Ginseng: proprietà, effetti, benefici e rischi

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Introduzione

Conosciuto e utilizzato fin dall’antichità, il Panax Ginseng è un rimedio erboristico originario della Cina nord-orientale, utilizzato da secoli per le sue proprietà toniche ed adattogene, nonché come promotore di longevità.

Il termine Ginseng significa in lingua cinese “Pianta dell’uomo”, con chiaro riferimento alla forma antropomorfa delle radici. Panax è invece di origine greca, da παν ἀκέια (pan =tutto, akèia =rimedio), ossia rimedio per tutti i mali, da cui deriva la parola latina panacea.

Di fatto, nell’antichità il Ginseng era considerato una pianta capace di migliorare o risolvere qualsiasi tipo di disturbo.

I primi riferimenti all’uso medico del ginseng risalgono al “The Herbal Classic of the Divine Farmer” (Shennong Bencaojing), il testo più antico in materia medica cinese, risalente a 2000 anni fa: qui il Ginseng veniva descritto come ingrediente principale per il trattamento di 23 differenti patologie.

Fotografia di radice di ginseng

iStock.com/chengyuzheng

Una classificazione più sistematica la ritroviamo successivamente nel Compendio di materia medica Cinese, in cui il famoso scienziato e botanico Li Shizhen (dinastia Ming, XVI sec) raccolse 40 anni di lavoro di classificazione di tutte le erbe officinali allora conosciute (si tratta di 1800 farmaci, 100 illustrazioni e 11000 ricette).

Nel secolo successivo lo ritroviamo nella Farmacopea Clinica Coreana, ove venivano descritte più di 3900 preparazioni a base di Ginseng.

Oggi il Ginseng resta uno dei rimedi erboristici più utilizzati al mondo, con un tasso di crescita annua nel consumo pari al 12%; si stima che nel 2025 il mercato globale raggiungerà i 7,5 miliardi di dollari (nel 2013 erano 2,1 miliardi per 80 tonnellate di Ginseng venduto in tutto il mondo) 1,2.

Dal punto di vista botanico, il Panax Ginseng appartiene alla famiglia delle Araliaceae; è presente in diverse sottospecie, di cui le più comuni e utilizzate sono

  • Ginseng Cinese (Panax Ginseng), presente in Cina, Korea e Russia. È la specie più utilizzata, insieme a quello americano.
  • Ginseng Americano (Panax Quinquefolius), presente in Stati Uniti e Canada.
  • Ginseng Siberiano (Eleuterococcus senticosus), parente stretto del Ginseng, appartenente al genere Acanthopanax.
  • Ginseng Vietnamita (Panax Vietnamensis).

Cosa contiene il ginseng?

Sono numerosi i composti identificati nella radice di Ginseng, tra essi troviamo:

I Ginsenosidi (saponine triterpeniche) sono stati identificati e isolati per la prima volta tra il 1963 e il 1965: da allora ne sono stati classificati più di 65, tra cui i più abbondanti sono Rb1, Rb2, Rc, Re ed Rg1.3

Si ritiene siano i maggiori responsabili delle molteplici attività attribuite al Ginseng. Più la pianta è invecchiata, maggiore è la concentrazioni di Ginsenosidi nella radice (si va da 1,6% nelle piante giovani a 2,7% nelle piante di almeno 6 anni).

Questo rende ragione di quanto possa variare la concentrazione (e quindi l’efficacia) dei preparati in commercio, a seconda della materia prima di partenza.

Da alcune indagini è risultato infatti che la concentrazione di Ginsenosidi può variare di 15 volte nelle polveri e nelle capsule e di 36 volte nelle tinture o estratti liquidi. Una ricerca americana ha analizzato alcuni prodotti commerciali contenenti Ginseng con l’intento di verificare se la concentrazione dei principi attivi dichiarata in etichetta coincidesse con quella reale: i risultati non sono stati incoraggianti, dato che le concentrazioni reali potevano variare da un 10,8 ad un 328% circa rispetto a quelle dichiarate in etichetta.

Il ginseng contiene caffeina?

La pianta di ginseng non contiene caffeina, mentre la bevanda calda (il caffè al ginseng), che ormai da qualche anno è diventata un’alternativa d’uso comune al tradizionale caffè, ne contiene una piccola percentuale, proveniente dal caffè usato come ingrediente in fase di preparazione (in quantità variabile a seconda della marca, ma tendenzialmente attorno al 10%).

Quante calorie ha il ginseng?

Se il ginseng in forma di radice o integratore ha un apporto calorico sostanzialmente trascurabile, lo stesso non si può dire per il caffè al ginseng, che purtroppo può contenere quantità anche sorprendentemente abbondanti di zucchero e di derivati del latte, arrivando a contenere anche 80 e più calorie per dose.

Preparazione dell’estratto

La radice di Ginseng, da cui si ottengono i preparati in commercio, può essere processata e utilizzata in modi differenti. A seconda della preparazione possiamo distinguere

  • Ginseng radice fresca: in questo caso la pianta di provenienza deve avere almeno 4 anni di vita.
  • Ginseng bianco, ottenuto dalle radici fresche dopo essiccamento e sbucciatura, da piante di almeno 4-6 anni di età.
  • Ginseng rosso, ottenuto da radici fresche non sbucciate, cotte a vapore e successivamente essiccate. Questo procedimento conferisce loro la caratteristica colorazione rossa. Le radici così preparate devono avere almeno 6 anni di età. Il ginseng rosso è quello più ricco in principi attivi e quindi quello più pregiato.

Proprietà, effetti e meccanismo d’azione

Numerose proprietà sono state attribuite al Ginseng dalla tradizione popolare, è stato infatti descritto e utilizzato nei secoli come

  • tonico–rinvigorente e adattogeno (un termine non medico usato per descrivere una sensazione di energia e la capacità di resistenza generale allo stress quotidiano),
  • stimolante del metabolismo basale,
  • tonico per il sistema nervoso centrale, per migliorare memoria e attenzione,
  • antidepressivo,
  • anabolizzante (stimolazione della formazione di molecole complesse, volto tipicamente all’aumento della massa muscolare),
  • antiastenico (contrasto alla stanchezza),
  • ipoglicemizzante (per abbassare cioè la concentrazione di zucchero nel sangue, ossia la glicemia),
  • ipolipidemizzante (per abbassare cioè la concentrazione di grassi nel sangue),
  • epatoprotettivo (protezione della funzionalità del fegato),
  • eupeptico (favorente l’appetito e la digestione),
  • stimolante del sistema immunitario,
  • antiossidante (protezione da molecole potenzialmente pericolose per la cellula, come i radicali liberi),
  • antiaging (effetto anti-età),
  • afrodisiaco (in grado cioè di favorire il desiderio sessuale).

L’utilizzo del Ginseng come rimedio naturale per le problematiche più disparate sembra non conoscere crisi, anzi: dagli anni 2000 il numero di pubblicazioni sul ginseng è cresciuto in maniera esponenziale, a testimoniare l’interesse quanto mai vivo sia in termini di

  • analisi e classificazione delle sostanze in esso contenute,
  • uso terapeutico,
  • indagine sul meccanismo d’azione.

Nella figura seguente è possibile osservare un grafico che evidenzia questo andamento: dagli anni 60 del secolo scorso, quando iniziarono gli studi sui Ginsenosidi, al 2016, sono stati pubblicati quasi 4000 lavori sul Ginseng. La maggior parte di questi lavori porta firma cinese o coreana, il che non stupisce, essendo questi i due principali produttori ed esportatori di Ginseng (rispettivamente, 55% e 34% della produzione mondiale).

Grafico che mostra l'aumento dell'interesse accademico e industriale sul ginseng

Andamento delle pubblicazioni su panax Ginseng dal 1959 al 2016
(Fonte: State of Panax ginseng Research: A Global Analysis. Xu W. Molecules. 2017 Sep 11,22(9))

La seguente immagine riporta invece un grafico riguardante le diverse patologie croniche per le quali è stato studiato l’utilizzo del Panax Ginseng: come si può vedere la fetta più grossa riguarda le patologie cardiovascolari (39%), seguite dal cancro (19%), dalle malattie epatiche (10%) e dalle malattie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer (9%). Ulteriori studi sono stati pubblicati anche riguardo l’utilizzo del Ginseng per la disfunzione erettile e l’alopecia.

Grafico che mostra dove si è concentrata la ricerca sul ginseng

Distribuzione percentuale delle ricerche sul panax ginseng divise per applicazione terapeutica
(Fonte: Panax notoginseng for Inflammation-Related Chronic Diseases: A Review on the Modulations of Multiple Pathways. Xu Y. Am J Chin Med. 2018;46(5):971-996)

Il limite di questi studi, tuttavia, è che sono stati condotti per la maggior parte solo su animali o in vitro, mentre i dati clinici (peraltro spesso condotti in modo poco rigoroso) sono ancora insufficienti per poter prendere una posizione netta sull’efficacia dei rimedi a base di Ginseng.

Dai numerosi lavori di revisione pubblicati (riportati nella Bibliografia 4-16) emerge in modo pressoché univoco il numero ancora troppo esiguo di studi randomizzati, controllati con placebo, che attestino non solo l’efficacia ma anche solo la sicurezza d’uso del Ginseng nelle diverse patologie considerate.

A titolo puramente informativo riportiamo qui di seguito alcune delle recenti ricerche che ci sono sembrate interessanti e in qualche modo promettenti.

Ginseng e alopecia

Ad oggi solo due farmaci sono stati approvati dalla FDA, l’ente regolatore americano, per il trattamento dell’alopecia androgenetica, Finasteride e Minoxidil. Pur agendo con meccanismo d’azione differente, entrambi provocano effetti collaterali anche seri, come dermatiti, eritema, bruciore cutaneo. Peraltro l’interruzione di Minoxidil comporta una ripresa dell’alopecia, mentre l’uso prolungato di Finasteride provoca disturbi nella sfera sessuale e,nelle donne, infertilità e teratogenesi (ossia danni sul feto) [18].

Risulta quindi quanto mai di interesse cercare alternative prive di tossicità e, in questo senso, le ricerche sul Ginseng sembrano promettenti. Pare che il Ginseng promuova la crescita del capello aumentando la proliferazione a livello bulbo pilifero e prevenendo contemporaneamente la caduta, modulando l’azione di enzimi intracellulari [19]. Il componente attivo sarebbe un Ginsenoside, l’Rg3, che promuoverebbe l’espressione di una proteina epiteliale (VEGF), responsabile dell’aumento di apporto sanguigno al follicolo [20,21]. In vitro si sono ottenuti risultati persino maggiori del Minoxidil in termini della promozione della crescita pilifera [22].

Nel 2009 è stato pubblicato uno studio eseguito su volontari affetti da alopecia androgenetica (AA), trattati con corticosteroidi in associazione o meno con Ginseng rosso. Tramite follicoscopio la crescita del capello è stata monitorata per 12 settimane, al termine delle quali si è constatato un aumento significativo della densità e dello spessore dei capelli [23].

In un altro studio, pubblicato nel 2014, l’associazione del Ginseng rosso al Minoxidil ha dato risultati migliori rispetto al Minoxidil utilizzato da solo [24].

Ginseng e cancro al seno

Sempre più spesso oggi si è alla ricerca di rimedi che possano, se non annullare, quantomeno attenuare gli effetti collaterali delle cure chemioterapiche, o magari agire in sinergia con esse, permettendo per esempio una riduzione del dosaggio (al fine di mantenere l’efficacia e ridurre gli effetti collaterali).

Segnaliamo a tale riguardo uno studio interessante, in cui si è evidenziata un’attività potenziatrice da parte del Ginsenoside Rg3 nei confronti dell’azione citotossica del Paclitaxel, chemioterapico utilizzato nel cancro al seno triplo negativo (TNBC), un sottotipo particolarmente aggressivo, con prognosi spesso infausta ed elevato rischio di metastasi [25]. In questo senso, l’associazione dei due attivi potrebbe costituire un interessante approccio terapeutico.

Inoltre il Ginseng, grazie all’attività promuovente la crescita pilifera, potrebbe essere un valido aiuto in generale per ridurre lo sgradevole effetto collaterale della perdita di capelli durante il trattamento chemioterapico.

Ginseng e disfunzione erettile

Uno studio del 2002, condotto in doppio cieco su 45 pazienti con disfunzione erettile clinicamente diagnosticata, diede buoni risultati in termini di minor rigidità e di percezione personale [26]. Lo studio fu tuttavia condotto per sole 16 settimane: non ha quindi fornito indicazioni sull’effetto a lungo termine.

Una revisione degli studi sulla disfunzione erettile, a firma italiana, è stata pubblicata nel 2018 dai ricercatori del Dipartimento di Farmacologia dell’Università Federico II di Napoli [27]. L’obiettivo era quello di prendere in esame le pubblicazioni scientifiche sull’utilizzo di rimedi fitoterapici per la disfunzione erettile (trial randomizzati e controllati versus placebo) e valutare se ci fossero o no prove di efficacia. Ebbene, tra gli studi esaminati, quelli sul Ginseng hanno dato i risultati migliori, con significativo miglioramento della funzione erettile. Lo studio, tuttavia, sottolinea come si tratti pur sempre ancora di risultati preliminari, su scala troppo ridotta e in numero troppo limitato per poter trarre conclusioni definitive.

Interazioni coi farmaci

Il Ginseng può interagire con farmaci

  • anticoagulanti (Warfarin),
  • antipertensivi,
  • antipsicotici.

In particolare, riguardo all’interazione col Warfarin, va segnalato il concreto pericolo di un diminuzione dell’effetto anticoagulante, se assunto insieme al Ginseng, con conseguente rischio di seri eventi cardiovascolari

Poiché in diversi studi si è visto che può alterare il livello ematico di glucosio, particolare cautela deve essere usata in caso di assunzione concomitante di farmaci ipoglicemizzanti (farmaci usati per la cura del diabete).

Effetti collaterali e controindicazioni

A seconda della risposta individuale, il Ginseng può causare fastidiosi effetti collaterali anche a basso dosaggio. Tra essi segnaliamo:

Il Ginseng risulta quindi sconsigliato per i pazienti affetti da queste condizioni, oltre che nel caso di:

Come sempre, in via cautelativa, se ne sconsiglia l’uso in gravidanza e allattamento, nei bambini e negli anziani (salvo diverse indicazioni da parte del medico curante)

Come per ogni integratore, il trattamento dovrebbe essere fatto per brevi periodi, a cicli della durata massima di 1 mese.

Fonti e bibliografia

  1. The world ginseng market and the ginseng (Korea). Baeg IH, So SH. J Ginseng Res 2013; 37: 1–7
  2. Global Ginseng Market Analysis & Trends – Industry Forecast to 2025
  3. Potential neuroprotective activity of Ginseng in Parkinson’s disease: a review. González-Burgos, Fernandez-Moriano C, Gómez-Serranillos MP. J Neuroimmune Pharmacol. 2015 Mar;10(1):14-29
  4. Therapeutic potential of Panax ginseng and its constituents, ginsenosides and gintonin, in neurological and neurodegenerative disorders: a patent review. Rajabian A., Rameshrad M. Expert Opin Ther Pat. 2019 Jan;29(1):55-72
  5. Efficacy and safety of oral Panax notoginseng saponins for unstable angina patients: A meta-analysis and systematic review. Duan L, Xiong X. Phytomedicine. 2018 Aug 1;47:23-33
  6. Cardioprotection by ginseng: experimental and clinical evidence and underlying mechanisms. Gan X, Karmazyn M. Can J Physiol Pharmacol. 2018 Sep;96(9):859-868
  7. Panax notoginseng for Inflammation-Related Chronic Diseases: A Review on the Modulations of Multiple Pathways. Xu Y, Tan HY, Li S, Wang N, Feng Y. Am J Chin Med. 2018;46(5):971-996
  8. Ginseng as a Treatment for Fatigue: A Systematic Review. Arring NM, Millstine D, Marks LA, Nail LM. J Altern Complement Med. 2018 Jul;24(7):624-633
  9. LC-MS based metabolic and metabonomic studies of Panax ginseng. Wu W, Jiao C1, Li H, Ma Y, Jiao L, Liu S. Phytochem Anal. 2018 Jul;29(4):331-340
  10. Ginseng phytochemicals as therapeutics in oncology: Recent perspectives. Majeed F, Malik FZ, Ahmed Z, Afreen A, Afzal MN, Khalid N. Biomed Pharmacother. 2018 Apr;100:52-63.
  11. Ginseng for Treating Hypertension: A Systematic Review and Meta-Analysis of Double Blind, Randomized, Placebo-Controlled Trials. Lee HW, Lim HJ, Jun JH, Choi J, Lee MS. Curr Vasc Pharmacol. 2017;15(6):549-556
  12. Ginsenoside Rh1: A Systematic Review of Its Pharmacological Properties. Tam DNH, Truong DH, Nguyen TT et al. Planta Med. 2018 Feb;84(3):139-152
  13. Phytotherapy and Nutritional Supplements on Breast Cancer. Lopes CM, Dourado A, Oliveira R. Biomed Res Int. 2017;2017:7207983
  14. Treatment of the cardiac hypertrophic response and heart failure with ginseng, ginsenosides, and ginseng-related products. Karmazyn M, Gan XT. Can J Physiol Pharmacol. 2017 Oct;95(10):1170-1176
  15. Ginseng and obesity: observations and understanding in cultured cells, animals and humans. Zhang L, Virgous C, Si H. J Nutr Biochem. 2017 Jun; 44:1-10
  16. Pharmacological Effects of Active Components of Chinese Herbal Medicine in the Treatment of Alzheimer’s Disease: A Review. Wang ZY, Liu JG, Li H, Yang HM. Am J Chin Med. 2016;44(8):1525-1541
  17. The Efficacy of Ginseng-Related Therapies in Type 2 Diabetes Mellitus: An Updated Systematic Review and Meta-analysis. Gui QF, Xu ZR, Xu KY, Yang YM. Medicine (Baltimore). 2016 Feb;95(6):e2584
  18. Hair-Growth Potential of Ginseng and Its Major Metabolites: A Review on Its Molecular Mechanisms. Choi BY. Int J Mol Sci. 2018 Sep 11, 19(9).
  19. Red ginseng extract promotes the hair growth in cultured human hair follicles. Park, G.H.; Park, K.Y.et al. J. Med. Food 2015, 18, 354–362.
  20. Follicle activation involves vascular endothelial growth factor production and increased blood vessel extension. Mattioli, M.; Barboni, B.; Turriani, M.et al. Biol. Reprod. 2001, 65, 1014–1019
  21. Ginsenoside rg3 up-regulates the expression of vascular endothelial growth factor in human dermal papilla cells and mouse hair follicles Shin, D.H.; Cha, Y.J.; Yang, K.E.; Jang, I.S.; Son, C.G.; Kim, B.H.; Kim, J.M. Phytother. Res. 2014, 28, 1088–1095
  22. The inductive effect of ginsenoside F2 on hair growth by altering the Wnt signal pathway in telogen mouse skin. Shin, H.S.; Park, S.Y.; et al. Eur. J. Pharmacol. 2014, 730, 82–89.
  23. Study of the efficacy of Korean red ginseng in the treatment of androgenic alopecia. Jae Hwan, K.; Sang Min, Y.; Jae Eun, C.; Sang Wook, S. J. Ginseng Res. 2009, 33, 223–228
  24. The efficacy of 3% minoxidil vs. Combined 3% minoxidil and korean red ginseng in treating female pattern alopecia. Ryu, H.J.; Yoo, M.G.; Son, S.W. Int. J. Dermatol. 2014, 53, e340–e342
  25. Ginsenoside Rg3 promotes cytotoxicity of Paclitaxel through inhibiting NF-kB signaling and regulating Bax/Bcl-2 expression on triple-negative breast cancer. Zuguo Yuan, Hao Jiang, Xinhai Zhu, Xinge Liu, Jinhui Li. Biomedicine & Pharmacotherapy 89 (2017) 227–232
  26. A double-blind crossover study evaluating the efficacy of korean red ginseng in patients with erectile dysfunction: a preliminary report. Bumsik H, Young H, Jun H, Ki Y, Tai Y. The Journal Of Urology, Vol. 168, 2070–2073, November 2002
  27. Herbal Dietary Supplements for Erectile Dysfunction: A Systematic Review and Meta-Analysis. Borrelli F, Colalto C, Delfino DV, Iriti M, Izzo AA. Drugs. 2018 Apr;78(6):643-673
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Domande e risposte
  1. A cosa serve?

    1. Dr. Roberto Gindro

      In genere l’assunzione di integratori a base di ginseng è legata alle supposte proprietà tonico–rinvigorenti e adattogene, un termine non medico usato per descrivere una sensazione di energia e la capacità di resistenza generale allo stress quotidiano.

  2. Come viene assunto?

    1. Dr. Roberto Gindro

      In genere si fanno cicli di qualche settimana.
      Dose in base alla formulazione scelta (secondo le indicazioni sulla confezione).
      Mattino e/o pranzo, si consiglia non più tardi per evitare di disturbare il sonno.

  3. Ha effetti afrodisiaci?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Una revisione degli studi sulla disfunzione erettile a firma italiana ne ha verificato una certa efficacia, ma lo studio sottolinea come si tratti pur sempre ancora di risultati preliminari, su scala troppo ridotta e in numero troppo limitato per poter trarre conclusioni definitive.