Tutte le domande e le risposte per Cosa si prova a morire?
  1. Domanda

    Alessandro può farcela, sono sicura

    1. Domanda

      posso farcela in quale senso, della vita o della morte? Premetto che sono in quella fase di elaborazione per cui inizio a rilassarmi sapendo che la morte è una grande dispensatrice di dolore (ovviamente). Non voglio fare il tedioso ne l’egocentrico, ho veramente bisogno di superare l’unico scoglio che mi blocca: il dolore fisico. Se poi ci pensiamo bene l’energia non si crea né si distrugge, vai a capire cosa c ‘è dopo la morte, scientificamente parlando. L’importante è che perda la memoria di ciò che ho vissuto qui.

    2. Dr. Roberto Gindro

      La morte non è mai nè soluzione nè liberazione.

  2. Domanda

    Esiste molto probabilmente una sola vita… Abbiamo una sola opportunità.. Qui leggo di molti che non ce la fanno piu e vogliono farla finita… Andate a raccontarlo ai malati terminali nel reparto di oncologia pediatrica. Chiedete a loro se non ce la fanno piu oppure hanno un immenso,disperato bisogno di rimanere aggrappati alla Vita, Dono che una qualche Entità fuori dall’ universo e da ogni nostra concezione ( motore immobile che tutto muove) ci ha dato. Riflettete bene prima di compiere gesti estremi e irrimediabili; dopo non c è piu possibilità di tornare indietro. La Vita è bella, nonostante tutto.

    1. Domanda

      Il fatto che ogni qualvolta vi sia una persona che soffre interiormente si debba tentare di renderla moralmente piccola ed in difetto citando esempi di persone che lottano contro gravi malattie che spesso portano alla morte non lo trovo giusto. Si tende sempre a minimizzare quella che in casi estremi può essere la morte dell’anima nella convinzione che solo la malattia fisica sia degna di essere trattata con rispetto e attenzione. La verità è che patologia fisica e sofferenza psicologica hanno la stessa facoltà di poterti uccidere, ma ovviamente non potendo vedere il dolore interiore si tende a non concepirlo nella propria mente (lontano dagli occhi, lontano dal cuore o, in questo caso, lontano dagli occhi, lontano dall’ esser considerato come esistente e quindi come grave). I virus non li vediamo ma ci uccidono. mentre un tumore, tangibile nella sua aggressività e nel dolore che provoca suscita compassione per chi ne deve sopportare il peso. Siamo sempre a dare importanza solo al materiale e tralasciamo ciò che è più sottile. Porre fine alla propria esistenza per una disperazione a volte è davvero l’unica via d’uscita come chi non vuole più affrontare cicli di chemioterapia per la stanchezza e il peso del deperimento fisico che intacca anche il pensiero di un possibile ritorno alla normalità. Poi ovvio, ci sono quelli più forti e quelli più deboli, ma non mi sento di condannare chi cede prima agli urti della vita.

  3. Domanda

    Ciao Alessandro, io non sto condannando nessuno e sò bene che i mali dell’ anima possono essere piu devastanti di quelli del fisico. Ma a questa povera gente bisogna dare una scossa, fargli capire che cagionar a se stessi la morte è un enorme sbaglio, non la soluzione. Io ho 21 anni e 4 anni fa mio padre si è suicidato perche ha perso il lavoro . Só purtroppo di cosa sto parlando e só cosa vuol dire vivere con una persona depressa in casa per tutta la vita. Mia mamma non l ho mai conosciuta, un adenocarcinoma pancreatico se l è portata via quando avevo 2 anni.. Quindi non parlo chiuso in una gabbia d’ oro elevata in Cielo senza che nessun problema mi abbia mai sfiorato. Come ce la faccio io ad andare avanti nella Vita con gioia e determinazione nonostante tutto, cosi anche gli altri ce la possono fare. Vi chiedo una cosa a tutti voi che pensate di non farcela piu: fatevi aiutare, questo brutto nero che vi sta devastando dentro si può togliere.. Un medico specialista non vi risolve i problemi della Vita.. Nessuno riporterà mai indietro i miei genitori. Ma vi potrà aiutare ad affrontarli e vi aiuterà a scoprire che nonostante tutto vale la pena di vivere. Un abbraccio forte a tutti quelli che stanno per cedere.. NON MOLLATE

  4. Domanda

    Quindi non rimane che subire fino a quando natura vorrà. La cosa buffa è che quando arriverà il momento so che avrò paura dell’inevitabile quando invece dovrei pregustare il momento della giusta dispensa. La vita è stata orchestrata da un’ entità veramente maligna.

    1. Domanda

      Ma perchè dici così? Cosa non va nella tua vita?

  5. Domanda

    Vedi Lorenzo, mio padre è morto di cancro generatosi da un ulcera non curata quando avevo 17 anni e mia madre ha un tumore di natura “ancora benigna” chiamato GLUCAGONOMA. è molto raro e non è mai stato studiato a dovere proprio per la sua bassa incidenza. Nonostante sia di natura benigna lo si può definire tale solo per gli effetti sulle dimensioni – grande meno di una capocchia di uno spillo – che per ora rimangono invariate, per il resto causa moltissime sintomatologie di natura grave che possono essere letali come: DIABETE; PRESSIONE ALTA; SQUILIBRIO ORMONALE TOTALE e queste conseguenziali patologie non sono facilmente arginabili con i normali farmaci di uso comune adoperati per farvi fronte. Ho paura della vita, ho paura di finire i miei giorni tra casa e ospedale. In più sono un fallito, ho 34 anni e non sono nulla, sono fisicamente sgradevole a me stesso da rendermi perfino difficile respirare guardandomi riflesso. Certamente ho paura della morte ma è quanto mai indispensabile per me raggiungerla, io non voglio più stare qui, non voglio attendere mali peggiori, finché sono in salute voglio potermene andare senza affrontare calvari. Me ne voglio andare per non dover continuare a vivermi; per non dover continuare a vedermi. La natura con taluni è generosa e con altri si diverte e trovo questo inaccettabile. Dunque a fronte di tutto quello che ho detto cerco una dispensa dal mondo che non mi porti a soffrire penosamente durante la sua messa in pratica. Credo che andarsene dignitosamente sia un diritto così come scegliere quando e come. Mia madre è molto coraggiosa, è la tipica donna madre che affronta tutto a muso duro lottando ogni giorno e mostrando sempre il sorriso per non infondere la paura nei suoi cari, ma io non sono come lei e l’idea che prima o poi anche in me possano arrivare malattie magari trasmesse dai geni malati della mia famiglia mi divora e mi tormenta ogni giorno. Non voglio più vedere alcun giorno.

  6. Domanda

    Io non ho paura di morire, perchè sono già morto, dentro…piuttosto ho paura di soffrire troppo, ho già sofferto abbastanza e non mi merito altro dolore…spero che quando arriverà il momento non soffrirò, ma trovare il metodo giusto per morire è davvero difficile

  7. Domanda

    ANCHE IO SO SU QUELLA STRADA STO FACENDO DI TUTTO PER RIPRENDERMI DAL LAVORO CHE 4 MESI HO ABBANDONATO PER MOBBIND E ORA NONOSTANTE SIA 4 MESI AL PC CERCANDO DI TROVARNE UN’ALTRO NON CE NIENTE DA FARE, LE AGENZIE DEL PERSONALE MI HANNO TUTTE BUCIATO PERCHE CONSIDERATO INAFFIDABILE HO 42 ANNI..E NON SO FARE ALTRO DI QUELLO CHE FACEVO..VORREI TROVARE LA MANIERA MENO DOLOROSA PER FINIRE DI FARE UNA NON VITA, MA POI PENSO ALLA MIA MADRE SOLA 70 CHE HA GIA PERSO UNA FIGLIA E ABBANDONATA DA IL MARITO E DICO..CHE MERDA SEI..MA IO SO DI NON AVERE FUTURO..LO SO…VORREI FINIRLA E BASTA…

  8. Domanda

    Ciao io sono vissuta sin da piccola nella malattia del mio fratellino di solo un anno in coma ed io ne avevo due. Certe cose non si dimenticano mai. Poi miracolosamente salvato, ma sempre in cure. E l ambiente familiare era sofferente sempre. Mia mamma provata, depressa e papà sempre al lavoro per mantenerci. Ed io mi sono ammalata. Non ho ricordi di me bambina e ragazzina. Ho tenuto duro tra tristezza depressione paranoie e paure. Ho sempre lavorato anche in ambienti difficili e senza rispetto per l essere umano. Luoghi dove non conti nulla se non in termini economici. Dopo il secondo parto mi fu diagnosticato il disturbo bipolare. Paure atti di panico confusione mentale insonnia e dolore fisico. Ed ho continuato a lavorare a seguire i miei figli chiedendomi dove avrei mancato e quali “vuoti o problemi” gli avrei lasciato in eredità. Poi l invalidità di mio fratello e l infarto di mia mamma. E nel frattempo farmaci a tentativi che nel tempo non bastano mai o devono essere cambiati… Come una cavia e con vari effetti collaterali. E cercando di sorridere sempre anche dopo giorni in cui dormivo al massimo due ore. Ora sono esausta al limite, mi arrampico sugli specchi pensando ai miei figli e al mio cane… Ma sono esausta e desidero solo una vita serena per i miei tesoro e la fine della mia.

  9. Domanda

    Io sono sempre stato bravo e altruista, nella vita non ho mai fatto nulla per cui meritarmi tanta sofferenza, tempo fa un proiettile mi ha cambiato la vita all’improvviso, un pomeriggio come tanti passato fuori, quella mattina alzandomi mai avrei pensato come sarebbe finita la mia giornata, e aggiungo, la mia vita.
    Quel proiettile ha lasciato una menomazione tale da non permettere la realizzazione di molti miei sogni, tra cui quella di arruolarmi, ad oggi non trovo lavoro, tento di nascondere quella cicatrice, in questi anni ho pensato molte volte di farla finita, ma ho ancora la mia famiglia qui e non voglio provocare dolori, poi penso sempre che il meglio debba ancora venire per me, vorrei girare il mondo, innamorami e magari accettarmi…col tempo ho pure risolto problemi con la mobilità, e pratico arti marziali.

  10. Domanda

    Ho 60 anni.Un medico mi ha detto che probabilmente ho un tumore ad un rene,dopo averne avuto uno,piccolo e limitato alcuni anni or sono.Nell’ospedale dove mi hanno riscontrato questo problema,ho notato molto lassismo e pressapochismo,e per quello che ne capisco io anche scarsa professionalità.Inoltre scarsa UMANITA’ e nessun riguardo per l’equilibrio psicologico del paziente,date le pessime notizie sulla mia salute.
    TUTTO QUESTO MI DEPRIME MOLTISSIMO,MI FA VEDERE TUTTO NERO,EPPURE NON HO DOLORI,MANGIO E BEVO,PASSEGGIO E PEDALO CON GLI AMICI ANCHE PER 35-45 KM.STRANA MALATTIA!!!!!HO TANTA PAURA DI QUESTA MALATTIA,MA HO UN’IMMENSA VOGLIA DI VIVERE.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Prenda contatti con un centro specializzato (come l’IEO di Milano), troverà un ambiente ed un’assistenza molto diversa.

    2. Domanda

      Distinto Dott.Cimurro,approfitto ancora della sua squisita gentilezza, e le chiedo se potesse indicarmi qualche centro specializzato sui tumori al rene nell’ambito delle provincie di venezia-padova-treviso,dato che io abito in quella zona dell’italia,e purtroppo non sono per niente ricco,di conseguenza non ho la possibilità di spostarmi di molto dalla mia residenza.La ringrazio con tutto il cuore per la Sua gentile risposta.Lello dal Veneto.