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Aggiornamento aprile 2023
Uno studio pubblicato su Nature sembra fare finalmente luce sui casi di epatite apparentemente inspiegabile nei bambini registrati nel 2022; secondo gli autori la causa sarebbe da imputare alla co-infezione (infezione simultanea) di un virus adeno-associato di tipo 2 (AAV2) e alcuni altri virus, tra cui adenovirus, virus di Epstein Barr ed enterovirus.
I virus adeno-associati sono un piccolo gruppo di virus definiti difettivi, ovvero incapaci di provocare un’infezione produttiva (efficace) senza la collaborazione di altri virus, come ad esempio i suddetti adenovirus.
Cos’è un’epatite?
Epatite è un termine generico usato per indicare una qualsiasi infiammazione del fegato; spesso si è portati ad associare il termine epatite esclusivamente a quelle di natura virale, di cui peraltro esistono non solo le più note A, B e C, ma anche la D ed E, oltre a numerosi altri virus potenzialmente in grado di causare infiammazione al fegato, come il CMV, il virus della mononucleosi e tanti altri.
Da un punto di vista generale è l’epatite A ad essere probabilmente la più comune in età pediatrica, perché si trasmette con il consumo di alimenti e cibo contaminato da feci infette (o comunque portando alla bocca il virus responsabile, emesso attraverso le feci di un paziente); fortunatamente nella maggior parte dei casi la prognosi è ottima, il rischio di complicazioni minimo e tende alla risoluzione nell’arco di sei mesi.
In realtà esistono numerose altre possibili cause di infiammazione del fegato, tra cui:
- sostanze chimiche di vario genere (farmaci, sostanze d’abuso, veleni come i funghi, …)
- alcol (epatite alcolica), la cui importanza è tale da meritare di essere trattata a parte, ma che per ovvi motivi non riguarda i bambini
- alcune malattie genetiche
- sistema immunitario iperattivo, che attacca erroneamente il fegato (epatite autoimmune)
- infezioni batteriche
- ischemia (interruzione dell’afflusso di sangue all’organo)
- traumi addominali
- …
A seconda del decorso l’epatite può inoltre essere distinta in
- acuta, ovvero caratterizzata da un esordio improvviso e poi destinata, nella maggior parte dei casi, a risolversi,
- cronica, quando si trasforma in una condizione a lungo termine ed in grado di esibire sintomi più sfumati, ma un danno epatico progressivo permanente.

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Epatite da vaccini?
Emersa con prepotenza soprattutto in ambito social, l’ipotesi che i casi siano da riferire alla vaccinazione anti-COVID appare ad oggi priva di fondamento, in quanto la popolazione interessata dai casi proprio in virtù dell’età ha avuto un’esposizione minima alla vaccinazione, come peraltro confermato dai dati disponibili relativi ai casi registrati.
I sintomi dell’epatite nei bambini
A prescindere dalla causa i sintomi più importanti dell’epatite nei bambini sono in gran parte sovrapponibili e comprendono tra l’altro:
- Senso di malessere, simil-influenzale, talvolta anche un po’ di febbre
- Dolore addominale, specialmente nell’angolo in alto a destra
- Stanchezza e facile affaticamento
- Ittero (ingiallimento della pelle e della parte bianca degli occhi)
- Urina di colore scuro
- Feci pallide, chiare
- Nausea con o senza vomito
- Gonfiore addominale dovuto alla ritenzione di liquidi
- Inappetenza e diminuzione di peso.
Se questi sono i sintomi più comuni, vale la pena notare che ogni piccolo paziente può in realtà manifestare un quadro clinico differente e alcuni non presentare alcun sintomo, ma svilupparla e superarla in modo asintomatico.
Diagnosi
Se alcuni sintomi sono fortemente suggestivi di un coinvolgimento del fegato (primo fra tutti l’ittero, ma anche un organo gonfio ed ingrossato alla palpazione), è necessariamente attraverso gli esami di laboratorio e strumentali che è possibile non solo trovare conferma della presenza di epatite, ma soprattutto individuarne la causa:
- Esami del sangue per verificare:
- emocromo
- esami relativi alla coagulazione del sangue
- enzimi epatici come transaminasi e GGT
- bilirubina
- dosaggi specifici per evidenziare l’eventuale presenza di infezioni virali
- Esami di imaging
- Ecografia del fegato, la più comunemente prescritta in quanto economica, non invasiva e nonostante questo estremamente informativa
- TAC
- Risonanza magnetica
- Biopsia epatica, un esame invasivo che richiede il prelievo di un piccolo campione dell’organo, ma che consente di confermare la sospetta infiammazione quando altri test non siano conclusivi e soprattutto determinarne l’esatto grado di lesione già presente.
Cura
Salvo poche eccezioni non esistono cure specifiche per le diverse forme di epatite, la terapia consiste quindi in genere in un supporto del paziente (dieta adeguata, abbondante idratazione, riposo, …) se necessario e soprattutto fare il possibile per prevenire un’ulteriore progressione del danno.
Oltre alla natura dell’epatite, tra i fattori presi in considerazione durante la pianificazione della terapia si trovano:
- età, stato di salute generale e storia clinica del paziente
- gravità e stato di progressione della malattia
- tolleranza verso farmaci, procedure od altre terapie specifiche
- prognosi
- e, in una certa misura, preferenze dei genitori.
A seconda dei casi il trattamento può quindi prevedere:
- Farmaci antivirali se si tratta di un virus, anche se in questo senso purtroppo i farmaci a disposizione sono limitati
- Medicinali immunosoppressori se si fosse in presenza di malattia autoimmune
- Farmaci sintomatici, ad esempio per contribuire a controllare il prurito quando presente od il dolore
- Supporto nutrizionale endovenoso
- Trapianto di fegato in caso di insufficienza epatica allo stadio terminale
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.