L’articolo della dott.ssa Veneziani è molto interessante e mi riconosco in questo ritratto patologico, seppur con le differenze che ogni paziente manifesta. L’agorafobia conseguente ad attacchi di panico ripetuti, è sicuro che si accompagni alla fobia della folla? Per me è stato il trasferimento dalla grande città al centro piccolo e semideserto che ha scatenato la patologia. Concordo con le ipotesi psicologiche che covano nel paziente che sta rinchiuso in casa e dopo aver a lungo e da oramai più di venti anni, trattato il problema con psicoterapie comportamentali, tradizionali e persino con l’ipnosi…vera fesseria, arrivo al punto: La mia agorafobia nasce dalla incapacità di affrontare le difficoltà della esistenza. Ho creato un alibi forte per avere l’esenzione da tanti compiti. Con gli anni le certezze non aumentano e l’unica terapia che trovo azzeccata, seppur aspecifica e dannosa, sta nell’uso e, come spesso succede, abuso di psicofarmaci. Questo disturbo gravissimo distrugge il senso della vita Ringrazio di cuore il dott. Cimurro.
Dr. Roberto Gindro
Sono io che ringrazio lei per il suo commento e la sua esperienza; segnalo la sua domanda alla Dr.ssa Veneziani che, sono sicuro, le risponderà non appena possibile.
Cara Rosa, grazie per la sua testimonianza. Riguardo alla sua prima domanda posso risponderle che quando si tratta di psicologia e di psicopatologie di sicuro al 100% non c’è niente, quindi non è detto che a seguito di attacchi di panico ripetuti debba insorgere necessariamente anche paura della folla. Ogni individuo presenta delle differenze di personalità e di conseguenza queste differenze emergono anche nelle manifestazioni sue fobie.
Per quel che riguarda la sua esperienza, considerando che le terapie comportamentali non hanno avuto l’esito sperato, posso solo consigliarle di provare con un percorso di psicoterapia psicoanalitica. Il fatto che lei sia consapevole che la sua agorafobia nasce dall’incapacità di affrontare le difficoltà dell’esistenza è già molto importante. Spesso le persone non sanno da cosa deriva la loro fobia e questo complica ulteriormente le cose.
Nel suo caso credo che la psicoanalisi sia la più indicata perchè le consentirebbe di andare davvero in profondità e così facendo potrebbe davvero riuscire a gestire l’insicurezza e la fobia. Non si lasci scoraggiare dal fatto che il percorso di psicoanalisi è spesso lungo e impegnativo, tenga presente invece che il cambiamento è un processo che deve avvenire lentamente per rivelarsi stabile.
Ho letto la risposta che la dottoressa ha dato a Rosa e siccome anch’io sono nella stessa situazione sto valuntando di fare una psicoterapia. Preferirei un approccio meno direttivo del cognitivo-comportamentale, quali approcci mi consiglia?
Se desidera svolgere una psicoterapia non direttiva le consiglio di rivolgersi ad un professionista di orientamento rogersiano (psicologia umanistica). questo tipo di psicoterapia ha proprio la caratteristica di non essere direttiva.
La psicoanalisi è sicuramente meno direttiva della psicoterapia cognitivo-comportamentale, ma richiede un notevole impegno, sia in termini di tempo che in termini economici. Comunque spesso il primo colloquio aiuta a capire se quel terapeuta le ispira fiducia oppure no. Tenga presente che lei dovrà instaurare una relazione terapeutica con la persona non con il suo orientamento. Questo per dirle che molte volte, al di là dell’approccio teorico e metodologico, è la flessibilità mentale del terapeuta a fare la diferenza.
Grazie infinite della risposta, mi è stata di grande aiuto
Domenica ,dovrei affrontare una gita in pullman,a 3 ore da casa,premesso che è un periodo particolare per varie vicessitudini,ma che con tutta onesta’ho fatto sempre fatica ad allontanarmi dai luoghi così detti protetti,ma che con grande sforzo spesso e volentieri ho portato a termine tal situzioni…anni fa un neurologo mi è stato consigliato pasaden 1 mg ,ma l’effetto si riduce in un breve
Lasso di tempo..durante le uscite esterne lontane ..mentre nei luoghi vicino casa..ha ancora effetto ..vorrei chiederle ..aldilà della terapia comportamentale che senza esito ho più volte seguito …se esitono dei farmaci che mi consentano di poter affrontare questa giornata,con maggiore
Serenità …da prendere all’occorrenza…grazie e scusate per il disturbo
Dr. Roberto Gindro
Esistono sicuramente ansiolitici che possono aiutarla, da ripetere eventualmente ad intervalli regolari ogni 6-7 ore.
Chiedo scusa,ma più efficaci del pasaden?
Ovviamente,non so se lei potrà consigliarmi qualche farmaco.in passato ho usato Tavor e Tranquirt.
Dr. Roberto Gindro
I due nominati sono sicuramente più efficaci di Pasaden, hanno tuttavia il problema di creare maggior dipendenza, oltre a poter dare potenzialmente più sonnolenza.
Altre alternative sono per esempio Lexotan e Xanax, ques’ultimo molto efficace ma in grado di dare forte dipendenza.
In ogni caso il suo medico saprà valutare meglio il più adatto al suo caso.
Gentilissimo,per me e’ solo per Domenica,quindi non credo di andare incontro alla dipendenza ,visto che dopo ritornerò al pasaden..che prendo una due volte al mese in quei casi particolari..parlerò con il medico curante del suo egregio consiglio,xanax ogni 6 ore credo che sia il vestito giusto per un momento particolare della mia vita..dove non posso far mancare la gioia di una gita ai miei figli,per colpa delle mie fobie..la ringrazio di cuore.
Come da suo consiglio ,sono stato dal medico curante ,che mi ha consigliato lextan, 10 goccie ogni sei ore ..che ne pensa ..inizio domani x vedere come le tollero..un dubbio non crede che 10 goccie siano poche per un momento di forte tensione da vivere?di nuovo grazie .
Dr. Roberto Gindro
Mi sembra perfetto, dose compresa.
Dott,non avevo previsto che il lexotan invece di calmarmi mi agitasse di più ..quindi non sono partito,ho preso una pillola verso le 7 di questa mattina,ma nulla,capisco che spesso capita come effetto collaterale..ed io sono stato “sfortunato”…le volevo porre un ultima domanda ..posso ripassare al Pasaden?che mi rilassa?infatti venerdì l’ho preso per l’ultima volta..poi ieri ho provato mezza compressa di lexotan ..nulla (pensavo dose bassa)..ed oggi come raccontato sopra..se posso ripassare a pasaden..verso che ora ..posso assumerlo?ricordo che uso pasaden 1mg compresse..grazie di nuovo e mi scusi x il disturbo.
Dr. Roberto Gindro
Anche subito, ma sottodosare i farmaci è un errore.
Ha perfettamente ragione,mi ha ingannato il fatto che in farmacia non avessero le goccie,(dovevo assumerne 10)..ed ho preso le pillole da 1,5mg..pensando che una intera corrispondesse a 15 goccie..ne ho preso mezza (ieri sera)che si avvicinava per difetto alla dose consigliata,questa mattina l’ho presa intera..comunque grazie del suo prezioso aiuto..davvero un servizio efficiente..anche di Domenica..grazie….ritornerò al mio Pasaden..semmai nelle situazioni particolari..seguirò il consiglio di prenderlo ogni 6 ore..ma solo x situazioni di viaggi.
46 donna e mamma di 2,divorziata . soffro da 14 anni mi s’immobilizzano le gambe e se non c’è nessuno cado. Prendo il citalopram, ieri una ragazza ha detto che con il sereupin e guarita..
Buongiorno Dottore
La diagnosi e agorafobia e per problemi economici non posso curarmi,dovrei fare la psicoterapia cognitiva comportamentale. Oggi ho 47 anni…ed è sempre peggio…chiedi aiuto
Dr. Roberto Gindro
Non riesce ad accedere al supporto psicologico attraverso la mutua?
……rivoglio la mia vita, rivoglio le mie gambeeeeee,,,,,aiutoooooo
Dr. Roberto Gindro
La diagnosi è di ansia?
a me è capitato di svegliarmi di notte,mi mancava il respiro,pensavo di morire,è durato pochi secondi,ma da quella notte non riesco più ad uscire per la paura che ricapiti,quando esco anche in compagnia tremo per paura di sentirmi male mi manca la saliva,il medico mi ha prescritto xanax per una settimana e citalopram per almeno un mese,io sono arrivata al 26 giorno ma ho ancora paura,cerco di controllarmi quando esco e a volte riesco ma ogni volta non vedo l’ora di tornare a casa,la paura è maggiore in luoghi chiusi e affollati,dovrò continuare la cura ancora per quanto?a fine agosto dovrò prendere l’aereo posso prendere qualcosa prima x la paura?grazie in anticipo
Dr. Roberto Gindro
Valuterei di affiancare anche un supporto psicologico.
grazie mille dottore
Salve a tutti!Sono un ragazzo di 24 anni e da più di un anno soffro di crisi d’ansia dovuto a 3 attacchi di panico che ho avuto.Queste crisi mi creano seri problemi la maggior parte delle volte che esco di casa,infatti credo di soffrire di agorafobia e quasi sempre quando devo mangiare fuori,praticamente non tocco cibo.Ho provato ad andare da una psicologa ma non ho risolto niente,infatti sono rimasto molto deluso!Adesso mi sono fatto segnare degli ansiolitici (lexodan),perchè devo partire per 10 giorni con degli amici e la cosa mi preoccupa parecchio!Non so veramente cosa inventarmi quando andrò in vacanza.Mi potete dare qualche consiglio utile?E volavo sapere come mi consigliate di prendere gli ansiolitici,ovvero quante gocce e se al mattino,pomeriggio o sera! Grazie 1000!Un saluto.
Dr. Roberto Gindro
Mi dispiace, ma purtroppo non posso consigliare la dose da assumere che invece va decisa con il medico; quello che posso consigliarti è di iniziare ad assumerlo prima di partire, in modo da verificarne gli effetti, i tempi di comparsa, …
L’articolo della dott.ssa Veneziani è molto interessante e mi riconosco in questo ritratto patologico, seppur con le differenze che ogni paziente manifesta. L’agorafobia conseguente ad attacchi di panico ripetuti, è sicuro che si accompagni alla fobia della folla? Per me è stato il trasferimento dalla grande città al centro piccolo e semideserto che ha scatenato la patologia. Concordo con le ipotesi psicologiche che covano nel paziente che sta rinchiuso in casa e dopo aver a lungo e da oramai più di venti anni, trattato il problema con psicoterapie comportamentali, tradizionali e persino con l’ipnosi…vera fesseria, arrivo al punto: La mia agorafobia nasce dalla incapacità di affrontare le difficoltà della esistenza. Ho creato un alibi forte per avere l’esenzione da tanti compiti. Con gli anni le certezze non aumentano e l’unica terapia che trovo azzeccata, seppur aspecifica e dannosa, sta nell’uso e, come spesso succede, abuso di psicofarmaci. Questo disturbo gravissimo distrugge il senso della vita Ringrazio di cuore il dott. Cimurro.
Sono io che ringrazio lei per il suo commento e la sua esperienza; segnalo la sua domanda alla Dr.ssa Veneziani che, sono sicuro, le risponderà non appena possibile.
Cara Rosa, grazie per la sua testimonianza. Riguardo alla sua prima domanda posso risponderle che quando si tratta di psicologia e di psicopatologie di sicuro al 100% non c’è niente, quindi non è detto che a seguito di attacchi di panico ripetuti debba insorgere necessariamente anche paura della folla. Ogni individuo presenta delle differenze di personalità e di conseguenza queste differenze emergono anche nelle manifestazioni sue fobie.
Per quel che riguarda la sua esperienza, considerando che le terapie comportamentali non hanno avuto l’esito sperato, posso solo consigliarle di provare con un percorso di psicoterapia psicoanalitica. Il fatto che lei sia consapevole che la sua agorafobia nasce dall’incapacità di affrontare le difficoltà dell’esistenza è già molto importante. Spesso le persone non sanno da cosa deriva la loro fobia e questo complica ulteriormente le cose.
Nel suo caso credo che la psicoanalisi sia la più indicata perchè le consentirebbe di andare davvero in profondità e così facendo potrebbe davvero riuscire a gestire l’insicurezza e la fobia. Non si lasci scoraggiare dal fatto che il percorso di psicoanalisi è spesso lungo e impegnativo, tenga presente invece che il cambiamento è un processo che deve avvenire lentamente per rivelarsi stabile.
Ho letto la risposta che la dottoressa ha dato a Rosa e siccome anch’io sono nella stessa situazione sto valuntando di fare una psicoterapia. Preferirei un approccio meno direttivo del cognitivo-comportamentale, quali approcci mi consiglia?
Se desidera svolgere una psicoterapia non direttiva le consiglio di rivolgersi ad un professionista di orientamento rogersiano (psicologia umanistica). questo tipo di psicoterapia ha proprio la caratteristica di non essere direttiva.
La psicoanalisi è sicuramente meno direttiva della psicoterapia cognitivo-comportamentale, ma richiede un notevole impegno, sia in termini di tempo che in termini economici. Comunque spesso il primo colloquio aiuta a capire se quel terapeuta le ispira fiducia oppure no. Tenga presente che lei dovrà instaurare una relazione terapeutica con la persona non con il suo orientamento. Questo per dirle che molte volte, al di là dell’approccio teorico e metodologico, è la flessibilità mentale del terapeuta a fare la diferenza.
Grazie infinite della risposta, mi è stata di grande aiuto
Domenica ,dovrei affrontare una gita in pullman,a 3 ore da casa,premesso che è un periodo particolare per varie vicessitudini,ma che con tutta onesta’ho fatto sempre fatica ad allontanarmi dai luoghi così detti protetti,ma che con grande sforzo spesso e volentieri ho portato a termine tal situzioni…anni fa un neurologo mi è stato consigliato pasaden 1 mg ,ma l’effetto si riduce in un breve
Lasso di tempo..durante le uscite esterne lontane ..mentre nei luoghi vicino casa..ha ancora effetto ..vorrei chiederle ..aldilà della terapia comportamentale che senza esito ho più volte seguito …se esitono dei farmaci che mi consentano di poter affrontare questa giornata,con maggiore
Serenità …da prendere all’occorrenza…grazie e scusate per il disturbo
Esistono sicuramente ansiolitici che possono aiutarla, da ripetere eventualmente ad intervalli regolari ogni 6-7 ore.
Chiedo scusa,ma più efficaci del pasaden?
Ovviamente,non so se lei potrà consigliarmi qualche farmaco.in passato ho usato Tavor e Tranquirt.
I due nominati sono sicuramente più efficaci di Pasaden, hanno tuttavia il problema di creare maggior dipendenza, oltre a poter dare potenzialmente più sonnolenza.
Altre alternative sono per esempio Lexotan e Xanax, ques’ultimo molto efficace ma in grado di dare forte dipendenza.
In ogni caso il suo medico saprà valutare meglio il più adatto al suo caso.
Gentilissimo,per me e’ solo per Domenica,quindi non credo di andare incontro alla dipendenza ,visto che dopo ritornerò al pasaden..che prendo una due volte al mese in quei casi particolari..parlerò con il medico curante del suo egregio consiglio,xanax ogni 6 ore credo che sia il vestito giusto per un momento particolare della mia vita..dove non posso far mancare la gioia di una gita ai miei figli,per colpa delle mie fobie..la ringrazio di cuore.
Come da suo consiglio ,sono stato dal medico curante ,che mi ha consigliato lextan, 10 goccie ogni sei ore ..che ne pensa ..inizio domani x vedere come le tollero..un dubbio non crede che 10 goccie siano poche per un momento di forte tensione da vivere?di nuovo grazie .
Mi sembra perfetto, dose compresa.
Dott,non avevo previsto che il lexotan invece di calmarmi mi agitasse di più ..quindi non sono partito,ho preso una pillola verso le 7 di questa mattina,ma nulla,capisco che spesso capita come effetto collaterale..ed io sono stato “sfortunato”…le volevo porre un ultima domanda ..posso ripassare al Pasaden?che mi rilassa?infatti venerdì l’ho preso per l’ultima volta..poi ieri ho provato mezza compressa di lexotan ..nulla (pensavo dose bassa)..ed oggi come raccontato sopra..se posso ripassare a pasaden..verso che ora ..posso assumerlo?ricordo che uso pasaden 1mg compresse..grazie di nuovo e mi scusi x il disturbo.
Anche subito, ma sottodosare i farmaci è un errore.
Ha perfettamente ragione,mi ha ingannato il fatto che in farmacia non avessero le goccie,(dovevo assumerne 10)..ed ho preso le pillole da 1,5mg..pensando che una intera corrispondesse a 15 goccie..ne ho preso mezza (ieri sera)che si avvicinava per difetto alla dose consigliata,questa mattina l’ho presa intera..comunque grazie del suo prezioso aiuto..davvero un servizio efficiente..anche di Domenica..grazie….ritornerò al mio Pasaden..semmai nelle situazioni particolari..seguirò il consiglio di prenderlo ogni 6 ore..ma solo x situazioni di viaggi.
46 donna e mamma di 2,divorziata . soffro da 14 anni mi s’immobilizzano le gambe e se non c’è nessuno cado. Prendo il citalopram, ieri una ragazza ha detto che con il sereupin e guarita..
Buongiorno Dottore
La diagnosi e agorafobia e per problemi economici non posso curarmi,dovrei fare la psicoterapia cognitiva comportamentale. Oggi ho 47 anni…ed è sempre peggio…chiedi aiuto
Non riesce ad accedere al supporto psicologico attraverso la mutua?
……rivoglio la mia vita, rivoglio le mie gambeeeeee,,,,,aiutoooooo
La diagnosi è di ansia?
a me è capitato di svegliarmi di notte,mi mancava il respiro,pensavo di morire,è durato pochi secondi,ma da quella notte non riesco più ad uscire per la paura che ricapiti,quando esco anche in compagnia tremo per paura di sentirmi male mi manca la saliva,il medico mi ha prescritto xanax per una settimana e citalopram per almeno un mese,io sono arrivata al 26 giorno ma ho ancora paura,cerco di controllarmi quando esco e a volte riesco ma ogni volta non vedo l’ora di tornare a casa,la paura è maggiore in luoghi chiusi e affollati,dovrò continuare la cura ancora per quanto?a fine agosto dovrò prendere l’aereo posso prendere qualcosa prima x la paura?grazie in anticipo
Valuterei di affiancare anche un supporto psicologico.
grazie mille dottore
Salve a tutti!Sono un ragazzo di 24 anni e da più di un anno soffro di crisi d’ansia dovuto a 3 attacchi di panico che ho avuto.Queste crisi mi creano seri problemi la maggior parte delle volte che esco di casa,infatti credo di soffrire di agorafobia e quasi sempre quando devo mangiare fuori,praticamente non tocco cibo.Ho provato ad andare da una psicologa ma non ho risolto niente,infatti sono rimasto molto deluso!Adesso mi sono fatto segnare degli ansiolitici (lexodan),perchè devo partire per 10 giorni con degli amici e la cosa mi preoccupa parecchio!Non so veramente cosa inventarmi quando andrò in vacanza.Mi potete dare qualche consiglio utile?E volavo sapere come mi consigliate di prendere gli ansiolitici,ovvero quante gocce e se al mattino,pomeriggio o sera! Grazie 1000!Un saluto.
Mi dispiace, ma purtroppo non posso consigliare la dose da assumere che invece va decisa con il medico; quello che posso consigliarti è di iniziare ad assumerlo prima di partire, in modo da verificarne gli effetti, i tempi di comparsa, …