Salve Dottore,
è da qualche giorno che mi informo, leggo e “studio” l’ADHD.
Ed eccomi qui a leggere le informazioni su questo sito.
Dei seguenti punti elencati io mi riconosco:
Questa poco –>Ha difficoltà a seguire le istruzioni.
Questa –> Ha difficoltà a fare attenzione durante le attività di studio, lavoro o gioco, a scuola, sul posto di lavoro e a casa
Questa –> Perde il materiale necessario per la scuola, il lavoro e l’attività domestica.
Questa spesso –> Sembra sempre “nelle nuvole” e sembra che non ascolti mai quando gli si parla.
Questa –> Non presta attenzione ai dettagli.
Questa –> Sembra disorganizzato.
Questa meno –> Ha problemi con i compiti che richiedono una pianificazione.
Questa più che mai!! –> Dimentica le cose.
Questa moltissimo da sempre! –> Si distrae facilmente.
Leggendo e navigando mi sono imbattuta anche in questo disturbo associato all’ ADHD in cui mi riconosco moltissimo, forse troppo:
DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO
Caratteristiche diagnostiche
La caratteristica fondamentale del Disturbo Oppositivo Provocatorio è una modalità ricorrente di comportamento negativistico, provocatorio, disobbediente, ed ostile nei confronti delle figure dotate di autorità che persiste per almeno 6 mesi (Criterio A) ed è caratterizzato da frequente insorgenza di almeno uno dei seguenti comportamenti: perdita di controllo (Criterio A1), litigi con gli adulti (Criterio A2), opposizione attiva o rifiuto di rispettare richieste o regole degli adulti (Criterio A3), azioni deliberate che danno fastidio agli altri (Criterio A4), accusare gli altri dei propri sbagli o del proprio cattivo comportamento (Criterio A5), essere suscettibile o facilmente infastidito dagli altri (Criterio A6), essere collerico e risentirsi (Criterio A7), o essere dispettoso o vendicativo (Criterio A8).
Sicuramente voglio approfondire la questione col mio medico e fare degli esami.
Lei cosa ne pensa? Faccio bene o mi sto preoccupando troppo?
Grazie mille
Dr. Roberto Gindro
Parliamo di lei o di un bambino?
La sindrome ADHD non è ancora molto conosciuta, soprattutto da medici di base ed insegnanti. Da quando aveva sei anni ho notato che mia figlia aveva quacosa che non andava mi sono rivolta a medici, anche con terapia psicologia, e a chiunque potesse aiutarmi ma la risposta era sempre la stessa”l’iperattività passerà abbia pazienza”.
Ora ha 25 anni, ormai adulta, e soltanto adesso ho trovato un centro che segue chi ha tale sindrome, prevalentemente bambini, ma dopo un percorso psicologico di un anno e mezzo serve un aiuto psichiatrico e farmacologico che si rifiuta di intraprendere.
In quanto maggiorenne io non posso fare nulla ma l’impotenza mi consuma, come posso aiutarla?
Dr. Roberto Gindro
Ad oggi quanto incide ancora nella sua vita la sindrome?
buonasera dottore
mi chiamo roberta ho 27 anni e secondo me leggendo tutto sono arrivata ad una conclusione che sono affetta di questa patologia ADHD ho sempre avuto problemi di concentrazione e anke sul posto di lavoro perdevo concentrazione e non riuscivo a portare a termire i compiti anche se capivo ma non riusco a portarlo a termine.
sono impulsiva aggressiva questa aggressività si e accentuata con il passar degli anni;
e spacco oggetti e mi manifesto con morsi graffi anche giocando con il mio moroso dimostro cosi l’affetto molto spesso.
sn seguita al cps di brescia, mi hanno diagnosticato disturbo bipolare e prendo il depakin due bustine da 750mg la sera.
volevo parlare anche di un disturbo che per me e diventato un disagio mio interiore mentale, che mi porto da quando sono piccola che e nato mio fratello mi sono sentita messa da parte nessuno giocava con me tutto a mio fratello facevano attenzioni solletico ecc, io comunque avevo neanche tre anni quando e nato, ho iniziato a non parlare piu .pipi a letto tutte le notti.
all’asilo giocavo da sola o rompevo i giochi, a scuola ho iniziato a non concetrarmi come dovevo poi avevo maestre severissime sin dall’ elementari e mi hanno bloccato psicologicamente e pure loro mi hanno completamente abbassato l’auto stima, durante l’adolescenza ho iniziato a ribellarmi a mia mamma fumando marinando la scuola e farmi bocciare.
con il passare del tempo ho iniziato ad avere un odio per i bambini piccoli essere gelossima di loro e odiavo la loro risata,
io ho un figlio di 4 anni e non lo riesco ad accettare ancora e ho iniziato ad essere gelosa di lui, perche anche lui catturava le attenzioni del mio compagno,ora ex compagno cioè suo padre, ora sto vivendo una storia con un uomo di 35 anni separato che ha due figli uno di 12 anni con cui vado daccordo e uno di due di cui ho iniziato a non tollerare la sue presenza e nata una gelosia perche come mio figlio caatturava attenzioni. e le mie reazioni sono scattare ,tenere il muso o urlare diventare aggressiva
la mia psicologa dice che ho molte cose irrisolte dentro di me che mi sono venute a mancare, questo giustifica i miei comportamenti e che dobbiamo lavorarci su spero di essermi spiegata bene, attendo sua risposta
Dr. Roberto Gindro
Onestamente non credo che sia affetta da questa sindrome, mentre sono più portato a condividere l’opinione della sua psicologa.
Penso che dare risposte del genere sia fuorviante. È sempre meglio consigliare di vedere un medico. Io sono stato diagnosticato ADHD in età adulta, con comorbidità in disturbo bipolare, condizione che secondo le statistiche, il 70% di chi ha un disturbo bipolare, ha ADHD e viceversa il 20% di chi ha ADHD è soggetto a disturbo bipolare. Ricordo che siamo in una nazione dove molti disturbi sono stati riconosciuti da una circolare del 2004, come quelli relativi all’apprendimento. Chi è venuto prima cosa deve fare, viene messo nel limbo come ha fatto Dante con Virgilio?
gentile dott.sono una collega mamma di un bimbo di 3 anni e 7 mesi nato come grave prematuro causa mia gestosi(27 settimane 1 kg di peso).gli è stata diagnosticata la sindrome adhd medio grave a chi posso rivolgermi in puglia per essere seguita al meglio?noi viviamo a bari ma mi sposterei senza dubbio per consultare professionisti nel campo.la ringrazio anticipatamente
Dr. Roberto Gindro
Purtroppo non conosco personalmente centri specializzato, ma proverei a partire con la ricerca da questa pagina
Mia figlia quest’anno ripeterà l’anno scolastico, ha frequentato il primo liceo artistico, abbiamo sempre pensato che la sua difficoltà a concentrarsi e seguire con interesse le lezioni dipendesse dal fatto che non ama la scuola se non come momento di relazione umana, ma quest’anno alla sua distrazione si è aggiunta una cosa che durante le scuole medie era capitata ma molto sporadicamente e non con i risultati numerici così preoccupanti. Quasi tutte le sue prove scritte in tutte le materie sono state un fallimento, contrariamente anche per gli stessi argomenti, le interrogazioni sono andate bene. Questo nuovo fatto ci ha fatto di nuovo interrogare che forse ci sia un motivo diverso dalla non “passione scolastica”. Può dirmi gentilmente che cosa pensa di quanto detto ? La ringrazio anticipatamente e le auguro buona giornata.
Dr. Roberto Gindro
Gli insegnanti cosa ne pensano? Glielo chiedo perchè, essendo a contatto tutto il giorno con la ragazza, potrebbero aver maturato una valutazione importante al riguardo.
Noi ci siamo mossi solo nel secondo quadrimestre cercando di parlare con tutti i professori, primo il vicepreside, chiedendo una riflessione che andasse oltre il semplice voto. Devo dire che sebbene tutti avessero notato la distrazione e a volte “l’assenza” di mia figlia in classe e si fossere resi conto del differente risultato tra scritto ed orale, questo non ha permesso di elaborare ne un giudizio più clemente ne una strategia differente, il vicepreside quando ho chiesto informazioni sulla possibilità di attivare un percorso BES mi ha risposto che a meno di tre mesi dalla fine della scuola non c’era il tempo necessario ne le risorse per agire ….. senza un certificato medico …… inoltre il comportamento a volte “menefreghista” di mia figlia, penso abbia mandato segnali che hanno indotto gli insegnanti a inquadrare il caso come studente non volenteroso piuttosto che come uno studente a cui tendere la mano in modo diverso. C’è stato un solo insegnante che accortosi delle diverse prestazioni ha deciso che avrebbe non considerato l’insufficienza dello scritto ma la sufficienza dell’orale.
non ho scritto il mio nome nella precedente, non sono un “anonimo”
Dr. Roberto Gindro
Alle medie c’erano le stesse difficoltà?
la facile distrazione è stato sempre un elemento presente, così come è sempre stato più facile parlare che scrivere anche se mai in modo così catastrofico e continuato
tanto che ci siamo rivolti durante la seconda media ad un centro UMEE, dai test proposti era emersa una caduta di concentrazione quando il tempo richiesto veniva prolungato ed il consiglio era stato quello di rivolgerci ad un centro presso l’ospedale dei bambini di Ancona, nostra città, ma mia figlia che non aveva partecipato volentieri alle valutazioni si è mostrata non disponibile a proseguire. Abbiamo fatto passare un pò di mesi e ad anno scolastico iniziato, quindi durante la terza media ci siamo rivolti ad una piscoterapeuta. Anche con questa professionista ci sono stati una serie di incontri, conclusisi con un verdetto differente anche se differenti erano state le modalità, nessun test solo parlare … Conclusione la sua difficoltà era più legate ad una non accettazione della scuola in quanto istituzione, obbligo da evadere …. Confortati poi da un andamento abbastanza tranquillo, ci siamo detti che poteva essere la strada corretta e siamo arrivati sin qui, ma quanto accaduto quest’anno ci ha ributtato nel dubbio e nel rimprovero, come genitori, di aver mancato
Dr. Roberto Gindro
Non deve rimproverarsi nulla, ha fatto tutti i passi corretti.
Proverei forse a rivalutare il centro presso l’ospedale di Ancona, ma credo che sia comunque molto importante anche capire la ragazza cosa desidera fare nella vita, in modo da agevolarla nel percorso scolastico più adatto alle sue aspirazioni.
Grazie infinite per il consiglio e la disponibilità. Cordiali saluti.
buona sera dottore,sono una adulto di 49 anni,volevo raccontare brevemente la mia storia partendo dalla quarta elementare:non andavo tanto bene in quasi tutte le materie mi dimenticavo le cose provavo a seguire la lezione,studiavo a casa,ma prendevo quasi sempre dei brutti voti,stesso discorso alla scuola media,anzi i miei compagni sembravano molto piu svegli di me perchè erano molto più avanti in tutto,invece io non mi rendevo neanche conto che mi prendevano in giro,alle superiori stesso discorso:il primo giorno ero terrorizzato dalla timidezza che mi assaliva,imiei compagni di classe non tardarono a prendermi in giro visto il tipo che ero me ne fecero vedere di tutti i colori,io non riuscivo a reagiere per la mia timidezza,continuavo ad essere molto disordinato continuavo a dimenticarmi tutto o quasi, (una volta mi sono dimenticato di andare a pranzo alla sala mensa)non riuscivo a capire subito la spiegazione dei professori,studiavo a casa ore sui libri ma molto raramente riuscivo a memorizzare. A 16 anni avevo trovato un lavoretto ma come sempre facevo fatica ad apprendere anche quando dovevo aiutare un mio collega(non capivo mai le cose al volo); a 18 anni ho lavorato da un’altra parte (stesso discorso).Durante il servizio militare i miei colleghi non tardarono a capire che tipo ero e mi presero subito in giro per quello che facevo e cosa non facevo(spesso andavano in collera),io andavo a sprofondare sempre più in basso sentendomi dire sempre svegliati perche dormi troppo(io le cose arrivavo a capirle anche il giorno dopo).A 21 anni sono andato a lavorare e sono riuscito ad imparare il mestiere del saldatore,ma anche li ho avuto gli stessi problemi(sembrava proprio che mi mancasse l’attimo fuggente)e ho fatto comunque tante figuracce,causa problemi di apprendimento e il continuo dimenticare(sono riuscito comunque ad imparare a saldare).Adesso sono responsabile di turno da 17 anni in una ditta di termoindurenti,sembra strano ma raramente ricevo anche dei complimenti sul mio operato,ma i miei problemi sussistono sempre(dimenticanza delle cose,timidezza,disordine,difficoltà ad organizzare il lavoro,ha volte difficoltà nell’aiutare un mio collega. Di cosa si può trattare? Sono sicuro che una sua risposta positiva mi darà ancora gioia di vivere.
Dr. Roberto Gindro
Non sono in grado di formulare diagnosi, ma credo che un supporto psicologico possa restituirle l’autostima persa in questi anni, autostima che sono sicuro le permetterà di svolgere ancora meglio il suo lavoro e recuperare la serenità che merita.
pregiatissimo dottore,
ho scoperto l’esistenza di questa sindrome solo a un corso di aggiornamento per docenti, ormai vicino alla pensione. Mi ha illuminato. Ho chiesto se esiste una forma senza iperattività di deficit di attenzione e ho avuto conferma. In farmacia mi dicono che i p.a. esistono per l’iperattività ma non per l’attenzione. Sospettando di non essere immune da questa forma, considerata la fatica nel portare a termine studi e progetti, mi sono dapprima dispiaciuto ma poi giustificato. Adesso sto cercando comportamenti organizzativi dell’attenzione e della memoria, dell’emotività, del controllo, con qualche risultato positivo. L’uso di Gingko biloba mi aiuta per la memoria che peggiorava sempre. quindi le chiedo: esistono tecniche, addestramenti, tattiche e stategie per controllare il proprio comportamento nei momenti di caduta dell’attenzione? Il fenomeno è palese, lo avverte chi mi parla e lo vedo anche in una persona che amo e che mi ha manifestato ( con più consapevolezza della mia) chiaramente gli stessi problemi.
Grazie fin d’ora, Va’lentino
Dr. Roberto Gindro
Non ho competenze approfondite sul problema, ma sono piuttosto sicuro che uno psicologo specializzato nella sindrome (è importante che sia specializzato) possa sicuramente aiutarla a gestire queste fasi.
ringrazio sentitamente, la terapia biennale seguita 20 anni fa ha risolto tanti problemi che forse erano una conseguenza del disagio, ma la causa a monte ( semmai fosse stata quella sospettata) non è mai stata affrontata. Quanto allo specialista, lo sono anch’io, ma nel farmi vendere quello che non mi serve!
I miei migliori saluti,
va’lentino
Dr. Roberto Gindro
“Quanto allo specialista, lo sono anch’io, ma nel farmi vendere quello che non mi serve!”
Mi ha strappato un sorriso! 🙂
sono una ragazza di 15 anni interessata alla medicina quindi mi capita spesso di fare varie ricerche su internet; leggendo questo suo articolo mi sono ricordata di quello che mi raccontavano i miei genitori di quando ero piccola, questi “periodi” in cui riscontravo tutti questi sintomi e ho notato che in questi ultimi 10 mesi ho ricominciato ad avere gli stessi “problemi”. Secondo lei ne dovrei parlare con i miei genitori o é pura casualità? Tutti questi fattori sono dovuto da una brutta situazione che sto passando o si possono ricollegare a quei miei famosi “periodi” della mia infanzia? La ringrazio in anticipo e attendo sue risposte
Dr. Roberto Gindro
Probabilmente sono legati alla “brutta situazione” di cui parla, ma nel dubbio apriti con i tuoi genitori, spesso anche solo parlarne fa bene.
Salve Dottore,
è da qualche giorno che mi informo, leggo e “studio” l’ADHD.
Ed eccomi qui a leggere le informazioni su questo sito.
Dei seguenti punti elencati io mi riconosco:
Questa poco –>Ha difficoltà a seguire le istruzioni.
Questa –> Ha difficoltà a fare attenzione durante le attività di studio, lavoro o gioco, a scuola, sul posto di lavoro e a casa
Questa –> Perde il materiale necessario per la scuola, il lavoro e l’attività domestica.
Questa spesso –> Sembra sempre “nelle nuvole” e sembra che non ascolti mai quando gli si parla.
Questa –> Non presta attenzione ai dettagli.
Questa –> Sembra disorganizzato.
Questa meno –> Ha problemi con i compiti che richiedono una pianificazione.
Questa più che mai!! –> Dimentica le cose.
Questa moltissimo da sempre! –> Si distrae facilmente.
Leggendo e navigando mi sono imbattuta anche in questo disturbo associato all’ ADHD in cui mi riconosco moltissimo, forse troppo:
DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO
Caratteristiche diagnostiche
La caratteristica fondamentale del Disturbo Oppositivo Provocatorio è una modalità ricorrente di comportamento negativistico, provocatorio, disobbediente, ed ostile nei confronti delle figure dotate di autorità che persiste per almeno 6 mesi (Criterio A) ed è caratterizzato da frequente insorgenza di almeno uno dei seguenti comportamenti: perdita di controllo (Criterio A1), litigi con gli adulti (Criterio A2), opposizione attiva o rifiuto di rispettare richieste o regole degli adulti (Criterio A3), azioni deliberate che danno fastidio agli altri (Criterio A4), accusare gli altri dei propri sbagli o del proprio cattivo comportamento (Criterio A5), essere suscettibile o facilmente infastidito dagli altri (Criterio A6), essere collerico e risentirsi (Criterio A7), o essere dispettoso o vendicativo (Criterio A8).
Sicuramente voglio approfondire la questione col mio medico e fare degli esami.
Lei cosa ne pensa? Faccio bene o mi sto preoccupando troppo?
Grazie mille
Parliamo di lei o di un bambino?
La sindrome ADHD non è ancora molto conosciuta, soprattutto da medici di base ed insegnanti. Da quando aveva sei anni ho notato che mia figlia aveva quacosa che non andava mi sono rivolta a medici, anche con terapia psicologia, e a chiunque potesse aiutarmi ma la risposta era sempre la stessa”l’iperattività passerà abbia pazienza”.
Ora ha 25 anni, ormai adulta, e soltanto adesso ho trovato un centro che segue chi ha tale sindrome, prevalentemente bambini, ma dopo un percorso psicologico di un anno e mezzo serve un aiuto psichiatrico e farmacologico che si rifiuta di intraprendere.
In quanto maggiorenne io non posso fare nulla ma l’impotenza mi consuma, come posso aiutarla?
Ad oggi quanto incide ancora nella sua vita la sindrome?
buonasera dottore
mi chiamo roberta ho 27 anni e secondo me leggendo tutto sono arrivata ad una conclusione che sono affetta di questa patologia ADHD ho sempre avuto problemi di concentrazione e anke sul posto di lavoro perdevo concentrazione e non riuscivo a portare a termire i compiti anche se capivo ma non riusco a portarlo a termine.
sono impulsiva aggressiva questa aggressività si e accentuata con il passar degli anni;
e spacco oggetti e mi manifesto con morsi graffi anche giocando con il mio moroso dimostro cosi l’affetto molto spesso.
sn seguita al cps di brescia, mi hanno diagnosticato disturbo bipolare e prendo il depakin due bustine da 750mg la sera.
volevo parlare anche di un disturbo che per me e diventato un disagio mio interiore mentale, che mi porto da quando sono piccola che e nato mio fratello mi sono sentita messa da parte nessuno giocava con me tutto a mio fratello facevano attenzioni solletico ecc, io comunque avevo neanche tre anni quando e nato, ho iniziato a non parlare piu .pipi a letto tutte le notti.
all’asilo giocavo da sola o rompevo i giochi, a scuola ho iniziato a non concetrarmi come dovevo poi avevo maestre severissime sin dall’ elementari e mi hanno bloccato psicologicamente e pure loro mi hanno completamente abbassato l’auto stima, durante l’adolescenza ho iniziato a ribellarmi a mia mamma fumando marinando la scuola e farmi bocciare.
con il passare del tempo ho iniziato ad avere un odio per i bambini piccoli essere gelossima di loro e odiavo la loro risata,
io ho un figlio di 4 anni e non lo riesco ad accettare ancora e ho iniziato ad essere gelosa di lui, perche anche lui catturava le attenzioni del mio compagno,ora ex compagno cioè suo padre, ora sto vivendo una storia con un uomo di 35 anni separato che ha due figli uno di 12 anni con cui vado daccordo e uno di due di cui ho iniziato a non tollerare la sue presenza e nata una gelosia perche come mio figlio caatturava attenzioni. e le mie reazioni sono scattare ,tenere il muso o urlare diventare aggressiva
la mia psicologa dice che ho molte cose irrisolte dentro di me che mi sono venute a mancare, questo giustifica i miei comportamenti e che dobbiamo lavorarci su spero di essermi spiegata bene, attendo sua risposta
Onestamente non credo che sia affetta da questa sindrome, mentre sono più portato a condividere l’opinione della sua psicologa.
Penso che dare risposte del genere sia fuorviante. È sempre meglio consigliare di vedere un medico. Io sono stato diagnosticato ADHD in età adulta, con comorbidità in disturbo bipolare, condizione che secondo le statistiche, il 70% di chi ha un disturbo bipolare, ha ADHD e viceversa il 20% di chi ha ADHD è soggetto a disturbo bipolare. Ricordo che siamo in una nazione dove molti disturbi sono stati riconosciuti da una circolare del 2004, come quelli relativi all’apprendimento. Chi è venuto prima cosa deve fare, viene messo nel limbo come ha fatto Dante con Virgilio?
gentile dott.sono una collega mamma di un bimbo di 3 anni e 7 mesi nato come grave prematuro causa mia gestosi(27 settimane 1 kg di peso).gli è stata diagnosticata la sindrome adhd medio grave a chi posso rivolgermi in puglia per essere seguita al meglio?noi viviamo a bari ma mi sposterei senza dubbio per consultare professionisti nel campo.la ringrazio anticipatamente
Purtroppo non conosco personalmente centri specializzato, ma proverei a partire con la ricerca da questa pagina
http://www.aifaonlus.it/centri-e-risorse/centri-e-risorse.html
Mia figlia quest’anno ripeterà l’anno scolastico, ha frequentato il primo liceo artistico, abbiamo sempre pensato che la sua difficoltà a concentrarsi e seguire con interesse le lezioni dipendesse dal fatto che non ama la scuola se non come momento di relazione umana, ma quest’anno alla sua distrazione si è aggiunta una cosa che durante le scuole medie era capitata ma molto sporadicamente e non con i risultati numerici così preoccupanti. Quasi tutte le sue prove scritte in tutte le materie sono state un fallimento, contrariamente anche per gli stessi argomenti, le interrogazioni sono andate bene. Questo nuovo fatto ci ha fatto di nuovo interrogare che forse ci sia un motivo diverso dalla non “passione scolastica”. Può dirmi gentilmente che cosa pensa di quanto detto ? La ringrazio anticipatamente e le auguro buona giornata.
Gli insegnanti cosa ne pensano? Glielo chiedo perchè, essendo a contatto tutto il giorno con la ragazza, potrebbero aver maturato una valutazione importante al riguardo.
Noi ci siamo mossi solo nel secondo quadrimestre cercando di parlare con tutti i professori, primo il vicepreside, chiedendo una riflessione che andasse oltre il semplice voto. Devo dire che sebbene tutti avessero notato la distrazione e a volte “l’assenza” di mia figlia in classe e si fossere resi conto del differente risultato tra scritto ed orale, questo non ha permesso di elaborare ne un giudizio più clemente ne una strategia differente, il vicepreside quando ho chiesto informazioni sulla possibilità di attivare un percorso BES mi ha risposto che a meno di tre mesi dalla fine della scuola non c’era il tempo necessario ne le risorse per agire ….. senza un certificato medico …… inoltre il comportamento a volte “menefreghista” di mia figlia, penso abbia mandato segnali che hanno indotto gli insegnanti a inquadrare il caso come studente non volenteroso piuttosto che come uno studente a cui tendere la mano in modo diverso. C’è stato un solo insegnante che accortosi delle diverse prestazioni ha deciso che avrebbe non considerato l’insufficienza dello scritto ma la sufficienza dell’orale.
non ho scritto il mio nome nella precedente, non sono un “anonimo”
Alle medie c’erano le stesse difficoltà?
la facile distrazione è stato sempre un elemento presente, così come è sempre stato più facile parlare che scrivere anche se mai in modo così catastrofico e continuato
tanto che ci siamo rivolti durante la seconda media ad un centro UMEE, dai test proposti era emersa una caduta di concentrazione quando il tempo richiesto veniva prolungato ed il consiglio era stato quello di rivolgerci ad un centro presso l’ospedale dei bambini di Ancona, nostra città, ma mia figlia che non aveva partecipato volentieri alle valutazioni si è mostrata non disponibile a proseguire. Abbiamo fatto passare un pò di mesi e ad anno scolastico iniziato, quindi durante la terza media ci siamo rivolti ad una piscoterapeuta. Anche con questa professionista ci sono stati una serie di incontri, conclusisi con un verdetto differente anche se differenti erano state le modalità, nessun test solo parlare … Conclusione la sua difficoltà era più legate ad una non accettazione della scuola in quanto istituzione, obbligo da evadere …. Confortati poi da un andamento abbastanza tranquillo, ci siamo detti che poteva essere la strada corretta e siamo arrivati sin qui, ma quanto accaduto quest’anno ci ha ributtato nel dubbio e nel rimprovero, come genitori, di aver mancato
Non deve rimproverarsi nulla, ha fatto tutti i passi corretti.
Proverei forse a rivalutare il centro presso l’ospedale di Ancona, ma credo che sia comunque molto importante anche capire la ragazza cosa desidera fare nella vita, in modo da agevolarla nel percorso scolastico più adatto alle sue aspirazioni.
Grazie infinite per il consiglio e la disponibilità. Cordiali saluti.
buona sera dottore,sono una adulto di 49 anni,volevo raccontare brevemente la mia storia partendo dalla quarta elementare:non andavo tanto bene in quasi tutte le materie mi dimenticavo le cose provavo a seguire la lezione,studiavo a casa,ma prendevo quasi sempre dei brutti voti,stesso discorso alla scuola media,anzi i miei compagni sembravano molto piu svegli di me perchè erano molto più avanti in tutto,invece io non mi rendevo neanche conto che mi prendevano in giro,alle superiori stesso discorso:il primo giorno ero terrorizzato dalla timidezza che mi assaliva,imiei compagni di classe non tardarono a prendermi in giro visto il tipo che ero me ne fecero vedere di tutti i colori,io non riuscivo a reagiere per la mia timidezza,continuavo ad essere molto disordinato continuavo a dimenticarmi tutto o quasi, (una volta mi sono dimenticato di andare a pranzo alla sala mensa)non riuscivo a capire subito la spiegazione dei professori,studiavo a casa ore sui libri ma molto raramente riuscivo a memorizzare. A 16 anni avevo trovato un lavoretto ma come sempre facevo fatica ad apprendere anche quando dovevo aiutare un mio collega(non capivo mai le cose al volo); a 18 anni ho lavorato da un’altra parte (stesso discorso).Durante il servizio militare i miei colleghi non tardarono a capire che tipo ero e mi presero subito in giro per quello che facevo e cosa non facevo(spesso andavano in collera),io andavo a sprofondare sempre più in basso sentendomi dire sempre svegliati perche dormi troppo(io le cose arrivavo a capirle anche il giorno dopo).A 21 anni sono andato a lavorare e sono riuscito ad imparare il mestiere del saldatore,ma anche li ho avuto gli stessi problemi(sembrava proprio che mi mancasse l’attimo fuggente)e ho fatto comunque tante figuracce,causa problemi di apprendimento e il continuo dimenticare(sono riuscito comunque ad imparare a saldare).Adesso sono responsabile di turno da 17 anni in una ditta di termoindurenti,sembra strano ma raramente ricevo anche dei complimenti sul mio operato,ma i miei problemi sussistono sempre(dimenticanza delle cose,timidezza,disordine,difficoltà ad organizzare il lavoro,ha volte difficoltà nell’aiutare un mio collega. Di cosa si può trattare? Sono sicuro che una sua risposta positiva mi darà ancora gioia di vivere.
Non sono in grado di formulare diagnosi, ma credo che un supporto psicologico possa restituirle l’autostima persa in questi anni, autostima che sono sicuro le permetterà di svolgere ancora meglio il suo lavoro e recuperare la serenità che merita.
pregiatissimo dottore,
ho scoperto l’esistenza di questa sindrome solo a un corso di aggiornamento per docenti, ormai vicino alla pensione. Mi ha illuminato. Ho chiesto se esiste una forma senza iperattività di deficit di attenzione e ho avuto conferma. In farmacia mi dicono che i p.a. esistono per l’iperattività ma non per l’attenzione. Sospettando di non essere immune da questa forma, considerata la fatica nel portare a termine studi e progetti, mi sono dapprima dispiaciuto ma poi giustificato. Adesso sto cercando comportamenti organizzativi dell’attenzione e della memoria, dell’emotività, del controllo, con qualche risultato positivo. L’uso di Gingko biloba mi aiuta per la memoria che peggiorava sempre. quindi le chiedo: esistono tecniche, addestramenti, tattiche e stategie per controllare il proprio comportamento nei momenti di caduta dell’attenzione? Il fenomeno è palese, lo avverte chi mi parla e lo vedo anche in una persona che amo e che mi ha manifestato ( con più consapevolezza della mia) chiaramente gli stessi problemi.
Grazie fin d’ora, Va’lentino
Non ho competenze approfondite sul problema, ma sono piuttosto sicuro che uno psicologo specializzato nella sindrome (è importante che sia specializzato) possa sicuramente aiutarla a gestire queste fasi.
ringrazio sentitamente, la terapia biennale seguita 20 anni fa ha risolto tanti problemi che forse erano una conseguenza del disagio, ma la causa a monte ( semmai fosse stata quella sospettata) non è mai stata affrontata. Quanto allo specialista, lo sono anch’io, ma nel farmi vendere quello che non mi serve!
I miei migliori saluti,
va’lentino
“Quanto allo specialista, lo sono anch’io, ma nel farmi vendere quello che non mi serve!”
Mi ha strappato un sorriso! 🙂
sono una ragazza di 15 anni interessata alla medicina quindi mi capita spesso di fare varie ricerche su internet; leggendo questo suo articolo mi sono ricordata di quello che mi raccontavano i miei genitori di quando ero piccola, questi “periodi” in cui riscontravo tutti questi sintomi e ho notato che in questi ultimi 10 mesi ho ricominciato ad avere gli stessi “problemi”. Secondo lei ne dovrei parlare con i miei genitori o é pura casualità? Tutti questi fattori sono dovuto da una brutta situazione che sto passando o si possono ricollegare a quei miei famosi “periodi” della mia infanzia? La ringrazio in anticipo e attendo sue risposte
Probabilmente sono legati alla “brutta situazione” di cui parla, ma nel dubbio apriti con i tuoi genitori, spesso anche solo parlarne fa bene.