I pericoli di un consumo eccessivo
Mentre esiste una diffusa consapevolezza che l’eccesso di alcolici possa determinare malattie del fegato, molto spesso non se ne conosce la ragione, mentre capire le connessioni può aiutare a prendere decisioni più ragionate e convinte sul bere e a controllare meglio il proprio stato di salute.
L’abuso di alcool, anche se episodico, può causare un accumulo di grasso del fegato. Questa condizione, nota come steatosi o fegato grasso, è lo stadio iniziale dell’epatopatia alcolica, nonché il più comune disturbo epatico indotto dall’alcool; l’accumulo di grasso complica infatti il funzionamento dell’organo, rendendolo maggiormente suscettibile all’insorgenza di pericolosi processi infiammatori.
In alcuni casi l’epatite alcolica non si manifesta in modo conclamato, mentre in altri pazienti può causare
- febbre,
- nausea,
- perdita dell’appetito,
- dolore addominale
- e perfino episodi di confusione mentale (encefalopatia epatica).
Aumentando di gravità l’epatite alcolica ingrossa pericolosamente il fegato (epatomegalia) e causa
- ittero,
- sanguinamenti eccessivi (emorragie) a causa di difficoltà di coagulazione.
Altra condizione associata all’abuso di alcool è la fibrosi, condizione legata all’accumulo di tessuto cicatriziale nel fegato, che gradualmente sostituisce il tessuto epatico e causa quindi una progressiva perdita di funzionalità, proporzionale all’estensione del danno.
Continuando a bere questo eccesso di tessuto cicatriziale si accumula e genera una condizione nota come cirrosi, che consiste in un lento deterioramento del fegato. La cirrosi impedisce al fegato di eseguire le sue funzioni critiche, tra
- gestione delle infezioni,
- trattamento delle sostanze di rifiuto presenti nel sangue,
- assorbimento di nutrienti.
Via via che la cirrosi riduce la funzionalità epatica, si possono sviluppare complicanze come
Vari fattori di rischio, che spaziano dalla genetica al sesso, dalla disponibilità di alcolici all’accettazione sociale dell’alcolismo, fino alla dieta, intervengono nel determinare la suscettibilità del singolo individuo all’epatopatia alcolica.
Le statistiche mostrano che circa un bevitore di grandi quantità su cinque svilupperà l’epatite alcolica, mentre uno su quattro andrà incontro a cirrosi.
La buona notizia
La buona notizia è che una serie di modifiche dello stile di vita possono aiutare a trattare l’epatopatia alcolica, ma il cambiamento cardine consiste nell’astensione dal consumo di alcolici, scelta che contribuisce a prevenire ulteriori danni al fegato.
Anche il fumo di sigaretta, l’obesità e la malnutrizione possono peggiorare la gravità dell’epatopatia alcolica, è quindi importante smettere di fumare e migliorare le proprie abitudini alimentari per mantenere l’epatopatia sotto controllo. Quando condizioni come la cirrosi diventano gravi, tuttavia, il trapianto di fegato può diventare il trattamento elettivo e soprattutto l’unica strada percorribile.
Anatomia e funzione
Il fegato è fortemente impegnato a mantenere il corpo in forma e in salute attraverso tre meccanismi principali:
- Immagazzina energia e nutrienti.
- Sintetizza proteine ed enzimi necessari al corpo per funzionare e proteggersi dalle malattie.
- Elimina anche dal corpo sostanze potenzialmente pericolose, tra cui l’alcool.
Poiché il fegato gioca un ruolo vitale nell’eliminazione dell’alcool, è estremamente vulnerabile a danni dovuti a quantità eccessive; l’organo metabolizza la maggior parte dell’alcool assunto, ma questo processo ha come effetto collaterale la produzione di tossine ancor più dannose dell’alcool in quanto tale, molecole in grado di danneggiare le cellule del fegato scatenando processi infiammatori e indebolendo le difese naturali dell’organismo.
Se protratti nel tempo questi problemi possono alterare in modo permanente il metabolismo e numerose altre funzioni di altri organi.

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Le conseguenze
Fonte
- NIH, articolo originale non più disponibile (https://pubs.niaaa.nih.gov/publications/Hangovers/beyondHangovers.htm)
Adattamento a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
Ma l ingrossamento della pancia puo conferire sul fegato?
Mi perdoni, ma non ho capito la domanda.
Ho prurito in tutto il corpo, potrebbe essere un problema di fegato?
Un disturbo epatico è solo una delle numerose possibili spiegazioni, raccomando di segnalare il fastidio al medico per i necessari approfondimenti.