaggi del parto naturale

Di solito si tenta il parto naturale dopo il cesareo per diversi motivi, tra i quali ricordiamo:

  • Nessun intervento chirurgico. Un parto naturale è generalmente legato a un minor rischio di complicazioni, come ad esempio infezioni ed emorragie gravi, anche quando si tratta di un VBAC. Da notare che se il parto naturale non riuscisse sarebbe necessario ricorrere a un cesareo d’urgenza, una situazione associata a un rischio aumentato rispetto a un cesareo programmato; anche per questo motivo è essenziale che il tentativo venga affrontato in un ospedale attrezzato e con esperienza.
  • Ridotta convalescenza. Dopo il parto naturale la degenza in ospedale dura di meno rispetto a quanto avverrebbe con un secondo cesareo, così come la paziente è in grado di recuperare molto più rapidamente energia.
  • Ridotto dolore addominale.
  • Ridotto rischio di complicazioni. Abbattimento del rischio di complicazioni legate al cesareo, come ad esempio
    • isterectomia,
    • problemi a vescica e intestino,
    • condizioni patologiche della placenta.
  • Ridotto rischio di necessità di trasfusione.
  • Allattamento e coinvolgimento. Per alcune donne il parto naturale è un’esperienza irrinunciabile, quando questo è possibile significa poter tenere in braccio e ad allattare il proprio figlio prima rispetto a quanto succederebbe dopo un secondo cesareo, in questo modo aumenterebbero anche le possibilità di riuscire ad allattare con successo. Ricordiamo comunque che è possibile allattare con successo anche a seguito di cesareo.
  • Gravidanze future. Per le donne che progettano ulteriori gravidanze un parto naturale è preferibile, in quanto permette di abbassare i rischi legati agli eventuali parti successivi. Parti cesarei successivi diventano sempre più complicati, mentre al contrario i parti naturali diventano sempre più facili e rapidi.

Svantaggi e pericoli

Poiché il parto naturale dopo un taglio cesareo presenta in alcuni casi rischi potenzialmente anche gravi, è molto importante che la scelta venga presa in accorso assoluto con il ginecologo e con l’intero staff medico.

Tra i rischi principali ricordiamo:

  • Insuccesso. Il travaglio si conclude con un secondo taglio cesareo in circa una donna su quattro: nella maggior parte dei casi, infatti, il bambino non sopporta le doglie, oppure il travaglio va incontro a un forte rallentamento.
  • Infezione uterina. Se siete costrette al cesareo quando già le doglie sono iniziate vi troverete ad affrontare un rischio di complicazioni, ad esempio di infezione uterina, leggermente maggiore rispetto al caso di un cesareo programmato.
  • Rottura dell’utero. In rari casi l’utero si può lacerare in corrispondenza della cicatrice del cesareo precedente; in questa situazione si rende necessario un cesareo d’urgenza per prevenire complicazioni gravi tra cui emorragie, infezioni e danni cerebrali al bambino. Il rischio che questa evenienza si verifichi è maggiore nel caso di parto indotto. Se il parto avviene in un ospedale attrezzato per gestire le emergenze di questo genere i rischi per il bambino sono minimi. In alcuni casi, però, sarà necessario asportare l’utero (isterectomia) per arrestare l’emorragia. Se l’utero viene rimosso non sarà possibile avere ulteriori gravidanze.

Quando è possibile

Un parto naturale dopo il cesareo può essere preso in considerazione anche quando:

  • la cicatrice presente sull’utero è di tipo trasversale (il tipo di cicatrice più frequente per il cesareo), da notare che la direzione dell’incisione che viene fatta sull’utero è diversa da quella effettuata sulla pelle;
  • siano presenti due precedenti incisioni trasversali,
  • il parto sia gemellare.

Per formulare una decisione il ginecologo prenderà in considerazione diversi aspetti:

  • La motivazione che ha portato a scegliere un cesareo nella gravidanza precedente.
  • Il tipo di taglio praticato.
  • Preoccupazioni della donna.
  • Andamento dell’attuale gravidanza e valutazione di eventuali criticità.
  • Precedenti parti naturali (che aumenterebbero la probabilità di successo).
  • Eventuale necessità di induzione o, al contrario, travaglio iniziato in anticipo.
  • Obesità (che riduce la probabilità di successo).
  • Peso del bambino (un bimbo particolarmente grande rende più difficile e rischio il parto naturale).

Un VBAC non è invece possibile nelle seguenti condizioni:

  • tre o più cesarei subiti in passato,
  • l’utero è andato incontro a rottura durante un parto precedente,
  • l’incisione effettuata per un precedente cesareo è di tipo longitudinale,
  • bimbo di peso superiore alla norma,
  • presenza di complicazioni che rendono non consigliabile un parto naturale a prescindere.

Il parto naturale è possibile nel caso di gravidanza gemellare se entrambi i bambini si presentano in posizione cefalica (a testa in giù), invece di solito è sconsigliato nel caso di tre o più gemelli.

Cosa fare concretamente?

Per aumentare le probabilità di successo del parto naturale dopo il cesareo:

  1. Scegliete di partorire in un ospedale ben attrezzato. Cercatene uno in cui il feto sia monitorato con attenzione e continuità, che abbia un’equipe chirurgica valida e reperibile per le urgenze, in cui l’anestesia e le trasfusioni di sangue possano essere somministrate 24 ore su 24.
  2. Se possibile, non inducete il travaglio. I farmaci che inducono il travaglio possono aumentare la frequenza e l’intensità delle contrazioni e di conseguenza il rischio di rottura dell’utero, soprattutto se il collo dell’utero è ancora chiuso e non è pronto per le doglie.
  3. Siate pronte a un altro cesareo. Per determinate complicazioni della gravidanza o del parto può essere necessario il cesareo, anche se avete programmato il parto naturale. Ad esempio, dovrete sottoporvi al cesareo se soffrite di preeclampsia (gestosi) o di altre complicazioni della gravidanza, se c’è un problema con la placenta o con il cordone ombelicale, se il bambino è in una posizione anomala, se il travaglio non procede normalmente oppure se il vostro bambino non sopporta le contrazioni.

È anche importante che vi prendiate cura di voi stesse:

  • seguite una dieta sana,
  • introducete l’attività fisica nella vostra vita quotidiana (con il permesso del medico),
  • riposatevi molto.

Queste buone abitudini vi aiuteranno a prepararvi al parto naturale e anche alle necessità di cura del vostro bambino appena nascerà.

Quando viene presa la scelta di partorire naturalmente dopo uno o più cesarei potranno verificarsi diverse situazioni:

  • Se inizia il travaglio le fasi precedenti al parto saranno identiche a quelle di qualsiasi gravidanza e la donna dovrà quindi recarsi in ospedale; a prescindere da qualsiasi dibattito sull’opportunità di partorire in casa, in questo caso è assolutamente controindicato a causa della possibilità aumentata di dover ricorrere a un cesareo di emergenza.. Quando inizieranno le doglie seguirete le stesse fasi delle donne che vogliono partorire naturalmente (tentativo di parto). Sarà possibile richiedere l’epidurale e il bimbo verrà continuamente monitorato per evidenziare precocemente qualsiasi genere si sofferenza.
  • Quando il travaglio non fosse ancora comparso entro la 41esima settimana di gravidanza il ginecologo potrà valutare diverse opzioni:
    • attendere ancora per un parto naturale,
    • indurre farmacologicamente il parto (soppesando l’aumentato rischio di rottura dell’utero),
    • procedere con un nuovo cesareo abbattendo così i rischi di complicazioni, ma rinunciando probabilmente in via definitiva a partorire naturalmente.

Se invece fosse stato programmato un nuovo cesareo e iniziasse il travaglio le soluzioni potrebbero essere due:

  • cesareo d’urgenza nella maggior parte dei casi,
  • nel caso di travaglio molto avanzato o epoca di gestazione non a termine (prima delle 37 settimane) il VBAC potrebbe in alcuni casi essere più indicato.

Fonti e bibliografia

Le domande più frequenti

Quanto tempo deve passare da un cesareo per rimanere incinta ed eventualmente tentare un parto naturale?

Generalmente si consiglia di attendere almeno 18 mesi tra una gravidanza e l'altra; quando si rimane incinta entro 6 mesi o meno dopo il taglio cesareo, il rischio di rottura uterina è maggiore.
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Domande e risposte
  1. Salve, io nell agosto 2015 ho fatto cesareo d urgenza perché il bimbo era legato collo e piede, ora sono di nuovo incinta, data parto aprile 2017..vorrei fare parto naturale, secondo lei e possibile? La mia ginecologa mi dice che devono trascorrere almeno 2 anni dal crsareo, dove ho partorito solo uno.. Cosa devo fare? Grazie .

    1. Dr. Cracchiolo (Medico Chirurgo)

      Salve, il parto naturale dopo il cesario è possibile, ma ovviamente ogni caso è a sè , per cui sarà compito del suo ginecologo e dei medici responsabili del parto decidere ad aprile quale tipo di manovra è più corretta e sicura per lei. Saluti

  2. salve ho 33 anni e 4 bimbi i primi due parto na turale a41 settimane con induzione con gel la terza nel 2010 dopo induzione cesareo d’urgenza l’ultima nel 2015 cesareo programmazione a 37 settimana tra tre o quattro anni potrei optare x un parto naturale? Dopo la nascita del mio secondo figlio ho avuto una trombosi venosa profonda ma non dovuta al parto

    1. Dr. Roberto Gindro

      È possibile, ma la decisione spetta al ginecologo che valuterà il quadro nella sua interezza.

  3. Dopo aver partorito con un cesareo quanto mi consiglia di aspettare per una nuova gravidanza? Ho già una certa età (42) e non vorrei aspettare troppo.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Consiglio senza dubbio di parlarne con il ginecologo ed evitare decisioni autonome; i tempi consigliati di attesa sono variabili (in base ad età, caratteristiche individuali, tipo di taglio, …) e possono andare generalmente dai 6 ai 18 mesi.