Peeling chimico del viso, quello che devi sapere

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Cos’è il peeling chimico?

L’invecchiamento cutaneo riconosce varie cause agiscono in combinazione tra loro, tra cui principalmente età, esposizione alle radiazioni solari, fattori ereditari, stile di vita (vizio del fumo, abuso di alcolici, dieta insalubre).

Il peeling chimico (dall’inglese to peel, “spellare”, “sbucciare”) è uno dei trattamenti più comuni nell’ambito della medicina estetica e con cui, mediante l’impiego di sostanze acide, si va a promuovere l’esfoliazione della pelle stimolando di conseguenza il ricambio cellulare: rimuovendo le cellule morte dell’epidermide si accelera il naturale ricambio cellulare del derma. Agisce quindi attraverso una fase di distruzione (si eliminano le cellule morte o danneggiate) e una successiva fase di costruzione (induce una reazione infiammatoria che stimola la produzione di collagene ed elastina, sostanze importantissime per l’elasticità e il trofismo cutaneo).

Il risultato, dopo diverse sedute per i filler superficiali e medi mentre ne basta una per i filler profondi (più invasivi), è una significativa una riduzione delle microrughe superficiali, l’attenuazione o rimozione delle macchie cutanee e più in generale un aspetto fresco e giovanile della pelle.

Peeling chimico sul viso

iStock.com/Dmytro Varavin

Classificazione

I peeling sono usualmente classificati,in base alla profondità che raggiungono, in:

  • Superficiali: agiscono sullo strato corneo dell’epidermide
  • Medi: arrivano fino allo strato basale dell’epidermide
  • Profondi: arrivano fino al derma reticolare
Pelle e cheratinociti, schema grafico

iStock.com/ttsz

La profondità che i peeling raggiungono è influenzata dai seguenti fattori:

  • Tipo di acido utilizzato
  • Durata dell’applicazione
  • Stato della pelle

Modalità di trattamento

Ogni tipologia di peeling chimico può essere eseguito a differenti livelli di profondità in funzione del tempo di applicazione: per un peeling superficiale basterà un tempo minore e terminato il trattamento si potranno riprendere subito le normali attività di vita quotidiana, ma per ottenere i risultati desiderati potranno essere necessarie più applicazioni.

La soluzione di peeling viene applicata sulla zona da trattare, previa un’adeguata pulizia della stessa, attraverso un pennello o un batuffolo di cotone. In base al tipo di pelle ed al trattamento richiesto il medico deciderà la durata di permanenza della soluzione sulla pelle, che verrà poi rimossa e neutralizzata con una soluzione tampone.

Finito il trattamento le zone trattate vengono in genere medicate con pomate antibiotiche.

Si noti che potrebbero persistere alcune macchie transitorie più scure o più chiare, rispettivamente iperpigmentazioni o ipopigmentazioni, che svaniranno nei successivi 2-3 giorni.

A seguito dell’applicazione di peeling profondi è possibile osservare esiti crostosi ed eritematosi (croste ed arrossamenti) che persisteranno per 7-8 giorni, fino a sostituzione con la pelle neoformata.

Quanto dura l’applicazione?

Il trattamento dura in tutto tra 20 e 30 minuti.

Cosa può essere trattato?

Il peeling chimico è una metodica che si può eseguire a qualsiasi età e che rappresenta una buona soluzione per il trattamento di:

  • Esiti acneici causanti irregolarità cutanee
  • Danni cutanei da radiazioni solari: macchie e rughe
  • Rughe verticali attorno alla bocca, spesso causate dal fumo di sigaretta
  • Rughe delle palpebre superiori
  • Macchie cutanee
  • Cicatrici cutanee superficiali
  • Melasma

Quali acidi vengono utilizzati?

Ogni sostanza ha le proprie caratteristiche ed efficacia pertanto sarà il medico, valutata la condizione della cute e le richieste del paziente a consigliare il prodotto migliore alle esigenze individuali.

Gli acidi maggiormente utilizzati sono:

  • Acido glicolico: è un alfa idrossiacido, tra i più utilizzati. Spesso basta un solo trattamento per donare alla pelle un aspetto più fresco e luminoso. Si avverte solo un leggero bruciore all’applicazione e si possono riprendere le normali attività quotidiane una volta terminato il trattamento.
  • Acido tricloroacetico TCA: è un acido che si usa per peeling medi e profondi, a seconda delle concentrazioni che si usano, e funziona molto bene nel trattamento delle macchie cutanee e per dare luminosità al viso.
  • Acido salicilico: è un acido forte, un beta idrossiacido, che viene usato per trattare l’acne, ispessimenti cutanei, invecchiamento della pelle; una volta applicato si avvertirà bruciore e la pelle assumerà un aspetto biancastro per via dell’evaporazione della soluzione.
  • Acido mandelico: è un acido per peeling superficiali, è un derivato delle mandorle. Non è un acido molto forte quindi spesso lo si usa per preparare la pelle all’applicazione di altri acidi, così da poter ridurre la dose degli acidi più forti e quindi anche gli effetti avversi.
  • Acido piruvico: raggiunge una profondità media, si usa soprattutto per il trattamento dell’acne, ipercromia cutanea e invecchiamento cutaneo. All’applicazione si avverte un modesto bruciore e successivamente al trattamento è consigliabile applicare per un paio di giorni una soluzione idratante per proteggere la pelle.
  • Fenolo.
  • Acido lattobionico.
  • Resorcinolo.
  • Combinazioni degli acidi precedentemente elencati per massimizzare gli effetti benefici e ridurre le reazioni indesiderata, esempio la Soluzione di Jessner.

Rischi e complicanze

In genere i peeling chimici non sono associati a rischi significativi; può residuare, soprattutto per quelli più profondi, un rossore localizzato o si possono formare delle piccole croste che tendono a cadere nel giro di qualche giorno. È comunque opportuno proteggere la pelle, che sarà molto più sensibile, evitando l’esposizione solare diretta e usando creme solari con schermatura molto elevata (protezione 50) nelle due settimane successive al trattamento.

Pertanto tra le complicazioni più frequenti troviamo:

  • irritazione e bruciore
  • dolore
  • prurito
  • edema (gonfiore)
  • flittene (vescicole)
  • ritardi nella guarigione e cicatrici
  • iper o ipopigmentazione della zona trattata (formazione di macchie)
  • complicanze oculari per contatto della sostanza con gli occhi
  • eruzioni acneiformi
  • infezioni batteriche, virali e fungine
  • lesioni tissutali

Controdindicazioni

È necessario astenersi dall’esecuzione di peeling chimico in caso di:

  • infiammazione/infezione in corso nella sede di applicazione (ad esempio herpes simplex, …)
  • presenza di soluzione di continuo della cute (ferite, ustioni, lacerazioni, …)
  • dermatiti infiammatorie
  • allergie acclarate a componenti del peeling
  • gravidanza e allattamento in corso
  • pregressi interventi chirurgici/radioterapici
  • malattie autoimmuni
  • assunzione di farmaci fotosensibilizzanti.
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